sabato 31 ottobre 2009

Male

Oggi è male e quindi scrivo.
Scrivo per consumare l'inchiostro nero che è in me.
Scrivo per suscitare pena nel lettore.
Scrivo per suscitare pena in me stesso.
Oggi è male per motivi diversi che portano a conclusioni simili,
scrivo perchè il verde verme della gelosia ha morsicato il cuore,
scrivo perchè la rossa serpe della solitudine alberga nel ventre.
E' male ma non c'è nessuno a cui vomitare insulti,
nessuno a cui rompere i denti,
nessuno a cui spezzare le reni.
Ho gli occhi secchi per il troppo pianto,
la gola in fiamme per il troppo urlare
e il cuore livido per il troppo battere contro il vetro.
Ho freddo, le labbra tremano,
mi distendo supino stringendo i pugni ghiacciati.
Andate avanti senza di me,
lasciatemi crogiolare nel fango ancora un pò,
dopotutto sono ancora vivo.



   By Kirby
<!--



-->

venerdì 30 ottobre 2009

Le pillole di romanzo sono idee dove non c'è null' altro che l'ispirazione fine a  se stessa. Un racconto, un romanzo o altra opera d'arte è fatta per un piccola parte ispirazione e per il resto lavoro duro. Da grande scansafatiche che sono ho trovato il metodo per separare l'ispirazione dal lavoro.  Nessuno sforzo mentale viene usato per scriverle

Pillole di romanzo
L'uomo che odia

Ho ucciso Marianna. L’ho strangolata con le mie mani poi l’ho calata nell’impasto di cemento. L’ho vista sparire dalla faccia della terra piano piano, dalla testa ai piedi . E’ stata dura progettare un omicidio simile, almeno un anno di tempo per portarlo a termine.
L’omicidio di Letizia è stato diverso, più brutale. Due coltellate profonde e veloci alla schiena, non ha urlato è stato tutto così improvviso, ha chiuso gli occhi e quando si è accasciata l’ho sostenuta con l’altro braccio. Poggiata dolcemente a terra, l’ho trasportata in auto tenendo ancora in mano la lama assassina. L’ho sotterrata ai piedi di un ulivo in aperta compagna.
Infine è toccato ad Ornella. Nemmeno in questo caso c’era stata premeditazione. La sera prima una lunga discussione ci allontanò definitivamente. La incontrai per caso il giorno dopo . La chiamai, lei si voltò ed esplosi un unico colpo diritto al cuore. Attimi infiniti prima di cadere, che sembravano non finire mai, poi scappai via.
Adesso sono a casa , aspetto l’arrivo della polizia. Prima o poi risaliranno me in qualche modo. Risolvono sempre i casa quelli, con tutte quelle apparecchiature moderne e gli esami del Dna. Non mi sono prodigato a nascondere eventuali tracce. In verità sono anche stupito che impieghino tanto tempo a risolvere i casi. Quando suonano alla porta dico tra me “Eccoli, sono loro” e puntualmente vengo smentito.
L’altro giorno in un momento di debolezza confessai quello che avevo fatto ad un amico, che forse non ci saremmo più rivisti , che avrei finito il resto dei miei giorni in prigione. Lui rispose che non c’era da preoccuparmi, non avrebbe mai bussato nessuno poliziotto alla porta. Dovevo rilassarmi e uscire di più la sera.
Quando si odia qualcuno o si è insofferenti verso i sentimenti che suscita è necessario soffocarla, ammazzarla in qualche modo per farla sparire nell’oblio per sempre

          BY Kirby
             



<!--



-->

giovedì 22 ottobre 2009

Pensiero del Giorno : Vasco Rossi è responsabile di aver realizzato la peggior cover della storia della musica. Ha letteralmente umiliato la canzone Creep dei Radiohead, rimanendo la base inalterata e cantando parole a cazzo. Io, amante della musica non potevo tacere di fronte al scempio fatto ad uno dei miei gruppi preferiti. Rimango sempre meravigliato nel pensare che sia la rockstar più famosa del Paese. La massa di giovani è lobotomizzata da questo tipo che per tanti è un mito. A mio parere l'emersione di tanti bravi gruppi punk o  rock italiani è resa impossibile da due ragioni 1) La tradizione della musica italiana che attira una folta sciera di giovani (al momento in cui scrivo questo in vetta alla classifica delle vendite ci sono Allessandra Amoruso, Gigi d'Alessio, Noemi, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro) e 2) Vasco Rossi è preso come il re del rock in Italia e monopolizza l'attenzione di una altra grande fetta di pubblico.
il rock e il punk non sono generi in cui si fa sfoggio di grandi doti vocali. I virtuosismi sono relegati agli strumenti e cosa più importante sono fatti per la circolazione di idee e concetti . Andate a prendere le canzoni di quei cinque signori in testa alle classifiche e ditemi quanti argomeni di discussione riuscite a tirare fuori. Ascoltate i testi di un gruppo punk dopo e vi metterete le mani nei capelli per la vastità di "carne che c'è sul fuoco".
La diffusione e trasmissione di cultura e la circolazione di idee è resa posibile anche grazie alla musica non dimenticatelo.

                   By Kirby


<!--



-->

lunedì 19 ottobre 2009

Luna storta

Provo ad immaginare cosa resterà di me alla fine della mia vita. Avrò provato una serie di emozioni. Grandi gioie e forti dolori, emozioni che ciascuno avrà provato in qualche misura. Certo la vita non è solo un casellario di emozioni da riempire; paure, felicità ansie. Ma, quel mucchietto di neuroni che costituiscono la mia mente avrà un grosso bisogno di ricordi e le grandi emozioni saranno quelle che ritorneranno a galla più spesso.
Sarò alla resa dei conti come un ragioniere che traccia il bilancio della sua vita? Oppure esclamerò “Anche la mia vita è andata”. L’essere umano non corre più il pericolo di estinguersi da millenni, quindi se ora un meteorite sterminasse un intera nazione non sarebbe una grande tragedia per i restanti miliardi di individui. Immagino la popolazione umana come il tapis-roulant di una fabbrica dove sono collocati tutti gli uomini. Chi cade dai bordi muore , uno, cento, mille poco importa, siamo tanti, tantissimi non finiremo mai. Dall’alto di questo tappeto mobile vedo semplicemente essere incasinati che hanno bisogno di andare avanti per raggiungere qualcosa.
“Cosa hai fatto oggi?” . Ho letto il giornale, ho visto qualche puntata di dottor House e son andato in piscina. Molto vero? Soprattutto paragonato a chi lavora otto ore al giorno per portare avanti la sua famiglia.
La felicità è una scopo per andare avanti? In realtà oggi ho fatto quello che mi andava di fare. Ho sempre fatto quello che mi andava di fare. Anche se questo mi porterà a non raggiungere mai la felicità. Fare quello che si vuole ma non raggiungere mai la felicità, o fare quello che si vuole per raggiungere una felicità ? Che dilemma. Atroce dilemma teatrale.
Perché ci imbottiamo di film, telefilm, reality e talk show? Le nostre vite son così insulse da aver bisogno delle storie altrui per regalarci emozioni?
Perché c’è gente impazzisce per libri. Cosa ha un romanzo rispetto ad un film o ad un serial tv ? Odio chi disprezza i libri ma odio anche chi li idolatra. Ci son tante ciofeche di libri che non valgono la metà di un buon film.
Sono troppo piegato su me stesso , questa è la verità, come il pupazzetto malconcio di alcuni video dei Tool, la trasposizione del mio ego è racchiusa in quella figura emblematica.
Cazzo un anno senza calore ti segna proprio, soprattutto quando ti svegli all’alba da solo.
Cosa farai oggi?”   “ Viviseziono la mia anima per sfuggire la realtà.”

        By Kirby

Rumori consigliati : Sober By Tool



<!--



-->

martedì 13 ottobre 2009

I libri di Henry Miller che ho letto mi hanno istigato a scrivere il mio primo racconto porno. ...


Avvertenze. Il seguente post racconta di situazioni di sesso esplicito con un linguaggio volgare. Non leggere se sei minorenne o se ti infastidiscono simili argomenti



Introspezione di una scopata

Si avevo proprio bisogno di una fichetta calda e vogliosa con un bel cespuglio che si strofinasse sulla mia coscia pelosa. Sentire il suo mugugno mentre struscia su di me e inondarmi di umori vaginali…
Era stata un giornata da incubo con quell’impotente del capo ufficio che sbrocca su tutti noi per sfogare le sue frustrazioni. Nemmeno ieri avrà scopato. La moglie lo cornifica con il giovane fattorino e lui urla con chiunque . Pessima cosa non riuscire a farselo drizzare; sappiamo tutti che ha scaricato sul conto della società la spesa per comprarsi le pillole blu. Dopo lavoro dopo due ore di stress da mezzi pubblici nell’ora punta con gente che ti spinge , urta, calpesta, massacra e tu sei quella sardina in mezzo alle sardine .
Ero a casa e guardavo qualche tua foto come ogni giorno , riflettevo su quel sorriso che mi aveva accompagnato , quegli occhi azzurri in cui mi perdevo e la foga con cui cercavamo reciprocamente i nostri corpi più di un anno fa, ogni occasione era buona per baciarci,strusciarsi , anche in pubblico. Quel corpo minuto e snodabile avrei potuto infilarlo ovunque, in qualsiasi posizione; poi la sua bravura con la bocca. Quei pensieri fecero affluire sangue alla testa del mio “amico” che alzò la cresta .
Suonò il campanello , era Mara nipote della vicina di casa. Una fica da paura che conobbi ad una riunione di condominio e incrociato lo sguardo qualche volta per le scale. Le sue generose tette furono la prima cosa che mi balzarono agli occhi.
- Ciao, ti ricordi di me? Disse sorridendo -Sono la nipote di Lucia
-Certo che mi ricordo, cosa posso fare per te ?
-Sono venuta trovare mia zia ma non è in casa , potrei approfittare del tuo bagno ? Disse con candore e innocenza femminile.
- No, figurati entra pure . Risposi gentilmente.
Una giovane donna figlia del Mediterraneo, lunghi capelli corvini, occhi cupi e profondi, labbra carnose all’inverosimile . Indossava una tailleur rosso e una minigonna nera e le gambe velate da calze scure . I vestiti sembrava scoppiassero nel cercare di contenere le sue curve.
Nel vederla il mio cazzo non fece altro che ingrossarsi ulteriormente premendo con forza contro i miei slip. Passò al mio fianco e lasciò una scia di profumo che mandò alle stelle i miei ormoni. La seguii con lo sguardo mentre entrava nel mio salotto; il suo posteriore ondeggiava amabilmente come una farfalla e le lunghe gambe velate dalle calze erano il passo provocante di un felino.
Ti scoperei a sangue tesoro” Pensai. “Il bagno è come in ogni casa in fondo a destra” Dissi sorridendo.
Ascoltai il rumore dei suoi tacchi allontanarsi , il pacco tra le gambe cominciava a farmi male , gli diedi una strizzata attraverso i jeans per cercare di calmarlo, sentii la sua durezza e lo strinsi forte in mano. Sapevo che era infuocato dopo aver avuto quella visione;volevo farmela, ma come? Andai in cucina a preparare un caffè per prendere tempo.
Ero arrapato come un lupo mannaro, nel prendere la confezione di caffè mi accorsi che le mie mani tremavano leggermente. Dio che situazione , da due mesi andavo avanti a seghe e ora mi piomba in casa questa passera che manda in tilt il cervello. In questo periodo di solitudine ho capito come funzionano le sensazioni di piacere sessuali sul nostro corpo. E’ come un prurito che il cervello traduce come pulsazioni piacere. Il piacere orgasmico è dovuto al solleticare che produce la sborra nell’uscire e tutto questo si tramuta in piacere intenso. Almeno è quello che credo di aver capito durate una venuta in solitaria.
“Chi è questa bella ragazza?”.
Perso nei mie pensieri non mi accorsi che Mara era scivolata in soggiorno e stava guardando il mio pc.
“La mia ex” dissi raggiungendola
“Guardi ancora le sue foto?”
Decisi di giocarmi la carta della compassione. L’uomo fragile bisognoso d’affetto…
Ebbi successo, dopo un po’ già stavamo incrociando in un bacio appassionato. Infilai la lingua nella sua bocca e la mossi vorticosamente in cerca della sua. Lei ripose a dovere tenendomi testa. Sentivo la sua saliva impastarsi con la mia. I rumori più osceni mai provocati da un bacio fuoriuscirono in quel momento. Con le mani iniziai a tastarle il culo, lei per tutta riposta giocava con la mia patta. Leccai e mordicchia il suo orecchio procurandole dei brividi.
Slacciai la cintura e mi abbassai i jeans tirando fuori la verga, lei si inginocchiò, prese in bocca la cappella e cominciò a succhiare. Mantenendogli la testa gli spinsi a forza il cazzo giù nella gola, tossì , sbavò ed emise dei rigurgiti porno. Come godevo, avevo messo l’uccello in una fornace del paradiso. La sua saliva mi colava lungo tutta l’asta fino a bagnarmi le palle . Chiusi gli occhi e non capii più nulla,dopo un paio di minuti stavo già per venirle in bocca.
No, non deve finire così. Pensai. Devo fotterla al meglio.
Le staccai la testa dal cazzo e le tirai fuori le tette dal suo abitino perbene. Aveva due pere esagerate, forse una quarta con dei capezzoli sporgenti. Soppesai una tette, mi riempiva la mano che era un piacere , la strizzai come una mozzarella. Lei cacciò un urlo
“Zitta Troia, sei nelle mie mani “ ordinai.
“Siii” Disse lei ubbidiente
Strofinai il cazzo bagnato di saliva sul seno e lei timidamente cominciò per segarmi con le bocce ma io rifiutai . La fece poggiare sul divano a novanta gradi e le alzai la gonna.
Indossava perfette mutandine nere di pizzo. Sembrava tanto la scena di un film porno nel vederla in quella posizione. Le accarezzai le gambe velate, e salivo piano fino alle cosce. Gemeva e ansimava per quello che le aspettava. Ero troppo allupato per spogliarla, le sfilai velocemente le mutandine e infilai la mano in mezzo alle cosce. Con mia grande sorpresa era già tutta bagnata, ritirai la mano tutta inzuppata, l’avvicinai alla bocca e diedi una leccata alle dita.
“Che stai aspettando ?” disse la cagna impaziente.
Guardai per l’ultima volta quel prorompente culo come un trofeo di battaglia, poi sollevai la gamba e la stuzzicai con la coscia l’apertura della fica. A lei piaceva, lo intuivo da come si agitava. La infilzai col mio ariete ed emise un gemito liberatorio. La chiavavo a pecora con grandi affondante facendo sbattere le palle sulle sue labbra . Con le mani le mantenevo il bacino e ogni tanto le menavo qualche schiaffo facendo lanciare mugugni. Dopo mi sporsi in avanti per afferrale le tette. Le premevo l’una contro l’altra mentre continuavo a pomparla. Tutto riverso su di lei sembravo cane in calore, cercavo di pensare il meno possibile al cazzo in estasi altrimenti sarei venuto subito. Sporgendomi ancora più in avanti le afferrai le spalle e con la bocca guadagnai il suo collo . I suoi urletti mi rimbombavano nella cassa toracica istigandomi a fotterla con ancora più foga. Ero in preda agli spasmi, sudavo, la mai faccia era tutta un fuoco, su quel divano stavo facendo una delle migliori scopate della vita mia. Eravamo un unico corpo intorcinante che si apprestava a godere. Sentii c
he le palle mi stavano per scoppiare tale era il piacere, lei caccio un urlo ,tirai fuori la pompa all’ultimo istante inondandole le natiche.
Poi ci accasciammo esausti…

Salutò promettendomi che sarebbe tornata a trovarmi.
Il giorno dopo incontrai la signora Lucia, mi disse che ieri era stata poco bene ed era rimasta tutto il giorno in casa. Rimasi un po’ male quando capii che non fui io a fottere la nipote ma lei a scopare me.

                         BY
Kirby


<!--



-->

giovedì 8 ottobre 2009

Riflessione del giorno: In un momento di crisi nazionale è più facile cadere in una dittatura piuttosto che nell’ anarchia,
perchè la dittatura vuole un capo è un oceano di seguaci, nell'anarchia no, proprio per la natura del movimento. Gli uomini sono fatti per seguire un leader non per autoregolamentarsi ,hanno bisogno che qualcuno gli dica cosa fare , altrimenti cadono nell'egoismo eccessivo.
Gli uomini di oggi sono molto più complessi e variegati ( per classe sociale, idee, cultura) rispetto alla quelli della rivoluzione francese. La rivolta popolare di una nazione come l’Italia è un utopia a mio parere. Compattarli per una rivolta ai fini di una rinascita istituzionale è impresa che riuscirebbe solo ad un capo carismatico.
Quando leggo sui giornali di profezie su una nuova dittatura in Italia, non la immagino nascere dall’attuale gruppo dirigenziale italiano, ma nascere da un movimento deciso con la forza a far piazza pulita della corruzione politica degli ultimi 20 anni.
Qualcuno di noi riuscirebbe a resistere ad un Robin Hood che sequestra in barba alle leggi tutti beni dei nostri politici, evasori, malviventi, e li usasse per far ripartire il Pese?


                       By Kirby

<!--



-->

martedì 6 ottobre 2009

Piccola storia di una dittatura

Se domani dovesse arrivare un dittatore col suo gruppo di seguaci a prendere a calci nel culo quel manipolo di politici che da 20 anni hanno condotto il paese in un vicolo sporco e buio…
Se domani questo individuo X con la forza si impadronisse dei beni di politici, evasori , malviventi banche e li usasse per il rilancio del paese…
Sarei anche io al fianco di questo dittatore misterioso. Gli sarei grato per l’opera di piazza pulita e per la giustizia sociale che stà attuando anche se è espressa sottoforma di dittatura.
Naturalmente per fare questo dovrebbe calpestare tanti diritti umanitari. Sollevando le critiche di tanti oppositori. Probabilmente per metterle a tacere userebbe la violenza , la stessa che ha usato per spazzare via i vecchi padroni del paese. Questo nuovo governo nato con la violenza solo con la violenza potrebbe morire. Uno nuovo movimento che invocherebbe uno Stato democratico e del popolo sarebbe la scintilla per far cadere il dittatore.
Nella mia vecchiaia diventerei così ad essere uno di qui anziani nostalgici della passata dittatura così malevolo verso i giovani d’oggi, ed ad ogni stortura moderna sarei ad invocare “Ah se ci fosse lui”…



La storia si ripete sempre, sempre.

                  By Kirby

<!--



-->