domenica 18 agosto 2013

La piovra dai mille tentacoli


In Egitto sono state trucidate dall’esercito centinaia di persone. Stessa sorte per il popolo siriano. Nuove “piazze Tien an men” si affacciano in questo millennio. Situazioni politiche diverse, ma il succo rimane lo stesso, uomini morti ammazzati dall’esercito.
Lo Stato che usa l’esercito per uccidere il proprio popolo è il più chiaro sintomo del fallimento.
Sia chiaro che per fallimento non intendo per forza quello economico. Il mio è il “fallimento” morale ed etico che avviene quando lo Stato tradisce la sua Costituzione.
Lo Stato fallito è una piovra dai mille tentacoli arenata sul litorale, boccheggia, non vive, sopravvive, incapace di ritornare nel mare perché ogni tentacolo si muove per conto proprio.
In Italia, non c’è bisogno di questi episodi estremi per capire la metafora.
C’è un posto chiamato La terra dei Fuochi, badate bene non la Terra del Fuoco, la regione meridionale dell’America del Sud; ma una vasta area della provincia di Caserta in cui da decenni si bruciano rifiuti speciali e tossici in modo incontrollato. Ci sarà un motivo, se un medico di un reparto di neurologia, ti dice che le percentuali di casi di neonati con tumori celebrali dell’area, è straordinariamente superiore alle altre aree.
Nella mia regione non è mai stato realizzato registro dei tumori infantili, perché fa paura. Urlerebbe in faccia alla Stato che lui è incapace di difendere il proprio popolo.
Proprio come lo scellerato patto Stato-mafia. L’incesto col demonio è preferito all’ammissione di colpa, Siamo uomini, dobbiamo vivere nell’agio il più possibile, star bene noi e i nostri amici, dominare essere in cima; questo è il pensiero di ogni tentacolo.
Tu che sei dentro questa piovra, non capisci, e ti viene da urlare “Perché non ti muovi?”
Lo Stato fallito non riesce a compiere il bene per se stesso, si attorciglia nella sabbia in preda agli spasmi muscolari dei suoi tentacoli e la Costituzione è seppellita come rifiuti sulla sabbia.
In Cina hanno cancellato la strage di Tien an men. In Italia stragi su stragi sono avvolte da fumo. In Campania nascondono tutto il veleno che ingeriamo. La verità è sovversiva, la verità deve essere insabbiata.
Il mondo non ha bisogno di essere guidato veri uomini, ma da pazzi psicopatici che pongono l’interesse della comunità sopra il proprio.


 By Kirby

martedì 13 agosto 2013

Alla fine venne la donna


-Come si fa a conquistare una donna?- disse l'uomo appena entro nel bar.
- Se lo sapessi, farei i milioni e non servire da bere agli alcolizzati- rispose il barista poggiando sul bancone un rozzo bicchiere di vetro
- Ogni donna e una pianeta a se - disse sedendosi al bancone
- Una galassia - corresse il barista mentre versava un pessimo whiskey nel bicchiere
- Ad ascoltare i grandi saggi bisogna essere spiritosi, sicuri di se, affabili...- s’interruppe per bere
- è sempre stato me stesso nel conquistare una donna - disse il barista che avvitava la bottiglia
- Perché volevano essere conquistate da te, lì e facile, se poi e intraprendente, fin troppo - Poso il bicchiere sul tavolo, già quasi vuoto
- Allora non posso lamentarmi di quello che m'è capitato - Poggio la bottiglia sul bancone
- "Capitato"? Devo vivere per caso? Io voglio menare il destino per aria. Voglio scegliere - vuoto il bicchiere e fece cenno di un altro
- La scelta non e per tutti in questa vita - riempi di nuovo il bicchiere
- Io m'impegno e voglio baci non illusioni, solo che non capisco - abbasso lo sguardo puntando il bicchiere
- Cosa? -
Il barista poso la bottiglia e osservo l'uomo vuotare il secondo bicchiere, poi ottenne la risposta
- Quando ti guarda, ma non trasmette emozioni. Cosa c’è dietro i silenzi, educazione o interesse?
-L uno o l'altro, ma non ti fidare quando sono troppi- sospirò il barista
- Voglio lottare, scardinare i silenzi, leggere le apparenze essere guardato con gli stessi occhi famelici con cui guardo io - sollevo quel bicchiere e lo strinse forte
- Allora dovresti fuori in guerra, non a ubriacarti- disse il vecchio che era entrato nel locale
- Riposo - disse l'uomo grugnendo
- le battaglie consumano energia e giusto fermarsi per riordinare l'esercito- disse il barista prendendo il vino per il vecchio
- Povero soldato che si ricuce il cuore per una donna- disse il vecchio avvicinandosi al bancone
- Lei e qui, invece, per brindare ai suoi trionfi?- chiese l'uomo in tono di sfida
- Io ho perso, brindo alla mia disfatta come uomo- rispose il vecchio alzando il calice
- Che cosa avresti perso di così importante da meritare un brindisi?- chiese l'uomo gesticolando con il bicchiere in mano
-Avevo un popolo e tutte le donne che volevo, ora non nulla- il vecchio bevve un lungo sorso di vino.
-Allora invece di fare la predica a me perché non torni in campo?- l'uomo si alzo per avvicinarsi al vecchio
- Quando il ladro e il tempo non puoi chiedere indietro nulla- il vecchio, sorrise.
L'uomo sorrise
- Non vi accorgete di perpetuare sempre gli stessi errori; questa è la mia fortuna- disse il barista
Entrò la donna nel bar. Fu il silenzio

By Kirby

mercoledì 7 agosto 2013

Assaggio di saggio


Assaggio del mio saggio di improvvisazione teatrale (Primo anno)
In questo esercizio gli attori si scambiano il ruolo che interpretano di continuo
P.s. Tutto rigorosamente improvvisato




  By Kirby