giovedì 31 dicembre 2009

ANIMALI DI FINE ANNO (PRIMA PARTE)

Quest’anno c’è poco da far resoconti , poco da augurare per anno venturo, nulla da dire per l’amore, la salute e gli affari. Un anno scivolato via come l’olio, quindi parliamo d’altro ….
Voglio partire dalle noccioline e i fichi secchi ricoperti di cioccolato che ho visto quest’anno in vendita. Voi avete idea delle calorie delle calori presenti lì dentro? Potete immaginare quali sforzi doveva compiere una tribù che vivesse di cacciagione , per nutrire un singolo individuo con le calorie che ci sono in un sacchetto di quelle noccioline? Ve lo dico io : 100 gr di nocciole secche ricoperte di cioccolato sono all’incirca 700 kcal. Le calorie di 100 grammi di carne variano molto dal tipo ma possiamo abbondantemente considerare una variazione tra le 100 e 200 kcal. Un cacciatore di un tempo impiegava tutta la giornata per procurasi una quantità di cibo sufficiente per sé e la sua famiglia, mentre le donne potevano arrotondare raccogliendo frutta nei dintorni.
Il fabbisogno calorico giornaliero di una persona varia dal sesso, la statura, l’età e l’attività fisica .
Una media molto approssimata indica 3000 Kcal per gli uomini e 2500 per le donne.
Noi siamo animali, questo è poco ma sicuro. Noi che viviamo in quella parte di mondo evoluta e possiamo rimediare facilmente il sacchetto di noccioline ricoperte di cioccolato tendiamo spesso ad dimenticarlo. La facilità con cui viviamo è capace di nasconderci per tutta la vita che siamo solo la specie che in questo momento domina su questo pianeta.
Quello che mi infastidisce è vedere in questo giorni di festa cene e pranzi faraonici. Sulla tavola media è presente tra le varie pietanze una quantità di calorie spropositatamente superiore al fabbisogno giornaliero di un individuo. Potete spiegarmi il motivo di tutto questo? Perché poi dopo usciamo con frasi del tipo “Ho mangiato l’impossibile” e poi si stila un lungo elenco di pietanze Per quale motivo dobbiamo consumare più risorse di quante c’è ne occorrono? Perché “è festa” ? Festeggiamo con pranzi abbondanti per auspicare un anno prospero?
La festa è un nostro rituale per socializzare per legarci alle persone con cui viviamo quindi non sono qui a chiedere un abolizioni utopistica e fingere che non esista . Ma come dice una pubblicità “Bisogna festeggiare responsabilmente” a mio parere. Quest’anno non ho abusato in nessun modo di cibo fino a sentirmi scoppiare. Perché mi sembra fuori luogo, inutile e immorale. Non faccio questo in nome di qualche religione, dottrina o credo, ma perché voglio cercare di restare coi piedi per terra e non dimenticare la mia natura animale….
(continua)


Auguro a tutti dei felici momenti di socializzazione 


                By KIRBY





                         


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martedì 22 dicembre 2009

Into Gariga


Ringrazio la madre terra


per avermi donato due armi.


Il dono della consapevolezza per capire il mondo,


e il dono della scrittura per tramutare pensieri in inchiostro velenoso.


Natale, Natale patetico come sempre,


intrappolati in una ragnatela, dal quale non c’è via d’uscita


Il Grillo con invidia guarda la farfalla,


Il pavone con orgoglio fa la ruota,


Il lupo con ira difende il territorio,


E’ così in ogni momento, così per sempre.


Vita di illusioni :


La piccola che si riscalda con un fiammifero


mentre la tempesta di neve l’avvolge,


E’ così ogni volta, fino alla fine della scorta.


Anche i bambini soffrono, ma non hanno la penna per scrivere,


Anche le pecore soffrono, ma non hanno le mani per impugnare


Anche i fiori soffrono, ma non lo sanno ancora.


Sono un lurido cinghiale che crogiola nel fango


E intanto sogno di nascondermi e non farmi trovare


Serve a qualcosa spegnersi con ardore?


Vorrei smettere di provare a vivere per non morire più.


Vorrei smettere di provare a vivere per non morire più.


   
   by Kirby


Rumori consigliati : Creep dei Radiohead. Ovviamente la persona speciale di cui parla la canzone sono io e voi siete gli esseri sgradevoli.


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domenica 20 dicembre 2009

Un racconto

Vacanze greche

Michela e Gloria. Due pazze scatenate alla riscossa sono pronte per avventurarsi alla volta delle spiagge greche per trascorrere le loro vacanze.
- Tu porta la macchina fotografica che io mi occupo delle creme solari. Dice Gloria
- Secondo te dobbiamo portarci qualcosa per il mal di mare? Gli chiede Michela
- Ma cosa dici, un paio di birre e il viaggio passa in fretta, poi magari si incontra con cui trascorrere il viaggio sula nave. ..
Risero entrambe stupidamente.

Erano sul ponte della nave in rotta per le isole greche
“Ti piacciono i miei occhiali da sole?” Disse Michela tirando fuori dalla borsa un astuccio con la sua nuova montatura “ Li porse all’amica che li guardo dicendo “Sono bellissimi, qualche volta devi prestarmeli “, poi li indossò con fare da diva.
Si sedettero sul pontile a leggere libri e tra una pagina e l’altra si guardavano in giro .
Il sole era alto e Michela si lasciò cullare dalle onde e si abbandonò completamente alla lettura. La brezza le soffiava tra i capelli in modo dolce e stava quasi per prendere sonno, quando una gomitata di Gloria la svegliò.
“Guarda là, quella comitiva, ci sono un paio di elementi interessanti”
La ragazza si tolse gli occhiali per guardare meglio e rimase estasiata.
“Oddio, ho visto l’uomo della mia vita” disse Michela emozionata.
“Quale, quale?”
“ Quello con la barba e lo sguardo truce” .
“Resta da capire se là in mezzo c’è la sua ragazza”.
“Andiamo, andiamo”. Gloria prese per mano l’amica e letteralmente la trascinò in mezzo alla comitiva.
“Scusate ragazzi avete da accendere?” Domandò Gloria ai ragazzi, mentre Michela guardava ammaliata il tizio che sembrò notarla.
Subito dopo si sentì di nuovo trascinare per la mano dall’amica che la portava lontano dal gruppo.
“Bene, l’amo è stato lanciato; la nave è piccola ci rincontreremo sicuramente”.
Come previsto, più tardi, mentre erano al bar ricomparve proprio “l’uomo dei sogno” che si avvicinò .
Michela sbiancò in viso. “Visto che ti dicevo” sussurrò Gloria sghignazzando.
“Guarda chi si rivede” disse lui.
Cominciarono a parlare ,poi d’un tratto Gloria si defilò dicendo “Vado in bagno”.
Iniziò a girare per la nave
“Dov’è la tua amica?” Gli domandò la ragazza visibilmente agitata.
“Non lo so”
“Se la scopro con il mio fidanzato la massacro di botte” Andò via senza voltarsi
“Merda” Pensò Gloria e corse a cercare l’amica.
Tornò al bar ma loro non c’erano più, provò a telefonarla sul cellulare ma non rispose.
Il panico s’impadronì di lei e vagò su e giù per la nave.
Quando senti delle urla capì di averla trovata, la fidanzata gelosa stava per saltarle addosso. Gloria dovette trascinarla nuovamente via,mentre erano inseguita da una iena urlante.
Si rinchiusero in una cabina trovata aperta, si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere.

***
Per prima serata in terra greca era d’obbligo una visita per locali.
Le due ragazze erano imbarazzate dall’ampia offerta di seducenti locali che c’erano sul lungomare. Alla fine propesero per un insegna al neon blu fluorescente che ipnotizzava i passanti; il Copacabana. Il locale aveva un allestimento anni simili anni 50: tavolini, pista da ballo, bancone bar, tutto aveva uno squisito gusto retrò. Abbastanza affollato di gioventù che faceva a gara per mettersi in mostra, conoscersi e sedursi. La musica era Lounge , rilassante, rendendo l’atmosfera molto accogliente.
Nemmeno il tempo di orientarsi che un paio di ragazzi alti e biondi e carini si avvicinarono alle amiche.
“Hi, wanna drink with me? “
“Cazzo ha detto questo?” Disse Michela
“Non lo so però è bono , rispondi si” Disse Gloria.

Al bancone del bar c’erano un altro paio di ragazzi che sorseggiavano birra. Uno di loro attirò l’attenzione di Michela e rimase a fissarlo .
“Cosa prendi? Offrono loro” Gli domandò l’amica
“Non lo so, fai tu,l’importante che sia alcolico. Sono impegnata ora” Rispose.
Mentre Gloria si intratteneva con gli inglesi lei si estraniò per guardare lo sconosciuto . Le fu messo davanti un cocktail arancione con ombrellino e cannuccia che iniziò a bere distrattamente,mentre si perdeva nei suoi pensieri, finche lo sconosciuto si accorse di lei.
“Cosa stai bevendo?”
“Ah non lo so, mi è stato appena offerto” Sorrise innocentemente “L’importante è bere”.
“Saggia affermazione, tu si che hai capito il senso della vita ” Rispose lui compiaciuto, poi si presentò “Piacere sono Umberto e lui è Guido”.
“Piacere Michela” .
Guido aveva il Piercing al labbro e Umberto una barba prospiciente, furono questi i dettagli che notò dei due. Rimasero a parlare per un po’ di tempo i tre,nel frattempo la ragazza fece fuori un altro cocktail, questa volta offerto da Umberto ; e i suoi sensi e percezioni cominciarono a dilatarsi. Poi Gloria richiamò la sua attenzione
“Michela fammi compagnia,devo andare in bagno”.
“Va bene” Le due ragazze si alzarono.
“Ho fatto centro questa volta” Esordì Gloria mentre si allontanavano.”Quei due credo siano americani e ci hanno inviato sulla loro barca stasera”.
“Non credo voglio venirci ora”
“Dai quando ci ricapita una crociera in barca di notte”?
“non mi va” Rispose
Uscirono dal bagno e videro i ragazzi americani sulla pista da ballo che fecero cenno di raggiungerli.
“Sicura di non volerci ripensare?
“si, ora voglio lui” disse Michela “Mi sono fissata”
Lasciò l’amica e tornò da Umberto. Gli si avvicinò sorniona e ammaliante, sfoderando il suo miglior sorriso.
Lui la osservò divertito e continuava a fissarla negli occhi. Lei si mise a giocare con il ciondolo che aveva al collo,avendo l’accortezza di poggiarsi con tutto il suo corpo su di lui. Le mani di lei scesero lungo il busto e arrivarono sulla cintura, fece il gesto di sbottonarli, poi la rimetteva al suo posto, sempre sorridendo maliziosamente. Lui le sfiorò il viso con la mano, e poi si avvicinò per con le labbra per darle un bacio. Michela chiuse gli occhi e rimase in attesa. Le labbra di Umberto si posarono sulla sua fronte in un gesto fraterno. Lo stupore si disegnò sul suo volto, poi andò via.
Ritornò dall’amica leggermente delusa e scocciata, ma non era nulla in confronto a quello che provò poco dopo. Gli americani andarono via e le ragazze rimasero da sole . Gloria richiamò la sua attenzione “Guarda un po’ lì’”. Si voltò e vide Umberto mentre baciava il suo amico in modo osceno.
“Che stronzo” commentò laconica.
***
Quale posto migliore per trascorre una giornata calda se non la spiaggia. Un bagno in mare, abbronzarsi al sole ,osservare gli uomini, scambiarsi sguardi ammiccanti coi passanti, risatine insulse, chiacchiere ,una canna per snocciolare il tempo. “Sembra di essere in una pasticceria , dobbiamo solo scegliere” ammise Gloria
“Ehehe . Perché mai scegliere” replicò l’amica “una volta uno, una volta un altro e si accontenta tutti” Sorrisero entrambe complici .
Un gruppo di ragazzi che arriva si posiziona strategicamente con gli asciugamani vicino le due ragazze.
In men che non si dica già erano all’approccio. Quattro ragazzi italiani in cerca di emozioni. Tra cui spiccava Fabio un giovane aitante con le spalle enormi che aveva gettato gli occhi sulla piccola Michela.
Il gruppo si ridiede appuntamento la sera al bar in piazza.
Prima di uscire per serata le ragazze si tirarono a lucido, doccia, shampoo, profumi, intimo, vestiti provocanti, accessori, borsette, scarpe e pacca di incoraggiamento sul sedere.
Quella sera l’alcool e l’erba scorsero a fiumi. Fino a raggiungere quello stato mentale effimero, dove i pensieri sono accompagnati da un piacevole ronzio in testa, tutto sembra più rilassante, le persone son quelle giuste, e si prendono decisioni con maggior leggerezza e in allegria..
Facile pensare che la mente la percepisce come un esperienza onirica, con i bordi sfocati, e tutto diventa chiaro a tratti. L’uscita dal locale sotto il braccio di Fabio, L’ingresso nell’albergo, salire alcuni gradini, vedere Gloria entrare in una stanza , Fabio che ti porta nella sua camera, la caduta sul letto…
Così’ Michela si ritrovò distesa sul letto, mentre lui era seduto e la guardava dall’alto. Si tolse la camicia e mostrò la sua mastodontica muscolatura abbronzata. “Finalmente” pensò lei. Mise le mani sul pacco e aprì la cerniera per infilarsi dentro i pantaloni. Cominciò a tastare le mutande la mano e senti che era ancora moscio. “Adesso ci penso io“ mormorò ancora intontita dall’alcool. Si alzò e gli sbottonò i pantaloncini per tirarlo fuori , poi diede inizio con la sua tecnica orale di cui andava tanto fiera.
Andava su e giù con la bocca e sentiva i suoi mugugni di piacere farsi sempre più intensi, quando avverti qualcosa di duro in bocca si staccò.
“Oddio non ero mai stato così eccitato prima d’ora” esclamò lui entusiasta. Michela abbassò lo sguardo e vide qualcosa che non andava. Quella montagna d’uomo non poteva certo definirsi virile con quell’erezione di un bambino di 10 anni pensò. Avrebbe tratto più giovamento da una ripassata con le sue dita. Nonostante tutto lui la montò; era troppo in balia dei fumi dell’alcool per opporre resistenza e lo lasciò fare. La montagna cominciò a muoversi ma lei non provava nessuno piacere anzi, il peso dell’omone comincia ad asfissiarla, la schiacciava e il senso di disagio cresceva. Un toro ansimante che si agita su di te può essere un esperienza poco piacevole , soprattutto se comincia a girarti la testa.
“Fermati, Fermati” urlò.
“Cosa?” Disse lui
“Non mi sento bene, devo prendere una bocca d’aria”.
Lasciò lo sfortunato casanova sul suo letto e in un completo stato di disorientamento si rivestì alla bell’e meglio e usci fuori dalla stanza.
Vagò per l’albergo barcollando, in cerca della stanza della sua amica. Avanzò nella penombra tutta intontita , sembrava una malata che vagava nel corridoio di un ospedale in preda al delirio. Bussò ad una porta e chiamò l’amica. “Gloria, Gloria” ma nessuno rispose. La colpì una forte emicrania che la costrinse ad accucciarsi a terra portarsi le mani alla testa . Dopo un tempo che sembrava interminabile ritrovò la forza di rialzarsi e cercare nuovamente la stanza. Avanzò ancora un po’ e bussò nuovamente.
“Gloria” disse debolmente, pensando che forse avrebbe vomitato. Bussò ancora.
Si aprì la porta e comparì l’amica semi svestita. “Cosa è successo?” Domandò allarmata.
“Niente, un casino, non è successo niente, un casino “ Rispose Michela in stato confusionale. “Andiamo via, torniamo a casa” aggiunse.
“Possibile che combini solo guai?” Rispose Gloria, poi voltò e si rivolse a chi era nella stanza. “Scusa la mia amica non sta bene devo riportarla a casa, chiuse la porta alle spalle e prese l’amica sotto braccio.
“Mai più” disse riacquistando lucidità “Mai più in Grecia , in questo paese di finocchi e impotenti”.

  By Kirby
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venerdì 11 dicembre 2009

Credo quindi sono

Credo nell'organizzazione dello Stato.
Non credo nella chiesa, non credo in dio.
Credo nelle forze dell'ordine ma non mi sento più sicuro in loro presenza. Essa è costituita da uomini percui imperfetta.
Credo ciecamente alla scienza e non credo agli alieni.
Non credo in una politica fatta di comizi e leader.
Credo in un governo tecnico fatto di persone competenti nei loro ruoli.
Non credo nella pena capitale e nemmeno alle torture.
Credo al diritto alla vita e credo all'aborto.
Credo alla liberazzazione dell droghe come metodo per sottrare soldi alla criminalità organizzata
Non credo nel fumo perchè nuoce gravemente alla salute.
Non credo in chi ci governa in questi anni.
Credo nella rivolta popolare per ottenere o riconquistare diritti.

      By Kirby
 

  Bologna 12 Dicembre 1969 . Piazza Fontana. Per non dimenticare




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domenica 6 dicembre 2009

The million purple

Al coro di <Berlusconi dimettiti> è cominciata con i miei amici l’avventura del milione viola. C’era una rabbia gutturale, primordiale che mi ha spinto a parteciparvi. Dopo aver urlato tanto da solo davanti alla tv, potevo finalmente urlare insieme agli altri la mia voce per strada.
Arrivati al punto di partenza il calore della piazza ci avvolge, bandiere, sciarpe, cartelli, striscioni, manichini, animali ma soprattutto persone che come noi volevano esserci per mostrare al mondo intero che noi siamo contro questo governo di conflitti d’interessi e il suo capo-padrone. Ancor prima di cominciare la manifestazione già avevamo conosciuto alcuni ragazzi come noi desiderosi di presenziare. Poi s’inizia a camminare, tra cori, discorsi, canti , balli, e artisti di strada, senza tumulti e senza incidenti, un serpente viola di un milione di cellule che sfilano con un tam-tam irrefrenabile pacificamente lungo le strade della capitale. Menzione speciale al prete che fuori la sua chiesa sorreggeva lo striscione <Berlusconi vattene> ricevendo gli applausi della folla, foto e strette di mano . Il tempo atmosferico c’è stato favorevole con il cielo terso e il temperature sopportabili. Durante la traversata è scesa la notte e si sono illuminati i lampioni arancioni della città. In quel momento mi son sentito parte di un qualcosa di grande che ho paragonato al famigerato “Quarto Stato”.Infine si arriva a Piazza San Giovanni gremita di gente, tutti accorsi ad un richiamo apartitico ma non apolitico, alla faccia di chi pensa che gli italiani sono ignavi e rassegnati. Bandiere sventolanti e ascoltare in silenzio le voci che si susseguivano sul palco. Questo è un popolo che elogia Falcone e Borsellino e tutte le vittime di mafia,un popolo che desidera un parlamento pulito, un popolo che vuole combattere lo scempio del ponte , un popolo vicino a tutti i lavoratori precari e quelli che combattono per il loro posto di lavoro. Applausi per tutti e fischi per le istituzioni assenti. Gli organizzatori spronano a continuare il lavoro da loro cominciato, non perdere i contatti con le persone conosciute,creare una rete . Una manifestazione scomoda per molti, stigmatizzata e definita inutile, in tv quasi passata inosservata ; nata dal nulla, dalla polvere , dal popolo, quello onesto, quello affamato di democrazia.
Mi piace pensare che l’onda viola travolgerà ogni cosa, che il giorno di ieri è stato un punto di partenza per la costruzione di una nuova Italia, forse non sarà così, però è stato tremendamente bello esserci.

             By Kirby

Rumori consigliati. La Bandabardò con la canzone Manifesto.


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mercoledì 2 dicembre 2009

Riflessione del giorno:  





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Il bambino è un essere umano felice se ha un infanzia normale. Si abbandona alla meraviglia per poco. Le nuove scoperte son fonte di gioia e l’entusiasmo è la quotidianità. Il pensiero di un bambino può essere rinchiuso nella frase : “ Chissà cosa accadrà di meraviglioso domani”.
La curiosità che permea la sua vita si attenua crescendo, lasciando spazio alla consapevolezza. Sempre meno cose destano stupore, tutto è monotono, tutto è scontato. Ansie, preoccupazioni e doveri occupano la mente in modo notevole; senza contare che molti bambini cresciuti perdono il loro alleato naturale fonte di tante gioie: il gioco.
L’uomo lo incontra dalla nascita, stolto è colui che l’abbandona . Ogni uno di noi ha una bambino dentro che può offrigli piccole felicità di giorno in giorno. Lasciatelo libero, coltivate passioni , curiosate in giro, e non prendetevi troppo sul serio; scoprirete che la vera fonte della giovinezza è dentro di voi.

             By Kirby



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mercoledì 25 novembre 2009

E' stata pubblicata l'antologia "Storie a mezzogiorno". Tra i racconti c'è  "il miracolo di San Gennaro" . E' stato il primo racconto che ho postato su Racconti-metropolitani.  Non diverrò mai uno scrittore, però una soddisfazione c'è la siamo tolti

Il miracolo di San Gennaro

Antonio era poggiato alla ringhiera del balcone di casa sua. Tutte le sere ammirava il caos della città.
Oggi Napoli è in festa; San Gennaro aveva fatto il miracolo.
Da quella postazione poteva ammirare il porto, così solitario dopo il tramonto, il flusso d’auto sconclusionato, autobus e automobilisti furbi che utilizzano la corsia preferenziale, persone che aspettano alla fermata il tram, prostitute che aspettano clienti, qualche coppietta stretta per mano,qualche barbone stretto al suo cartone.Riusciva a vedere anche un semaforo,sprovvisto di lavavetri e venditori ambulanti,perché poco rispettato dagli automobilisti.
L’immagine cui era più legato era il golfo di Napoli in notturna con il mare che andava ad immischiarsi col cielo stellato. A volte il mare era illuminato da alcune barche,in modo da far confondere ulteriormente cielo e mare. A tutto ciò Antonio era molto legato.
Il nostro conduceva una vita tranquilla avvolta nella monotonia di tutti giorni,ultraquarantenne,lavoro alienate,moglie insipida,senza figli,senza animali,pochissimi amici,eppure quella visione serale gli faceva dimenticare tutto;aveva sempre pensato che sarebbe morto guardando il panorama dal quarto piano di casa sua;durante il sonno di sua moglie lui avrebbe lasciato questa vita così com’era venuto,in silenzio (infatti era sordo-muto).
Tutto ciò fino a quando non è arrivata la lettera di sfratto.La casa era pericolante,era necessario sgomberarla è abbatterla.
“bella scoperta,si è sempre saputo. ”pensò Antonio. “Ma non ci sono mai stati fondi per le famiglie di sfrattati”. “Quindi ogni volta che si cercava di far sgomberare finiva tutto in una bolla di sapone”.
Purtroppo quest’anno i soldi c’erano. Risultato?
Con i soldi dell’esproprio, ed i prezzi delle case alle stelle, poteva permettersi soltanto una casa in condominio privo di qualsiasi panorama paragonabile al suo. Già, ormai quello era il suo panorama apparteneva alla sua vita e avrebbe voluto portarselo con se .
A poche settimane dalla scadenza era avvilito,aveva provato tutto ciò che era in suo potere (poco),l’ultima spiaggia era stata di rivolgersi a San Gennaro,come tanti altri napoletani.
A San Gennaro ci rivolge per grazie di tipo diverso;far guarire un parente caro,un terno al lotto,trovare un posto di lavoro.La richiesta d’Antonio era anomala,poter ammirare quel panorama per tutta la sua vita,si evidenziava rispetto alla massa;forse per questo motivo il santo cercò di accontentarlo.
Quella sera Antonio proseguiva la sua attività di contemplazione,sua moglie era come suo solito già andata a dormire.Pian piano Antonio iniziò a sentirsi stanco.
“strano”,pensò,”Forse sarà stato il vino di stasera”.I suoi occhi iniziarono a chiudersi,prima di fare qualcosa, gli venne un cerchio alla testa,ed ebbe la sensazione di svenire.
Riaprì gli occhi dopo un periodo imprecisato;era ancora notte,il panorama era sempre lo stesso;ma aveva la sensazione di vederlo diversamente,come se osservasse da un'altra angolazione.Si sentiva diverso,portò le mani alla testa,ma non riuscì a farlo,era per così dire impacciato.Si accorse d’avere ali bianche al posto delle mani,zampe al posto dei piedi.Si voltò di scatto;le lastre del balcone riflettevano un gabbiano invece della sua sagoma.
Chi può conoscere i pensieri di un gabbiano,figuriamoci quelli di un uomo trasformato in un uccello.
Alcuni sarebbero spaesati,altri impauriti,altri ancora meravigliati.
La gioia,la felicità,l’entusiasmo c’era nella testa di quel gabbiano.
Non solo poteva ammirare quel paesaggio,ma poteva far parte di lui.
Provò anche ad emettere qualche suono,ma il suo handicap era rimasto.
Allora,senza indugi si lanciò da quel balcone del quarto piano;precipitò per alcuni metri ,spiegate le ali riprese quota e con andamento incerto si mosse verso il suo panorama.
“San Gennaro aveva fatto il miracolo”,pensò il gabbiano.La stessa cosa la pensò Edoardo,quando allo scoccare della mezzanotte,insieme ai suoi figli,posizionatosi nel porto fece partire un razzo verso il cielo.
Sicuramente quel gabbiano non aveva sentito il fischio del razzo,o forse era distratto da altre cose;il fatto è che fu colpito ad un ala. Precipitò al suolo miseramente poco più avanti e fu facile preda di qualche randagio.
Mentre Edoardo si ritirava a casa,a Napoli era un altro giorno.


      By Kirby





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mercoledì 18 novembre 2009

La nebbia di Napoli.

A Napoli e in tutta la Campania c’è la nebbia. Un cortina presente tutto l’anno con qualsiasi condizione atmosferica; pioggia, acqua, vento, sole, la nebbiolina è leggera e ad un occhio distratto potrebbe non essere notata. Eppure c’è, i suoi effetti sono sotto gli occhi tutti; riduce la nostra visibilità, può farci inciampare, o peggio ancora farti precipitare in un tombino, far sparire un tuo amico, distruggerti la vita. A Napoli c’è la nebbia e si chiama malavita organizzata
Roberto Saviano ha ragione a dire che è colpevole chi tace e finge di non vedere. Anche io sono colpevole, ma ho paura di questa guerra. Ho persino paura di nominare quel nome che inizia per la C. Il nemico non è oltre confine a chilometri distanza e non siamo protetti da un muro di cinta sormontato da filo spinato. Non indossa una divisa che puoi distinguere e identificare. Il male è tra noi. Sentinelle di certi quartieri sono dotati di binocoli a visione notturna. Quando cammini per strada puoi solo sperare di non incrociare la tua vita con loro. La persona più lontana da certe meccaniche può trovarsi inconsapevolmente a contatto con la nebbia. Due esempi:
Una ragazza si era trasferita da poco in quartiere di Napoli sorvegliato. Andava all’università perciò aveva affittato quella casa. Una sera la stavamo accompagnando a casa con l’auto quando raccontò con disarmante normalità di essere stata fermata diverse volte da qualcuno per dirle semplicemente “ Noi ti conosciamo, sappiamo dove vai la mattina ” e cose simili. Parole inquietanti , che non lasciano possibilità di replica. Ora credo che ai fini legali non sia nemmeno reato questo. Qui si vuole marcare il territorio, far capire a chi non è del quartiere come funzionano le cose.
Un mio amico di un comune della provincia di Napoli è iscritto ad una associazione sportiva che ha sede sul porto. L’associazione fece richiesta al comune di un autorizzazione per poter mettere una barca in acqua. Giorni dopo venne puntuale l’esattore. Non del comune ma della malavita che esordì dicendo “Qui c’è da pagare” . Come fosse una tassa dovuta dell’anti-stato. Ora qualcuno può spiegarmi come quel tizio sia venuto a conoscenza della richiesta attraverso una domanda fatta al comune ?
Queste sono solo due piccole gocce del mare desolazione che incontra l’uomo qualunque. Ripeto a Napoli c’è la guerra civile e anche se vivo la mia vita quasi normalmente ho paura, tanta paura di ritrovarmi un giorno a sbattere contro un palo per la nebbia.


   By Kirby

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domenica 15 novembre 2009

Pillole di romanzo

Occhi tristi

Aveva gli occhi tristi quando l’ho conosciuta. Il suo passato, le sue sofferenze, le ingiustizie subite si riflettevano nel sguardo . C’era una malinconia recondita nel suo animo benché non fosse infelice, che non mi spingeva altro che a volerle bene; proteggerla dalle brutture del mondo. Abbracciarla forte per trasmetterle il mio amore, dimostrare che non ero come gli altri; non l’avrei tradita, offesa o umiliata. L’avrei imboccata se si fosse ammalata e avrei vegliato accanto a lei . A volte ho provato rabbia per chi le aveva procurato dolore. Credevo di essere l’uomo migliore per lei , quello della sua vita. Ma il tempo non la pensava così. Finì l’estate e il vento autunnale la portò via e i mie occhi divennero tristi.

   By Kirby

Rumori consigliati. Corde oblique con " Fantasia sui tasti bianchi"

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martedì 10 novembre 2009

Sventrato
Sono un bambolotto di pezza
Piantami le unghie nella pancia
e sventrami l’anima.
Scava e riversa fuori il mio ripieno;
sbudellami affinché non abbia
Più bisogno di abbracci.
Usami e gettami sul selciato,
schiacciami e abbandonami .
Cerco nella mia mente
L’attimo dove si è rotto un ingranaggio in me,
Rendendomi ora inadatto .
Forse non c’è,
Forse era già tutto scritto.
Forse quello che credo migliore
E' solo un bagliore
che può accecarmi.
Se due cuori si sommano,
Possono formare un terzo.
Se due cuori si sottraggono,
Possono annullarsi a vicenda.
Ma, un solo cuore rimarrà sempre
E solo uno.

  By Kirby

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venerdì 6 novembre 2009

Il Sogno del minestrone

Sogno che dal mio braccio ferito fuoriesca qualcosa che mi addormenti e mi proietti in un nuovo mondo.
Mondo colorato solo da pastelli.
Pastelli in grado di far sorridere adulti e bambini, portare gioia in ogni dove, disegnando un sorriso perfino al sole.
Sole caldo e giallo che riscalda coi lunghi raggi perfino i più duri di cuore. Il sole irradia nelle grotte nere, in fondo al mare blu, sui monti e sul prato.
Prato dove c’è quel fiore dai petali rossi e il cuore giallo che un giorno donerò alla donna della mia vita per dichiararle il mio amore eterno. Fiore dallo stelo verde che metterò nel taschino della camicia per farlo annusare e inebriare tutti i passanti. Tutti potranno ammirare quel simbolo d’amore colto vicino un albero.
Albero d’ulivo verde che la colomba bianca avrà staccato un ramoscello per portare la pace in queste lande. Il rametto d’ulivo volerà in alto nel cielo azzurro e attraverserà un arcobaleno dai mille colori, poi la colomba aprirà il becco e lo lascerà cadere su di un pagliaio.
Pagliaio dove avrò fatto l’amore con amore con il mio Amore, in un caldo pomeriggio di Maggio , e sul quale verranno alla luce i miei figli. In mezzo alla paglia dovranno nascere e crescere per comprendere le loro origini. L’umiltà sarà il pane di cui si nutriranno e l’orgoglio sarà il vino con cui si disseteranno nei momenti di bisogno, lungo il cammino della loro vita. Quando incontreranno un pagliaio ricorderanno di essere figli della terra.
Terra che ha generato pomodori, melanzane, patate, zucchine, sedani e cipolle. Ora io e il mio amore nella nostra casa tagliamo e sbucciamo per preparare il minestrone; lo divideremo con gli animali che ci hanno aiutato a coltivare i frutti della terra.
Raggiunti insieme la quarta stagione della vita, saremo in cucina davanti al minestrone multicolore . Il cane a mordicchiare un osso, il gatto raggomitolato vicino al camino , il passerotto sul davanzale a cantare, l’asino e il bue nella stalla, la capretta e le pecorelle a pascolare. Potrò guardarla negli occhi e dirle
“ Se ho fatto questo sogno è per te”

        By Kirby


Rumori consigliati : Faun con la canzone Egil Saga


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giovedì 5 novembre 2009

Pensiero del giorno : Il grande artista è colui che commercializza la propria follia mettendola in un arte

          By Kirby
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mercoledì 4 novembre 2009

Esercizi di stile

Cuore nero

Credo in un umanità controllata dall’ egoismo e dalla malvagità. Più dal prima piuttosto che il secondo, perché la malvagità è un concetto molto soggettivo, non c’è un limite netto tra male e bene, viene a pesare molto la libera interpretazione.
L’egoismo è diverso, Ego ,se stessi, tutto ciò che riguarda l’agire per il profitto personale. Profitto implicito o esplicito che sia. Il tornaconto personale non è il declino della società ma l’effettivo splendore; la voglia di soddisfare i propri istinti, anche se nascosti nell’inconscio crea benessere anche a costo di danneggiare chi è intorno a noi. Il conflitto verso gli altri genera competizione; e la competizione è la chiave dell’evoluzione.
Credo in una madre natura, spietata e crudele, che ha come unico dogma per i propri figli la legge del più forte. Lasciandoli liberi di distruggersi a vicenda. La forza non è solo quella fisica ma anche quelle mentale, sono ben accetti tutti gli attacchi subdoli e meschini affinché la propria pancia sia soddisfatta.
Madre natura ha stillato dentro la voglia di omicidio e la sete di sangue se un giorno l’uomo non saprà dosare la sua forza potrà autodistruggersi e a prendere il sopravvento saranno le piante che ingloberanno i cadaveri e cubi e cubi di cemento.
Anche la pietà, gesto di misericordia estremo è fatto per soddisfare e compiacersi ; tenere in vita l’essere che si è sopraffatto servirà ad avere un testimone del proprio domino e marcare il territorio.
Quest’esistenza è una partita a carte, mostra troppe delle tue vere intenzioni e sarai messo alle corde da chi ha bluffato, da chi ha nascosto il suo gioco mostrandoti carte false.
In questa folle lotta si inventano ideali e morale per tenere alta la sanità mentale , ma dietro quella maschera si cela la splendida realtà di esseri egoisti capaci di usare il raffinato intelletto per riempirsi lo stomaco .

                             By Kirby


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domenica 1 novembre 2009

Il teorema di





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Vahidnia


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Ricordate il teorema di Pitagora? La costruzione di quadrati sui lati di un triangolo rettangolo. Data un Ipotesi, dimostrare la seguente tesi…
La mente matematica del giovane Mahmud Vahidnia ha smembrato il problema della dittatura iraniana ( ma non solo quella) come fosse un processo geometrico .
Data una società con le regole che la governano, dimostrare che si è sotto una dittatura.


1. Quale è il diritto umano più elementare che viene negato  ? Il diritto di critica che equivale al diritto di parola.


Anche se tutti sono a conoscenza che “Il re è nudo” il semplice fatto di dirlo ad alta voce diviene reato, mettendo così in discussione le normali regole di dialogo civile:



2. Ecco perché la semplice domanda “Perche non possono criticarla?” diviene il fulcro della teoria sulla dittatura di Vahidnia.



3. Perché non possiamo criticarla?  (implicitamente  significa)-> Perché non possono discutere dei suoi errori  ? -> Perché non possono dialogare con lei ? -> Perché nega la libertà di parola



4. Lei agisce come capo di uno Stato + Noi del popolo non possiamo parlare = Siamo sotto una dittatura



L’ipotesi è dimostrata Come Volevasi Dimostrare

                     By Kirby

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sabato 31 ottobre 2009

Male

Oggi è male e quindi scrivo.
Scrivo per consumare l'inchiostro nero che è in me.
Scrivo per suscitare pena nel lettore.
Scrivo per suscitare pena in me stesso.
Oggi è male per motivi diversi che portano a conclusioni simili,
scrivo perchè il verde verme della gelosia ha morsicato il cuore,
scrivo perchè la rossa serpe della solitudine alberga nel ventre.
E' male ma non c'è nessuno a cui vomitare insulti,
nessuno a cui rompere i denti,
nessuno a cui spezzare le reni.
Ho gli occhi secchi per il troppo pianto,
la gola in fiamme per il troppo urlare
e il cuore livido per il troppo battere contro il vetro.
Ho freddo, le labbra tremano,
mi distendo supino stringendo i pugni ghiacciati.
Andate avanti senza di me,
lasciatemi crogiolare nel fango ancora un pò,
dopotutto sono ancora vivo.



   By Kirby
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venerdì 30 ottobre 2009

Le pillole di romanzo sono idee dove non c'è null' altro che l'ispirazione fine a  se stessa. Un racconto, un romanzo o altra opera d'arte è fatta per un piccola parte ispirazione e per il resto lavoro duro. Da grande scansafatiche che sono ho trovato il metodo per separare l'ispirazione dal lavoro.  Nessuno sforzo mentale viene usato per scriverle

Pillole di romanzo
L'uomo che odia

Ho ucciso Marianna. L’ho strangolata con le mie mani poi l’ho calata nell’impasto di cemento. L’ho vista sparire dalla faccia della terra piano piano, dalla testa ai piedi . E’ stata dura progettare un omicidio simile, almeno un anno di tempo per portarlo a termine.
L’omicidio di Letizia è stato diverso, più brutale. Due coltellate profonde e veloci alla schiena, non ha urlato è stato tutto così improvviso, ha chiuso gli occhi e quando si è accasciata l’ho sostenuta con l’altro braccio. Poggiata dolcemente a terra, l’ho trasportata in auto tenendo ancora in mano la lama assassina. L’ho sotterrata ai piedi di un ulivo in aperta compagna.
Infine è toccato ad Ornella. Nemmeno in questo caso c’era stata premeditazione. La sera prima una lunga discussione ci allontanò definitivamente. La incontrai per caso il giorno dopo . La chiamai, lei si voltò ed esplosi un unico colpo diritto al cuore. Attimi infiniti prima di cadere, che sembravano non finire mai, poi scappai via.
Adesso sono a casa , aspetto l’arrivo della polizia. Prima o poi risaliranno me in qualche modo. Risolvono sempre i casa quelli, con tutte quelle apparecchiature moderne e gli esami del Dna. Non mi sono prodigato a nascondere eventuali tracce. In verità sono anche stupito che impieghino tanto tempo a risolvere i casi. Quando suonano alla porta dico tra me “Eccoli, sono loro” e puntualmente vengo smentito.
L’altro giorno in un momento di debolezza confessai quello che avevo fatto ad un amico, che forse non ci saremmo più rivisti , che avrei finito il resto dei miei giorni in prigione. Lui rispose che non c’era da preoccuparmi, non avrebbe mai bussato nessuno poliziotto alla porta. Dovevo rilassarmi e uscire di più la sera.
Quando si odia qualcuno o si è insofferenti verso i sentimenti che suscita è necessario soffocarla, ammazzarla in qualche modo per farla sparire nell’oblio per sempre

          BY Kirby
             



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giovedì 22 ottobre 2009

Pensiero del Giorno : Vasco Rossi è responsabile di aver realizzato la peggior cover della storia della musica. Ha letteralmente umiliato la canzone Creep dei Radiohead, rimanendo la base inalterata e cantando parole a cazzo. Io, amante della musica non potevo tacere di fronte al scempio fatto ad uno dei miei gruppi preferiti. Rimango sempre meravigliato nel pensare che sia la rockstar più famosa del Paese. La massa di giovani è lobotomizzata da questo tipo che per tanti è un mito. A mio parere l'emersione di tanti bravi gruppi punk o  rock italiani è resa impossibile da due ragioni 1) La tradizione della musica italiana che attira una folta sciera di giovani (al momento in cui scrivo questo in vetta alla classifica delle vendite ci sono Allessandra Amoruso, Gigi d'Alessio, Noemi, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro) e 2) Vasco Rossi è preso come il re del rock in Italia e monopolizza l'attenzione di una altra grande fetta di pubblico.
il rock e il punk non sono generi in cui si fa sfoggio di grandi doti vocali. I virtuosismi sono relegati agli strumenti e cosa più importante sono fatti per la circolazione di idee e concetti . Andate a prendere le canzoni di quei cinque signori in testa alle classifiche e ditemi quanti argomeni di discussione riuscite a tirare fuori. Ascoltate i testi di un gruppo punk dopo e vi metterete le mani nei capelli per la vastità di "carne che c'è sul fuoco".
La diffusione e trasmissione di cultura e la circolazione di idee è resa posibile anche grazie alla musica non dimenticatelo.

                   By Kirby


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lunedì 19 ottobre 2009

Luna storta

Provo ad immaginare cosa resterà di me alla fine della mia vita. Avrò provato una serie di emozioni. Grandi gioie e forti dolori, emozioni che ciascuno avrà provato in qualche misura. Certo la vita non è solo un casellario di emozioni da riempire; paure, felicità ansie. Ma, quel mucchietto di neuroni che costituiscono la mia mente avrà un grosso bisogno di ricordi e le grandi emozioni saranno quelle che ritorneranno a galla più spesso.
Sarò alla resa dei conti come un ragioniere che traccia il bilancio della sua vita? Oppure esclamerò “Anche la mia vita è andata”. L’essere umano non corre più il pericolo di estinguersi da millenni, quindi se ora un meteorite sterminasse un intera nazione non sarebbe una grande tragedia per i restanti miliardi di individui. Immagino la popolazione umana come il tapis-roulant di una fabbrica dove sono collocati tutti gli uomini. Chi cade dai bordi muore , uno, cento, mille poco importa, siamo tanti, tantissimi non finiremo mai. Dall’alto di questo tappeto mobile vedo semplicemente essere incasinati che hanno bisogno di andare avanti per raggiungere qualcosa.
“Cosa hai fatto oggi?” . Ho letto il giornale, ho visto qualche puntata di dottor House e son andato in piscina. Molto vero? Soprattutto paragonato a chi lavora otto ore al giorno per portare avanti la sua famiglia.
La felicità è una scopo per andare avanti? In realtà oggi ho fatto quello che mi andava di fare. Ho sempre fatto quello che mi andava di fare. Anche se questo mi porterà a non raggiungere mai la felicità. Fare quello che si vuole ma non raggiungere mai la felicità, o fare quello che si vuole per raggiungere una felicità ? Che dilemma. Atroce dilemma teatrale.
Perché ci imbottiamo di film, telefilm, reality e talk show? Le nostre vite son così insulse da aver bisogno delle storie altrui per regalarci emozioni?
Perché c’è gente impazzisce per libri. Cosa ha un romanzo rispetto ad un film o ad un serial tv ? Odio chi disprezza i libri ma odio anche chi li idolatra. Ci son tante ciofeche di libri che non valgono la metà di un buon film.
Sono troppo piegato su me stesso , questa è la verità, come il pupazzetto malconcio di alcuni video dei Tool, la trasposizione del mio ego è racchiusa in quella figura emblematica.
Cazzo un anno senza calore ti segna proprio, soprattutto quando ti svegli all’alba da solo.
Cosa farai oggi?”   “ Viviseziono la mia anima per sfuggire la realtà.”

        By Kirby

Rumori consigliati : Sober By Tool



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martedì 13 ottobre 2009

I libri di Henry Miller che ho letto mi hanno istigato a scrivere il mio primo racconto porno. ...


Avvertenze. Il seguente post racconta di situazioni di sesso esplicito con un linguaggio volgare. Non leggere se sei minorenne o se ti infastidiscono simili argomenti



Introspezione di una scopata

Si avevo proprio bisogno di una fichetta calda e vogliosa con un bel cespuglio che si strofinasse sulla mia coscia pelosa. Sentire il suo mugugno mentre struscia su di me e inondarmi di umori vaginali…
Era stata un giornata da incubo con quell’impotente del capo ufficio che sbrocca su tutti noi per sfogare le sue frustrazioni. Nemmeno ieri avrà scopato. La moglie lo cornifica con il giovane fattorino e lui urla con chiunque . Pessima cosa non riuscire a farselo drizzare; sappiamo tutti che ha scaricato sul conto della società la spesa per comprarsi le pillole blu. Dopo lavoro dopo due ore di stress da mezzi pubblici nell’ora punta con gente che ti spinge , urta, calpesta, massacra e tu sei quella sardina in mezzo alle sardine .
Ero a casa e guardavo qualche tua foto come ogni giorno , riflettevo su quel sorriso che mi aveva accompagnato , quegli occhi azzurri in cui mi perdevo e la foga con cui cercavamo reciprocamente i nostri corpi più di un anno fa, ogni occasione era buona per baciarci,strusciarsi , anche in pubblico. Quel corpo minuto e snodabile avrei potuto infilarlo ovunque, in qualsiasi posizione; poi la sua bravura con la bocca. Quei pensieri fecero affluire sangue alla testa del mio “amico” che alzò la cresta .
Suonò il campanello , era Mara nipote della vicina di casa. Una fica da paura che conobbi ad una riunione di condominio e incrociato lo sguardo qualche volta per le scale. Le sue generose tette furono la prima cosa che mi balzarono agli occhi.
- Ciao, ti ricordi di me? Disse sorridendo -Sono la nipote di Lucia
-Certo che mi ricordo, cosa posso fare per te ?
-Sono venuta trovare mia zia ma non è in casa , potrei approfittare del tuo bagno ? Disse con candore e innocenza femminile.
- No, figurati entra pure . Risposi gentilmente.
Una giovane donna figlia del Mediterraneo, lunghi capelli corvini, occhi cupi e profondi, labbra carnose all’inverosimile . Indossava una tailleur rosso e una minigonna nera e le gambe velate da calze scure . I vestiti sembrava scoppiassero nel cercare di contenere le sue curve.
Nel vederla il mio cazzo non fece altro che ingrossarsi ulteriormente premendo con forza contro i miei slip. Passò al mio fianco e lasciò una scia di profumo che mandò alle stelle i miei ormoni. La seguii con lo sguardo mentre entrava nel mio salotto; il suo posteriore ondeggiava amabilmente come una farfalla e le lunghe gambe velate dalle calze erano il passo provocante di un felino.
Ti scoperei a sangue tesoro” Pensai. “Il bagno è come in ogni casa in fondo a destra” Dissi sorridendo.
Ascoltai il rumore dei suoi tacchi allontanarsi , il pacco tra le gambe cominciava a farmi male , gli diedi una strizzata attraverso i jeans per cercare di calmarlo, sentii la sua durezza e lo strinsi forte in mano. Sapevo che era infuocato dopo aver avuto quella visione;volevo farmela, ma come? Andai in cucina a preparare un caffè per prendere tempo.
Ero arrapato come un lupo mannaro, nel prendere la confezione di caffè mi accorsi che le mie mani tremavano leggermente. Dio che situazione , da due mesi andavo avanti a seghe e ora mi piomba in casa questa passera che manda in tilt il cervello. In questo periodo di solitudine ho capito come funzionano le sensazioni di piacere sessuali sul nostro corpo. E’ come un prurito che il cervello traduce come pulsazioni piacere. Il piacere orgasmico è dovuto al solleticare che produce la sborra nell’uscire e tutto questo si tramuta in piacere intenso. Almeno è quello che credo di aver capito durate una venuta in solitaria.
“Chi è questa bella ragazza?”.
Perso nei mie pensieri non mi accorsi che Mara era scivolata in soggiorno e stava guardando il mio pc.
“La mia ex” dissi raggiungendola
“Guardi ancora le sue foto?”
Decisi di giocarmi la carta della compassione. L’uomo fragile bisognoso d’affetto…
Ebbi successo, dopo un po’ già stavamo incrociando in un bacio appassionato. Infilai la lingua nella sua bocca e la mossi vorticosamente in cerca della sua. Lei ripose a dovere tenendomi testa. Sentivo la sua saliva impastarsi con la mia. I rumori più osceni mai provocati da un bacio fuoriuscirono in quel momento. Con le mani iniziai a tastarle il culo, lei per tutta riposta giocava con la mia patta. Leccai e mordicchia il suo orecchio procurandole dei brividi.
Slacciai la cintura e mi abbassai i jeans tirando fuori la verga, lei si inginocchiò, prese in bocca la cappella e cominciò a succhiare. Mantenendogli la testa gli spinsi a forza il cazzo giù nella gola, tossì , sbavò ed emise dei rigurgiti porno. Come godevo, avevo messo l’uccello in una fornace del paradiso. La sua saliva mi colava lungo tutta l’asta fino a bagnarmi le palle . Chiusi gli occhi e non capii più nulla,dopo un paio di minuti stavo già per venirle in bocca.
No, non deve finire così. Pensai. Devo fotterla al meglio.
Le staccai la testa dal cazzo e le tirai fuori le tette dal suo abitino perbene. Aveva due pere esagerate, forse una quarta con dei capezzoli sporgenti. Soppesai una tette, mi riempiva la mano che era un piacere , la strizzai come una mozzarella. Lei cacciò un urlo
“Zitta Troia, sei nelle mie mani “ ordinai.
“Siii” Disse lei ubbidiente
Strofinai il cazzo bagnato di saliva sul seno e lei timidamente cominciò per segarmi con le bocce ma io rifiutai . La fece poggiare sul divano a novanta gradi e le alzai la gonna.
Indossava perfette mutandine nere di pizzo. Sembrava tanto la scena di un film porno nel vederla in quella posizione. Le accarezzai le gambe velate, e salivo piano fino alle cosce. Gemeva e ansimava per quello che le aspettava. Ero troppo allupato per spogliarla, le sfilai velocemente le mutandine e infilai la mano in mezzo alle cosce. Con mia grande sorpresa era già tutta bagnata, ritirai la mano tutta inzuppata, l’avvicinai alla bocca e diedi una leccata alle dita.
“Che stai aspettando ?” disse la cagna impaziente.
Guardai per l’ultima volta quel prorompente culo come un trofeo di battaglia, poi sollevai la gamba e la stuzzicai con la coscia l’apertura della fica. A lei piaceva, lo intuivo da come si agitava. La infilzai col mio ariete ed emise un gemito liberatorio. La chiavavo a pecora con grandi affondante facendo sbattere le palle sulle sue labbra . Con le mani le mantenevo il bacino e ogni tanto le menavo qualche schiaffo facendo lanciare mugugni. Dopo mi sporsi in avanti per afferrale le tette. Le premevo l’una contro l’altra mentre continuavo a pomparla. Tutto riverso su di lei sembravo cane in calore, cercavo di pensare il meno possibile al cazzo in estasi altrimenti sarei venuto subito. Sporgendomi ancora più in avanti le afferrai le spalle e con la bocca guadagnai il suo collo . I suoi urletti mi rimbombavano nella cassa toracica istigandomi a fotterla con ancora più foga. Ero in preda agli spasmi, sudavo, la mai faccia era tutta un fuoco, su quel divano stavo facendo una delle migliori scopate della vita mia. Eravamo un unico corpo intorcinante che si apprestava a godere. Sentii c
he le palle mi stavano per scoppiare tale era il piacere, lei caccio un urlo ,tirai fuori la pompa all’ultimo istante inondandole le natiche.
Poi ci accasciammo esausti…

Salutò promettendomi che sarebbe tornata a trovarmi.
Il giorno dopo incontrai la signora Lucia, mi disse che ieri era stata poco bene ed era rimasta tutto il giorno in casa. Rimasi un po’ male quando capii che non fui io a fottere la nipote ma lei a scopare me.

                         BY
Kirby


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giovedì 8 ottobre 2009

Riflessione del giorno: In un momento di crisi nazionale è più facile cadere in una dittatura piuttosto che nell’ anarchia,
perchè la dittatura vuole un capo è un oceano di seguaci, nell'anarchia no, proprio per la natura del movimento. Gli uomini sono fatti per seguire un leader non per autoregolamentarsi ,hanno bisogno che qualcuno gli dica cosa fare , altrimenti cadono nell'egoismo eccessivo.
Gli uomini di oggi sono molto più complessi e variegati ( per classe sociale, idee, cultura) rispetto alla quelli della rivoluzione francese. La rivolta popolare di una nazione come l’Italia è un utopia a mio parere. Compattarli per una rivolta ai fini di una rinascita istituzionale è impresa che riuscirebbe solo ad un capo carismatico.
Quando leggo sui giornali di profezie su una nuova dittatura in Italia, non la immagino nascere dall’attuale gruppo dirigenziale italiano, ma nascere da un movimento deciso con la forza a far piazza pulita della corruzione politica degli ultimi 20 anni.
Qualcuno di noi riuscirebbe a resistere ad un Robin Hood che sequestra in barba alle leggi tutti beni dei nostri politici, evasori, malviventi, e li usasse per far ripartire il Pese?


                       By Kirby

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martedì 6 ottobre 2009

Piccola storia di una dittatura

Se domani dovesse arrivare un dittatore col suo gruppo di seguaci a prendere a calci nel culo quel manipolo di politici che da 20 anni hanno condotto il paese in un vicolo sporco e buio…
Se domani questo individuo X con la forza si impadronisse dei beni di politici, evasori , malviventi banche e li usasse per il rilancio del paese…
Sarei anche io al fianco di questo dittatore misterioso. Gli sarei grato per l’opera di piazza pulita e per la giustizia sociale che stà attuando anche se è espressa sottoforma di dittatura.
Naturalmente per fare questo dovrebbe calpestare tanti diritti umanitari. Sollevando le critiche di tanti oppositori. Probabilmente per metterle a tacere userebbe la violenza , la stessa che ha usato per spazzare via i vecchi padroni del paese. Questo nuovo governo nato con la violenza solo con la violenza potrebbe morire. Uno nuovo movimento che invocherebbe uno Stato democratico e del popolo sarebbe la scintilla per far cadere il dittatore.
Nella mia vecchiaia diventerei così ad essere uno di qui anziani nostalgici della passata dittatura così malevolo verso i giovani d’oggi, ed ad ogni stortura moderna sarei ad invocare “Ah se ci fosse lui”…



La storia si ripete sempre, sempre.

                  By Kirby

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mercoledì 30 settembre 2009

5 Anni di Racconti Metropolitani

Di latte e miele non ho bisogno al mattino,
Di pane caldo neppure.
A Mezzodì poi,
Posso rinunciar ad un piatto di pasta fumante,
e non perirò se farò a meno della mozzarella,
e Quel grappolo d’uva per oggi lascerò star.
Arrivò l’ora di cena,
e conserverò per domani le polpette
e ripongo nel frigo le melanzane.
Una giornata di pasto salto,
Ma se sopravvivere voglio
Un tuo abbraccio non mi dovrà mancar.

Noi Bloggatori (Voglio chiamarli così ok?) siamo come spugne, assorbiamo gli eventi della nostra vita e ci strizziamo per farne uscire un filtrato che verrà impresso sulle pagine del web.

Non sono capace di scrivere un libro, né di diventare uno stimato giornalista, ma solamente di gettare qui pensieri, riflessioni e cazzate .

Racconti-metropolitani oggi compie 5 anni amici, mica ciccioli. Dal giorni in cui ho pubblicato il primo racconto ne è passata di acqua sotto i ponti. Ho cominciato scrivendo racconti la domenica pomeriggio per staccare dallo studio universitario, poi col tempo ho abbandonato questo modo di utilizzarlo e R-M è divenuto sempre più un diario riflessivo dove venivano raccolti pensieri , invenzioni letterarie e processi mentali su di me e su quello che mi circonda. Lo definirei ormai un’appendice esterna del mio cervello che uso come lavagna di lavoro. Nella mia auto psicanalisi e nell’ ossessione a comprendere gli altri è diventato il mio specchio. R-M è ormai parte di me nel senso più puro del termine, come quando ami una persona e la senti parte della tua anima. Ha conosciuto i miei pensieri più bui, quelli nati lontano da casa, quelli campati per aria, e quelli improvvisati dalla passione. Flussi di coscienza, pensieri del giorno, rumori consigliati, opinioni sui fatti del giorno, invettive, urla d’amore; imprigionato nella mia bolla spesso è per me, il mio miglior modo per comunicare con l’esterno.
R-M è la cosa che mi rende più orgoglioso, nel guardarlo capisco che in me c’è qualche qualità, qualcosa che son capace di fare. “Grazie a lui ho conosciuto persone che non avrei potuto conoscere in altro modo, che a volte mi hanno aiutato e che a volte credo di aver ho aiutato io”.
Persone che vanno e persone che vengono. Noi rimaniamo qui nel frattempo poi si vedrà.
Auguri e Grazie R-M, anche se nessuno più ti legge, io sarò qui con te a crescere e maturare insieme .


Vi lascio con una cernita dei post di questi 5 a cui sono più legato

W il mercato  Leggi di murphy   Noia estiva  Provaci Tu  Schiavi D'amore  Fantasia di carta (Forse il mio preferito)              Un cancro italiano     Estate    Il sorriso   Filastrocca su un preservativo 
Messaggi in bottiglia da Salento    Il dialogo   In 26 anni   Pensiero del giorno
Discorso di fine anno    Visioni: Il gobbo   Corde su corde  L'uomo che non sapeva
I mezzi delle ideologie   Riflessioni di un vecchio porco  Premessa   La scimmia nuda
I dogmi della cucina  Donne  Binario zero  Allo specchio  Cantilena d'amore all'angolo della strada

   By Kirby & R-M

Rumori consigliati : I Deftones con la cover The Chauffeur




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domenica 27 settembre 2009

La curiosità umana

Fermarsi un giorno con l’auto vicino un lago, rilassarsi ed ammirare il paesaggio, dopo un po’ sentire dentro il desiderio di scoprire i dintorni, salire quella collinetta per vedere cosa c’è oltre e dopo aver ancora voglia di guardarsi intorno, di proseguire.
Per un cacciatore primitivo era fondamentale conoscere la sua area di caccia , sorgenti, rifugi, alberi, rocce, tanti particolari indispensabili da tenere a mente per procurarsi un bottino; si è evoluta così nell’uomo la curiosità di conoscere l’ambiente che lo circonda. Al giorno d’oggi l’amore per il viaggio di tante persone è una diretta discendenza della nostra curiosità primordiale di questa esplorazione planetaria non è fatta per sopravvivenza ,ma per diletto.
Tutte le scimmie sono animali curiosi e noi siamo l’esempio migliore, la voglia di scoprire l’ambiente è solo la prima delle infinite curiosità che ci hanno accompagnato nella nostra storia per arrivare fino ad oggi. L’agricoltura, l’artigianato, le arti, le attività sportive, l’industria, sono tutte figlie della nostra voglia di scoprire, indagare, sperimentare, creare, nuovi oggetti, nuovi metodi per muoverci, per intrattenerci, per sopperire bisogni.
Oltre al piano materiale la nostra curiosità si spinge soprattutto in quello sociale. Entrare in contatto con persone diverse dal nostro ambito familiare è fonte per noi di intensi stimoli culturali che ci conducono a profondi cambiamenti caratteriali e della visione delle cose. Un esempio : 2 donne caratterialmente simili, con lo stesso livello d’istruzione ed identica educazione da parte dei genitori, ebbene se la prima nata e cresciuta in un piccolo paesino con poche centinai di abitanti , con scarse possibilità di entrare a contatto con persone diverse dal suo contesto sociale , nell’età adulta sarà profondamente diversa da una donna nata in una metropoli moderna, abituata a relazionarsi con persone più disparate.
Stesso discorso per qualcuno che ha lavorato un anno in una città estera, rispetto a chi per lo stesso periodo ha visitato il mondo come turista. Nel primo caso si ha una assimilazione della cultura , mentre il turista benché abbia visitato più luoghi non assorbe allo stesso modo per le minori interazioni con gli “estranei”.
Volendo generalizzare minori sono le socializzazioni con gruppi diversi dal proprio e maggiore è la visione “ottusa” o “ingenua” della realtà.
La nostra voglia di stimoli sociali ci fa comprendere il perché preferiamo essere in città “vive” piene di persone nonostante lo stress che ne consegue dal caos metropolitano. Da quando le comunicazioni con l’esterno sono più facili ,la fuga dei giovani dai piccoli paesi è diventata una costante. Preferiamo ammalarci il fegato imbottigliati nel traffico che vivere da soli in una casa di campagna. La città simbolo meta di tanti cacciatori di stimoli sociali è New York che con i suoi otto milioni di abitanti ha da offrire stimoli per gran parte della vita. Alcuni al raggiungimento della terza età, quando hanno avuto una vita piena di stimoli preferiranno ritirarsi in un luogo tranquillo ma il resto di noi sarà sempre qui a vivere in città sovraffollate.

        By Kirby

Rumori consigliati: "Do the evolution" by Pearl Jam



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venerdì 25 settembre 2009

Cinismo istituzionale

- Altri 6 soldati morti in guerra e frasi di rito delle autorità. Siamo vicino alla famiglia , giorno di lutto è il momento di restare uniti e simili.
- Non abbiamo bisogno di cinismo per certe occasioni. Sei vite sono state spazzate via dall’orrore della guerra.
- Le milioni di vittime delle seconda guerra mondiale il più grande sterminio di popoli da parte dell’uomo è diventato solo un capitolo di storia che si studia a scuola. Per non parlare delle successive guerre, tanti e tanti morti di serie A e di serie B.
Trattarli da eroi è cinico, Distinguerli dai civili è cinico. I soldati caduti in campo sono morti bianche, morti sul lavoro.
Se loro sono da considerare eroi, anche i muratori morti cadendo da un impalcatura sono da considerarsi allo stesso modo. Voglio una medaglia anche per ciascuno di loro. Se gli orfani di guerra hanno agevolazioni perché non sono trattati allo stesso modo gli orfani degli altri caduti sul lavoro?
Forse conosco la risposta. Sono i militari che si aiutano a vicenda. Per gli altri non c’è nessuno, lo Stato non c’è, lo Stato è assente. Andate a domandare a tutte quelle famigli abbandonate a se stesse dopo la tragedia di una morte bianca. La verità è che il cinismo è intrinseco nel comportamento istituzionale, si attua un atteggiamento di facciata e poi tutto cade nel dimenticatoio, chi s’è visto s’è visto. Il ricordo rimarrà impresso solo per chi era vicino e per gli addetti i lavori.

        By Kirby

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martedì 22 settembre 2009

Pensiero del giorno : Almeno gli uomini hanno il pene per pensare, le donne neppure quello


             By
Kirby (Non sono maschilista e che mi disegnano così)

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martedì 15 settembre 2009

Pensiero del giorno: Questo post mi ha portato a fare una considerazione. Viviamo la nostra vita indisturbati, affogati dai problemi, preoccupati per raggiungere i nostri obbiettivi, rilassandoci con i nostri amici , gioiendo per le nostre vittorie e inconsciamente ignioriamo che un giorno può capitare una disgrazia inaspettata a noi o chi ci è vicino. Una malattia o un incidente che porteranno via quello che spesos diamo per scontato: la salute.
Non sono qui per portare avanti la filosovia del "Ricordati che devi morire", ma auspicare solo un pizzico di consapevolezza al modo in cui affrontimao la vita.

  By Kirby

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mercoledì 9 settembre 2009

Un giorno

Il vento comincia a portar via il caldo, la stagione è al suo finire . É finita l'ultima estate della tua giovinezza. L'età adulta è dietro l'angolo che ti aspetta.
Così è trascorsa, tra il sorriso di un amico e il pianto per una donna. Ti volti indietro e ti aspettavi qualcosa di diverso, invece è trascorso tutto tra estati aride e inverni di carestia.
Le donne che ti sfuggono , mentono a te , a loro , a gli altri. Non hanno il coraggio di affrontare la verità e si nascondono dietro scuse. Incontrerai altre ragazze e soffrirai ancora, o si certo che soffrirai. In un modo o nell'altro quella è la costante , per un motivo o per un altro alla fine vogliono solo l'amicizia, prima o poi, inevitabilmente.
Seduto e accasciato sul tavolo di legno stai, in mezzo ad una cucina vuota. Ti guardo attraverso lo specchio. Alcuni capelli bianchi iniziano a spuntare, ma tu sei sempre lo stesso, non sei mai cambiato, immutato come un sasso, con la tua anima adamantina, incontrollabile anche al tuo stesso volere.
Tortura orrenda per te. Ti fa paura tutto questo. Senza esperienze sarai sempre un debole, ogni volta tutto daccapo, ogni volta sempre peggio.
Sei malato , nessuno potrà mai aiutare un moribondo come te; solo sollievo c'è sulla tua strada, non cura.
Cala il sole, nella stanza le ombre iniziano a sparire, sei ancora immobile in quella posizione da morto ammazzato.
Ora cerchi di afferrare quel cuneo emotivo di malinconia. Vorresti isolarlo, plasmarlo fino ad una sfera e imprigionarlo sotto una campana di vetro. Osservalo bene, dentro c'è parte della tua vita.
Scolati quella bottiglia di vino, è ancora buono. Dopo potrai rialzarti e ricominciare a cercare, trovare e soffrire ancora, in questa girandola perpetua di sentimenti. Avanti una altra, cerca, trova, soffri, in un imperturbabile moto perpetuo.
A cosa serve denigrare cioè che non si può avere? A cosa serve trattar male chi ti sfugge? A cosa serve la vendetta? A cosa serve denigrare ? A cosa serve offendere? A cosa serve….
Vorresti barattare un po' di consapevolezza con della serenità vero?
Il vantaggio è che nella vecchiaia avrai da rimpiangere ben poco la tua giovinezza.
Questa è la vita signori

Pensiero del giorno : Amo i cani perchè con la loro esperssione sembra  che ridano sempre


  By Kirby

IO



                  

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martedì 8 settembre 2009

Urlo

Urlo e impreco
Per la mia disperazione e per il mio fallimento.
Lancio maledizioni e auguro malasorte a sconosciuti.
Questo paese è una cloaca a cielo aperto,
non si riesce ad emergere, dove la raccomandazione regna sovrana.
Urlo e immagino di poter falciare quelli che si parano davanti, incendiando case e carte.
Non volevo mangiare, ma avevo fame
ho ingurgitato prosciutto come medicina;
meccanicamente, senza badarci,
boccone dopo boccone aspettando che finisse.
Come la prostituta aspetta che il cliente gode.
Né superuomo ne superverme, solo inutilità;
snocciolo parole e consigli senza muover foglia.
La vita è una merda, la vita è uno schifo,
viva il qualunquismo in cui mi rifugio oggi.
Pur di non ammettere i propri errori,
le persone rifarebbero gli stessi sbagli,
perché hanno paura.
Preferiscono nascondersi dietro i loro valori e ideali,
ma in realtà hanno terrore di portarsi il rimorso per tutta la vita,
quindi scelgono la cecità.
Odio le mie virtù e amo i miei difetti;
vorrei abolire l’estate e andare in letargo d’inverno,
così e per sempre finché il fuso della mia vita non verrà staccato.
Ho voglia di urlare fino a rimanere afono.
Così non dovrò più perder tempo a parlare

  By Kirby

Rumori consigliati: La canzone popolare "Vulesse addeventare nu brigante"

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lunedì 31 agosto 2009

Definizioni del giorno :

Setta : Idiozia di pochi
Religione : Idiozia di molti

 By Kirby

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mercoledì 26 agosto 2009

Pillole di romanzo

Un Long Island al bancone del bar

Una sera capita che 2 persone un po’ brille si incontrano in un locale; parlano, scherzano e si scambiano il numero di telefono.
Il giorno dopo una chiama l’altra per bere un aperitivo insieme e si ritrovano in quel lussuoso American Bar al 35° piano con vista mozzafiato.
Di notte puoi vedere tutele luci della città separata da una striscia buia: il fiume.
Prendono da bere la stessa cosa, qualcosa che lascia scendere sul fondo un oliva. Dopo un po’ già sono consapevoli di come andrà a finire la serata. Anche se non hanno messo nulla in chiaro i loro sguardi già hanno deciso quello che accadrà stanotte.
Capiterà così che quella notte faranno l’amore per cinque volte di seguito. Non importa dove , non importa del poi. Era il Dio del Destino che aveva deciso di farli incontrare. Come quando lanci al tavolo da gioco i dadi neri e il numero sette viene a tirarti fuori dai guai al momento giusto.
Magari quei 2 non si vedranno più dopo quella sera, o si sposeranno e accompagneranno i loro figli all’asilo.
Quello che capita a loro due è quello che accade esattamente alle migliaia di persone di questa città: Vivono come in un brulicante formicaio, si toccano, si annusano , scivolano incolonnati, si amano, si mordono, si cibano l’uno dell’altra. Questo e tant’altro in onore della Formica regina che li ha messi alla luce.
Non per noi, siamo di una generazione diversa per certe cose. Rimaniamo qui sul ponte a fissare la città mentre il buio ci protegge le spalle. Io nascosto dal mio soprabito grigio e tu che parli poco.
Io e te soli. Io e Max, amici per la pelle, possiamo fingere di far le formiche per una notte, ma alla fine torneremo ad essere i cani sciolti di sempre a passeggiare sotto i lampioni la sera e fermarci di tanto in tanto per riposare.
“Vero ?”
Max alzò la testa e scodinzolò.

    By Kirby

Rumori consigliati : Exit music (for a film) By Radiohead

P.s. Oggi ho scriito l'ultimo post sul blog Nonna Nannina che chiude per sempre.

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