sabato 24 settembre 2005

lultima parte di un inno al fascino femminile? Forse...


Occhi di ghiaccio (seconda e ultima parte)


Hai mai avuto la sensazione di sentirti vuoto dentro?
- Si, quando non ho mangiato per due giorni consecutivi, hahaha.
- Spiritoso, pensi sempre a magiare, poi vieni a lamentarti che hai messo qualche chilo
- Touchè! Continua, che conoscendoti non sarà finita così.
- Ero seduto al tavolo con la testa fissa sul boccale di birra ormai vuoto, a rimuginare il mio errore, contemporaneamente le ragazze ripresero a parlare amichevolmente. La cosa peggiore era sentire i loro sguardi su di me, le risatine ironiche nei miei confronti; o almeno così credevo.
- Povero pulcino…
- E’ inutile che ti credi migliore, al mio posto saresti scappato in lacrime
- Uff, ma stai sempre a sottilizzare? Dimmi un po’ tu cosa hai fatto.
- Dopo quegli attimi di sbandamento, faccio un altro giro della mia birra; per aiutare la mente ad elaborare una nuova strategia. Nemmeno il tempo di far arrivare il boccale che, purtroppo, il mio diavolo tentatore si alza dalla sedia e accenna ad andarsene. La mia mente entra in crisi ho paura di perderla e non vederla mai più.
Intanto, lei sistematasi la borsetta lascia dei soldi sul tavolo e prende la direzione della porta, si accinge a sfilar davanti al mio tavolo, ho la mente annebbiata, apro bocca ma senza proferir parola; seguo con la testa tutta la sua passerella, oddio quanto avrei voluto saltarle addosso, ho trattenuto a stento il mio istinto. Nell’istante in cui si è lasciata alle spalle il mio tavolo, estraggo un sorriso forzato ed emetto un insipido ciao
Dalla bocca. La costringo a voltarsi per un istante, guardandomi emette un mezzo sorriso e scuote la testa in modo impercettibile; chissà cosa avrà pensato, poi ritorna a camminare sulla sua passerella e scompare dietro la porta, lasciandomi solo con la sua scia di profumo e il ricordo della sua sensualità.
- …..
- Sono rimasto alcuni minuti a guardare quella porta che ha portato via il mio carnefice, finché sono attirato da uno strano rumore vicino.
Era l’amica del diavolo che accenna a sedersi al mio tavolo. “Posso accomodarmi?” domanda. “P-prego” rispondo. La guardo con aria interrogativa, e lei per tutta risposta “ Ti piace la mia amica eh?” domanda in modo retorico. “Sarei un bugiardo se rispondessi di no” ribattei.
Iniziai a parlare con lei, potendo osservare il suo taglio d’occhi eccezionale e la sua bocca con labbra sottili ma grande…
- …e così ti buttasti sulla sua amica
- in quello stato era impossibile; è come se ad un bambino avessero promesso dei profiteroles e poi avesse ricevuto delle caramelle.
- Hai rifiutato, così, una ragazza deliziosa per questo motivo?
- Lascia stare e continua a sentire…
- e dicono che sono io lo strano tra noi due…
- Malgrado stessi parlando con lei, la mia mente era sempre rivolta ad “occhi-di –ghiaccio”, cercai di trarre più informazioni possibili, finché il mio interlocutore mangiò la foglia.
“Perché non esci allo scoperto, e mi chiedi direttamente cosa vuoi?” disse.
“Qualsiasi cosa tu sappia di lei, ti prego di rendere partecipe anche me” risposi a bruciapelo senza preoccuparmi di aver fatto una pessima figura.
Emise un sospiro, si prese una pausa per bere dal mio boccale, mi guardò con sguardo caritatevole, poi apri bocca: “Sei la sua ennesima vittima, accetta un consiglio, dimenticala!”. Mi opposi energicamente: “No, impossibile” sbattendo un pugno sul tavolo. Per niente scomposta, quasi a prevedere la mia reazione rispose: “Per fortuna domani riparte per la Scozia, così non potrà rovinare un bel viso come il tuo..”.
Alla notizia della sua dipartita mi prese un tuffo nel cuore, ero perso, forse sbiancai, balbettai qualcosa. Lei, per nulla scomposta, incalzò “Sai dove sarà andata ora? Da uno dei suoi tanti uomini, per farsi corteggiare e farsi regalare qualche costoso regalo d’addio”.
Se fossi stato debole di cuore, a quest’ora non sarei qui a raccontare…
Per nulla soddisfatta continuò:” Con la schiera di corteggiatori sparsi per il mondo potrebbe far concorrenza ad un playboy incallito”.
“Qual è il suo nome?” domandai. “Che cosa cambierebbe, domani non ci sarà più, chissà quando ritornerà” rispose . “Ho bisogno di sapere il nome della donna che mi porterà alla rovina” ribattei. Lei sconsolata mi accontentò: “ Shirley, domani mattina prenderà il treno per andare all’aeroporto, puoi trovarla alla stazione verso le nove” .
Il resto della serata è superfluo, congedai quella ragazza senza scambiarci nessun numero di telefono,poi tornai a casa.
Una lunga notte insonne mi avrebbe atteso, nel buio della stanza mi rigiravo nel letto in continuazione, le lenzuola avvolte sul mio corpo sembravano infuocate, Shirley era il mio unico pensiero, il suo corpo era solo una della tante cose perciò non avrei chiuso occhio quella notte. Nella testa si susseguivano tutte le qualità di quel diavolo tentatore; il suo portamento, le sue labbra carnose, il modo in cui accompagnava il bicchiere alla bocca, il bianchissimo colore della sua pelle, il suo sguardo. Porca miseria il suo sguardo mi faceva raggelare il sangue nelle vene; tutta la notte a pensare cosa avrei fatto se fosse stata lì con me, che incubo.
- Quindi non dormisti per niente?
- Nemmeno due ore di sonno , mi svegliai all’alba con il nome Shirley che rimbombava nel cervello.
Davanti alla specchio la mia faccia con due occhiaie che sembravano un set di borse formato famiglia, al posto dei capelli avevo un nido d’uccelli disfatto, in poche parole una pessima faccia.Dopo una doccia gelata cercai di sistemarmi al meglio e mi diressi alla stazione a piedi poiché era in anticipo di molto tempo.
Arrivato là ero stanchissimo, mi stesi su di una panchina e caddi addormentato.
Stavo sdraiato sulla panchina di una stazione come un barbone per via di una donna…
- Che brutta fine…
- Al mio risveglio ero ancora più intontito, istintivamente guardai l’orologio, erano quasi le nove…andai a cercare il suo treno, sbandavo sia per il sonno sia per la fame.
Mi sedetti in prossimità del treno ad aspettare, tremavano le mie ginocchia al pensiero di rivederla, o forse era semplicemente febbre. In men che non si dica sfilò davanti ai miei occhi per la seconda volta; aveva un vestito completamente nero e aderente al suo corpo che scendeva fino alle sue caviglie. Un vestito stretto che non le permetteva di allargare troppo le gambe; dalle caviglie scorgevano calze grigio scuro (forse erano dotate di reggicalze), ai piedi un paio di scarpe nere coi tacchi. I capelli rossi erano raccolti e mantenuti da una bacchetta nera, un basco nero accessoriato di una farfalla rossa completavano l’opera. Anche se il vestito era scomodissimo manteneva un portamento impeccabile, come una fotomodella professionista. Inutile dire che tutti gli occhi erano su di lei. Shirley con il suo carisma e la sua sensualità era destinata a smuovere gli ormoni del sesso maschile ovunque andasse.
Nel sua passerella non notò neppure la mia presenza e si diresse con sicurezza al suo vagone.
Ancora con la mente confusa mi alzi di scatto e traballando avanzai lentamente verso di lei. Il capotreno le diede una mano a salire il suo bagaglio, poi scomparve nel treno. Dalla banchina iniziai a scrutare ogni finestrino, il cuore batteva sempre più veloce, ero un cane che cercava affannosamente il suo padrone. La trovai nel vagone alla testa del treno. Picchiettai sul vetro, l
ei mi vide e abbasso il vetro, estrasse il busto in fuori. Incrociai per l’ultima volta i suoi occhi-di –ghiaccio. Guardandomi capì subito come poteva essere stata la mia insonne notte, aveva fatto un’altra vittima un altro soldatino si sarebbe dannato l’anima per lei. Fece un sorriso di compiacimento e aspettò cosa avessi da dirle.
Con i miei ultimi barlumi di lucidità mentale dissi :”…mmMA VAFFANCULO


                            By Kirby


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domenica 18 settembre 2005

Pensiero della notte per riflettere: LItalia dal punto di vista della libertà di stampa è al 72esimo posto tra la Macedonia e il Nepal .... (Tratto da uno show di Beppe Grillo)
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