domenica 7 settembre 2014

La nulità dell'arte



Un capolavoro d'arte può cambiare il corso della storia?

Molti critici ritengono che il libro "La capanna dello Zio Tom" abbia contribuito alla causa antischiavista del 1850. Dimostrarlo è molto difficile. Per il momento accontentiamoci di prenderlo per buono.

C'è da chiedersi se altre opere d'arte abbiamo influenzato la storia umana.

Come può un opera d'arte riuscirci? Per prima cosa deve avere un messaggio da trasmettere e secondo, deve 'essere conosciuto da tante persone. Perchè altrimenti il messaggio resta inascoltato.
Prendiamo un capolavoro universale e conosciuto come la Gioconda di Leonardo Da Vinci.
Qual'è il suo messaggio? Io questo lo ignoro. Non capisco nulla di pittura e nella pagina dedicata su Wikipedia, la descrizione e piena di lodi ... [Leonardo ha lavorato a quest'opera sia come ricercatore e pensatore sia come pittore e poeta; e tuttavia il lato filosofico-scientifico restò senza seguito.]

Ma di messaggi nascosti o chiari non c'è molto. Chi studia comunicazione saprà dire meglio di me che senza messaggio non si muove foglia. Quindi possiamo eliminare la Gioconda dai quadri che hanno influito sulla storia. Alla stessa maniera tante opere magnificenti che se pur piene di significati sconosciuti rimango solo alla portata degli studiosi.

Passiamo ad un altro quadro celebre. La Guernica di Picasso. Il messaggio non è chiaro, infatti mi è stato spiegato. Qui il significato c'è ed è anche profondo. Il quadro "mostra" l'orrore della guerra. Avrà cambiato qualcosa? Non credo che la guerra sia scomparsa.
Tante persone conoscono il quadro ma non il messaggio, perchè la pittura è un arte che bisogna studiare per capire a fondo.
Se il messaggio è recepito da poche persone è difficile che smuova le coscienze.
Allora analizziamo qualcosa di più comprensibile alla massa, come i film

"Schindler'list" è il famosissimo film che documenta l'olocausto. "Il padrino" è il sontuoso film dei Corleone. "La grande bellezza" è il controverso e pluripremiato film di Sorrentino.
Sono finite le guerre ? La guerra alla mafia ha vinto? In Italia è cambiato qualcosa?

Daccordo, queste sono domande pretestuose. Ma possimo anche scendere a eventi già accaduti e porci la domanda. Il voto alle donne, i matrimoni omosessuali, l'abolizione della pena di morte; sono eventi accaduti nel corso della storia d'Europa. Ma qualcuno può affermare con sicurezza che un film ha portato a questi eventi?

Ne dubito. Certo, ci sono film sull'argomento ma non sono condottieri portatori di innovazione.
I film raccontano storie, possono anche emozionarci e arivare a farci riflettere, ma in fondo sono pur sempre belle storia da guardare in 90 minuti, che difficilmente ci cambieranno la vita.

Concludiamo con l'opera d'arte per eccelenza, quella votata a cambiare il nostro essere: il libro.

Nella scrittura, l'autore puoi accompagnare il lettore in un persocorso denso di messaggi che possono completamente segnarlo. Almeno in teoria.
Il libro "Gomorra" è stato una successo editoriale letto da milioni di persone. Ma benchè abbia mostrato a tanti lettori come i tentacoli dell malavita sia dappertutto, non c'è stata nessuna presa di coscienza, rivolta o altro.
La tortura tanto usata nel medioevo, ha visto il suo declino nel periodo dell'illuminismo. "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria è uno dei libri contro tale pratica. Leggendo wikepedia si può capire come abbia influenzato e accellerato i percorsi giudiziari fino alla prima abolizione della pena di morte nel Gran Ducato della Toscana.
Se credete che il libro sia stato il precursore dei tempi vi sbagliate , perchè il primo a vietare la pratica della tortura fu lo Zar di Prussia 15 anni prima dell'uscita del libro. Inoltre, per iroia della sorte, il paese che ha dato i natali al libro (l'Italia) non ha ancora nel suo codice penale il reato di tortura.

In conclusione credo che la maggior parte delle opere d'arte sono nullità, capolavori utili solo a magnificare l'uomo e il suo egocentrismo.
Le opere che mirano al contenuto, sono lo specchio del loro tempo. Non precursori ma termetro di una volontà della società di muoversi verso una direzione.
Una semplice opera non cambia la società, e il numero di persone a cui può cambiare la vita è risibile.
Nessuno può aspettarsi di regalare "Mattatoio numero V" ai signori della guerra e sperare nella pace nel mondo.

Le opere d'arte mostrano, ma non dimostrano.

 

By Kirby

lunedì 25 agosto 2014

Jacob's Ladder




Jacob's Ladder

Nei sogni ci perdiamo.
Perchè non arriviamo a dire, ti amo.
E così scriviamo.
Nuvola caotica di pensieri,
Che blocca la lingua,fuorisce chiara,
Da soli e solo
Su quella linea di lettere.
Ci riempianmo di rovi, muri e cancelli
E impossibile anche la parola “ciao”.
Forse perchè riuciamo a vedere
I colori dell’aria, o forse
Siamo solo stupidi.
Siamo i diversi che non riescono
A far le cose semplici.
Se notano i nostri occhi profondi,
Il panico ci assale,
E abbassiamo lo sguardo.
Vogliamo essere uguali agli altri;
Felicità non fa rima con diversità.
Il nostro amore non è migliore,
Non è più bello, non è più rosso.
E’ solo più complicato.
Volevo dirti cosa mi piaceva di te,
Ma questo volta lo tengo per me.
"Cosa ti ha portato questa estate?"
"Solite cose, sole, mare e un cuore infranto"

By Kirby

sabato 2 agosto 2014

il ritorno (ultima parte)


Era il giorno del miracolo di San Gennaro. Nel Duomo, davanti alla folla di fedeli, si scioglie il sangue del santo contenuto nell'ampolla. Gesù si faceva spazio tra le persone, grazie alla sua puzza e all'aspetto trasandato, ottenne un posto di privilegio. Vide il cardinale sollevare l'ampolla, agitarla e il liquido vermiglio muoversi all'interno. Capì il trucco che usavano e sorrise amaramente. Gli era sembrata strana la storia del sangue, infatti i santi non fanno miracoli.
Il verbo di Dio non doveva essere diffuso tramite l'inganno, pensò, così decise di mostrare ai fedeli la verità.
Gesù allargò le braccia e stava per iniziare a parlare, quando ad un tratto una voce dall'alto lo apostrofò
"Guaglione, che fai? Rompi le scatole nella mia chiesa?"
Gesù si voltò e vide la statua di San Gennaro che lo additava minaccioso. "Se ti credi di fare quello che vuoi e portare scompiglio qui, stai proprio sbagliando".
Gesù, provò a spiegare che la fede non deve provenire da un inganno. La parola di Dio deve essere la Verità, questi erano i principi della Bibbia, anche al costo di perdere fedeli.
La risposta di San Gennaro fu di quanto più illuminate ci fosse nella storia del cristianesimo: "Gesù, fatt i cazz tuje!"

Gesù dopo aver imparato questa nuova parabola da San Gennaro, uscì frastornato dalla chiesa. Si addentrò per i vicoli della città. Gli odori provenienti delle cucine si mischiavano nell'aria e inondavano le strade strette. A Gesù vennero alla mente i ricordi di quando era solo un bambino e giocava a piedi nudi tra le bianche strade di Nazaret. Quasi riusciva ad ingannarsi e
perso tra i pensieri non si accorse di finire dentro un altra manifestazione. A differenza delle altre, questa non era di protesta ma bensì di festa. Infatti era il gay pride di Napoli.
Gesù si ritrovo nel mezzo di trans, gay, femminielli, transgender e tanta altra gente che ballava a ritmo di musica. Una Drag queen vestita di pelle lo adocchiò e trascinò con sè in un ballo scatenato. Gesù si muoveva impacciato per via dei sandali; e ogni volta che gli pestavano i piedi guardava le stelle comete. Poi passò di mano a due lesbiche maggiorate, che lo strinsero tra i loro seni per abbracciarlo. Gesù pensò ad una nuova tentazione del demonio. Poi si ricredette quando gli offrirono un picolo involucro sfumacchiante. "Maria" gli dissero, ma lui capì Mirra e fece un tiro. Gesù partì per una via Crucis tutta sua, dove in spalla portava marijuana , a fustigarlo c'erano gli arcangeli del paradiso, mentre il bue ed asinello si occupavano del dj set di musica regge.
Gesù uscì dal trance quando arrivò Giuda a baciarlo. Quando tornò alla realta vide che in veritò a baciarlo fu Guido, gay dichiarato che gli aveva infilato mezzo metro di lingua. E Gesù pensò che dopotutto questa storia degli omoessuali non era poi così tanto male; e decise di mettere a posto tutti gli errori della chiesa, dopo aver fatto un salto a casa.
Così Gesù fece il terzo ed ultimo miracolo, ascese al regno dei cieli. Che detto in questo modo può non sembrare esaltante, ma provate voi ad ascendere mentre una folla festosa vi tira da tutte la parti.

Gesù segnò sulla sua agenda: " Riordinare la chiesa e mandare all'inferno responsabili. Alle ore 18 del 15 aprile 3014".



By Kirby

Adios estate 2014

Un soldato israeliano che scrive su una bomba "Questo è per il concerto dei Backstreet Boys. Merde" rappresenta l'apice di questo afa estivo.
Una bolla di caldo caos dal Medio Oriente ci ha travolto tutti.
Il torrido orrore di bombardamenti su una popolazione inerme è quasi consuetudine, 1300° gradi di morte sono tanti, e chissà quanto il termometro salirà ancora.
Il caldo dà alla testa è risaputo. "I soldati Israeliano meriterebbero il Nobel per la Pace, perchè evitano altri morti". Solo una mente annebiata dai fumi del calore può giustificare certe afferamazioni da parte di comunità ebraiche.
Un aridità di sentimenti che produrrà vento d'odio. Chi lo fermerà? Chi riuscirà a far piovere la non-violenza?


Come puoi convincere un bambino, che ha perso tutta la famiglia,in questo orrore, a non diventare un sostenitore o addirittura un terrorista?
Hamas può essere condannata in quanto organizzazione criminale, ma Israele non è un organizzazione, è uno Stato. Vuol dire che rappresenta il suo popolo. E se il diritto internazionale ha ancora uno straccio di valore , allora non si possono condannare in parti uguali.
Mandiamo tutto il parlamento a processo per crimini contro l'umanità?
No, questo non accadrà. Ma la colpa cadrà su tutto il popolo israeliano.


E' una semplice guerra oppure un genocidio? Disturbante, vedere l'identità di un israeliano rapito contro centinaia di anonimi palestinesi morti. E quando si associano simili scenari all'olocausto, non si è molto lontani dal vero.


Quando finisce un estate si scrive sui muri "adios estate" a differenza delle altre, questa non è mai cominciata per l'uomo


Adios umanità 2014 , never came

martedì 15 luglio 2014

Shiver

Capita di fare video con gli amici e capita di interperetarli io stesso



By Kirby 

mercoledì 9 luglio 2014

Il ritorno (seconda parte)


Gesù decise di prendere un treno e andare in Val di Susa dai No Tav, nel suo periodo trascorso nel centro sociale aveva capito che era pieno di peccatori che scagliavano pietre. Prese un treno economico per viaggiare insieme a poveri...pendolari. Pieno zeppo di persone, l'odore gli ricordava una prigione di Gerusalemme, solo più intenso. Tra le brusche frenate, la folla e la mancanza di appiglio, mantenere l'equilibrio era difficile, peggio che avere una croce in spalla. Alla terza stazione Gesù cade a terra la prima volta. Si avvicinò per aiutarlo la piccola Maddalena, zingara che mentre lo sollevava gli allegerì il peso dal borsello.
Alla quinta stazione, Gesù cade a terra la seconda volta ed ha un incontro ravvicinato con i sandali di un vagabondo, e capisce che deve ricominciare a promulgare la pratica del pediluvio.
Alla decima stazione, Gesù sbalza fuori dal finestrino per una frenata più brusca delle altre . Un cordone di No Tav bloccava il transito del treno.
Allora Gesù fece il suo miracolo, la moltiplicazione dei treni e dei binari, facendo passare non solo il convoglio su cui viaggiava ma tanti altri. I manifestanti pensarono bene di rivolgere la loro ira, verso quello sconosciuto che aveva vanificato la loro protesta. Lui scappò rifugiandosi in un treno e così nacque il detto "se i No Tav vanno da Gesù, Gesù va a Napoli".

Il figlio di Dio, aveva sentito parlare del miracolo di San Gennaro, così colse l'occasione della fuga per farsi un giro nella città partenopea. Fuori la stazione viene agganciato da un venditore abusivo del posto , che miracolosamente conosce la sua lingua e gli rifila un tablet e un Iphone ultimo modello. Al momento dell'apertura della confezione trova solo polistirolo. E Gesù pensò è più facile che un ricco entri nel regno dei cieli che non ricevere una fregatura a Napoli (continua)


By Kirby

mercoledì 2 luglio 2014

Il ritorno (prima parte)



Quel giorno Gesù tornò sulla Terra, per vedere come fosse cambiata. Arrivò diretto a Piazza San Pietro dove un Papa parlava di povertà, da un balcone di una chiesa enorme. Intorno a lui, membri del clero, agghindati come i migliori nobili dell'antica Roma. Mentre si allontava sconsolato fu fermato da una pattuglia di vigilanza.
Gesù aveva lo stesso aspetto di 2000 anni fa, e così fu scambiato per un clandestino. Parlare solo l'arabo non lo aiutò di certo. La prima lezione che imparò fu come il manganello usato nel corretto modo non sia da meno alla frusta.
A salvarlo dall'arresto fu una manifestazione per il diritto alla casa. I manifestanti attaccarono gli sbirri con lancio di bombe carta costrigendoli alla fuga. Una di questi petardi colpì la testa Gesù che lo lasciò svenuto sul colpo.
Si risevgliò dopo un tempo imprecisato, in un centro sociale occupato, con la testa fasciata. Era stato portato lì per non essere catturato dalla polizia e sottoposto ai primi soccorsi. Incontrò una ragazza che studiava arabo, ma quando disse di essere Gesù fu preso per pazzo e deriso da tutti. Nonostante questo gli fu offerto un piatto di polenta per sfamarsi.
Capì che in quel posto volevano molto bene a sua madre, tanto da nominarla in continuazione e battezzare un intera serra a suo nome. Si avvicnaa dei ragazzi che stanno bruciando delle spezie simili alla mirra, per poi aspirarle con la bocca. Riceve in dono gli ultimi tiri dell'involucro e qui dopo aver aspirato, Gesù, ha le migliori visioni da quando aveva digiunato nel deserto ed è tentato di convertirsi al rastafarianesimo.
Il giorno dopo arrivarono le forzo dell'ordine a sgoberare il posto. Alla vista dei manganelli, Gesù fece il primo miracolo dal quando era tornato; camminare sui muri per svignarsela meglio.(continua)
By Kirby

venerdì 20 giugno 2014

L'omino bianco




Ho bisogno di creare storie, allor prendo carta e penna, e invento.
Mi serve un personaggio: un omino bianco seduto di spalle, sulla riva del mare. Il cielo è a strisce arancioni, gialle, ocra e seppia.
C’è una barca all’orizzonte. No, piuttosto l’omino ha qualcosa in mano; un aquilone. Sì, un aquilone che vola nel cielo e un cagnolino bianco poco distante lo osserva.
C’è bisogno di azione. Allora l’omino si alza e corre avanti e dietro con il suo aquilone mentre il cane lo segue gioioso. No, Le storie vanno avanti con i conflitti. Così l’omino inizia una battaglia col cane…neppure. Dal mare spunta un mostro marino serpentiforme che subito si scaraventa sull’omino e lo inghiotte. L’aquilone si libera in cielo. Il cane? Il cane spaventato fugge via. E’ un errore narrativo inserire un personaggio che poco scompare per sempre? Può darsi, ma non è colpa mia se ho inventato un cane fifone.
Adesso? Dov’è l’amore in questa storia?
Allora arriva dal cielo, la principessa in armatura, cavalcando un cavallo volante.
Questa storia continuerà domani perché ora devo andare a lavarmi.
Arriva lo scontro epico, la principessa sfodera la sua spada e decapita il mostro marino. Dal corpo mozzato non fuoriesce sangue ma un arcobaleno, un arcobaleno e tante stelle bianche.
Dopo lo scontro arriva la risoluzione forse…forse questa storia potrebbe continuare all’infinito. La principessa non trova l’omino e parte alla ricerca del suo amore. Un viaggio verso altri mondi, con nuovi amici e nuovi nemici.
Ma il foglio è quasi finito e sono costretto a girare pagina.
Non si può continuare questo gioco, meglio interromperlo, prima che annoi. Le stelle bianche si uniscono formando l’omino bianco.
Eccoli lì; omino e principessa sulla battigia a guardare l’orizzonte mentre poco distante un cavallo alato e un cane (sì è tornato il fifone) giocano insieme. Né io né nessun altro verrà a distruggere la loro felicità. Un’emozione semplice come il volo di un aquilone
 By Kirby

mercoledì 28 maggio 2014

Traslochi e Abbandoni



Stiamo traslocando. A tal proposito ho fatto una cernita dei miei libri scolastici. Ho sfrattato quasi tutti i miei libri della scuola superiore: matematica, tecnologia, costruzioni, impianti e topografia.
La scuola per geometri è stata la mia istruzione superiore. Una scelta fatta per caso, un po’ come tutte le scelte importanti della mia vita. Sei anni di travaglio, a studiare materie tecniche che non fanno per me. Osservo qualche quaderno ancora conservato; sono pieno dei miei scarabocchi. Ora capisco che questi mostriciattoli astratti, hanno più senso di quegli appunti presi svogliatamente a lezione. Loro respirano grazie alla mia noia e al mio isolamento. Loro hanno continuato a vivere in un mio blog. Loro hanno preso forma in una t-shirt. Quei libri invece non hanno più senso conservarli, materie che mai più studierò, ora sono storia passata, ormai sono oblio.
Stessa sorte capiterà ai miei diari. Ricordi che ho sempre conservato con stupido affetto, sono arrivati al capolinea.
Il tempo di abbandonarli è arrivato anche per loro. Quello di Dylan dog è stato il mio primo diario, e risale alle medie. Quasi tutti sono basati sul mondo dei fumetti. Antica passione che un po’ rimpiango di non inseguire più.
Quello con la copertina rossa è qualcosa d’indescrivibile per i miei ricordi. Risale all’anno della mia bocciatura scolastica. L’anno in cui ho subito un crollo adolescenziale, l’anno del mio isolamento emotivo. L’ironia è rappresentata dalle vignette dentro quel diario; il protagonista era appunto un uomo solo.
Fino all’anno scorso non avrei pensato di gettare i diari, credevo che li avrei conservati per tuta la vita. Oggi non ho preso decisioni, semplicemente non ho più avvertito la necessità di conservarli.
Forse è questa la chiave dell’abbandono.
Da domani l’unico ricordo di libri e diari sarà qualche foto e questo post.    
   
By Kirby

domenica 25 maggio 2014

L'Europa Unita (appendice)




Nella lotta tra i partiti, per le elezioni europee, è comparso un simbolo inaspettato, quella di “L’altra Europa” con Tspiras. Un po’ di ricerche chiariscono chi è questo personaggio. Tspiras è un leader politico greco. La stimolo su cui vuol far leva per gli elettori, è quella di una politica anti austerità. Parola che è causa di tanti tagli nel nostro paese. E inoltre si parla anche di politiche di rinegoziazione del debito; tema molto sentito anche in Italia.
Come sempre, ogni volta che nasce un bisogno, c’è un partito pronto ad accogliere il malessere per racimolare voti.
Anche se Tspiras facesse un exploit, dubito che abbia la forza di cambiare l’economia. Piuttosto è l’economia che cambia la politica. La corsa sfrenata all’aumento del Pil (Prodotto interno Lordo= la quantità di denaro che circola in un paese) genera mostri senza testa e senza coda. L’ultimo è quello che sarà usato per il calcolo del Pil in futuro. La novità dei nuovi parametri per il calcolo del Pil prevede l’inserimento delle transazioni illecite come lo spaccio di droga, la prostituzione e la vendita beni rubati.
Qualcuno un po’ polemicamente ha chiesto se a questo punto non fosse giusto anche inserire la tratta di umani, in fondo è pur sempre commercio.
Le conseguenze dello scenario che si prospetta sono un misto di grottesco e orrore etico-politico.
Quello che per la legge è reato per l’economia è legale. Tra l’altro questa nuova parte del Pil è un flusso di denaro che non paga le tasse e quindi non porta benefici diretti allo Stato, è un mero doping di calcoli.
Il mio dubbio è solo uno: lo Stato non avrà remore a prevenire tali reati se poi influirà sulla crescita del Santo Pil?
Qualunque risultato elettorale sia, il Dio Denaro vincerà sempre.
By Kirby

domenica 11 maggio 2014

Europa unita


Mi sembra di essere tornato indietro di quindici anni, a scrivere il tema in classe sull’Europa unita. Ero tutto gioioso, di trascrivere su carta le nozioni che i miei insegnanti mi avevano trasmesso. Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza. Al concorso illustrativo per l’Europa unita indetto nelle scuole, disegnai in cerchio le bandiere europee e al centro quella bandiera blu a stelle gialle. Immagino ora un professore che istruisce a disegnare la bandiera Europea ai suoi bambini. Qualche genitore troppo antieuropeo e suscettibile potrebbe denunciarlo per le idee che vuole inculcare suo figlio.
Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza. Si parlava, si firmavano accordi, il tg mandava trasmetteva servizi, ma la gente comune non aveva idea d quella che stava per accadere. Ancora mi era sconosciuto il mondo della politica quando sentii la parola “Eurotassa”: la tassa per entrare nell’Europa unita.
Nel periodo più acerbo e ingenuo delle mie riflessioni sentivo l’Europa come una minaccia verso la qualità della produzione italiana.
Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza; poi arrivò l’euro e ci svegliammo nell’incubo.
Tutti erano diventati misteriosamente più poveri. La causa di questa diffusa miseria è racchiusa nel prezzario della pizzeria sotto casa mia. Nel periodo di convivenza delle due monete il prezzo di una pizza in euro era di 10-20 centesimi superiore al prezzo in lire.
L’avidità dei commercianti è stata la prima causa della povertà. E così L’euro killer divenne uno dei baluardi per raccogliere voti in politica.
Ma la moneta unica è nulla rispetto alla piaga che gli italiani hanno dovuto subire per l’Europa: l’austerità.
Non è più possibile svalutare la moneta e stampare soldi a piacimento per dare liquidità nel mercato.
L’austerità è il motivo per cui c’è il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, le società a partecipazione pubblica sono indebitate fino al fallimento, lo Stato non paga i suoi debiti con le imprese private.
Non si pensa che l’austerità sia dovuta al debito, a sua volta causato da decenni di amministrazione politica ed economica scellerata; e costellata di voragini di corruzione ed evasione fiscale.
L’austerità è diventata il baluardo numero uno per cercare voti e così i programmi elettorali per le europee si riempiono di slogan contro l’Europa unita e la sua moneta. Nessun programma tocca la volontà di una maggior unione socio-politico-economica.
Non siete stufi di vedere le opere d’arte della vostra città lasciate all’abbandono?
Non c’è un buco nel vostro cuore quando vedere i paesaggi naturali della vostra infanzia deturpati e inquinati?
Quale ira vi coinvolge di più, quella della burocrazia italiana che vi mangia la vita o i mega stipendi di certi funzionari pubblici e politici al difuori della media europea?
Volete aspettare che siano da soli, i politici italiani risolvano questi problemi? Credo che sia arrivato il momento di un’istituzione sovranazionale che imponga certe decisioni.
Io voglio un’Europa di eguaglianza per vita dei suoi cittadini. Europa deve essere sinonimo di equità sociale, burocratica ed economica.
Nessuno capisce il vero sogno dell’Europa unita e questo è un problema che riguarda tutti i paesi.
Io sono disposto a cedere parte della mia sovranità nazionale per l’Europa unita ma c’è un problema essenziale, chi vorrebbe mai unire la propria economia solida con una bucherellata a scolapasta?


  By Kirby

venerdì 21 marzo 2014

Perchè San Scemo è San Scemo (seconda parte)


Il succo del precedente post era mostrare la miopia del popolo; punto di partenza per questa seconda parte. Ora partiamo da una frase pronunciata in un talk show politico.
Daniela Santachè parlava della crisi e si schierava contro l’austerity, anzi voleva dall’Europa il permesso per l’Italia di poter stampare nuova moneta e uscire in questo modo dalla crisi. Tralasciando che questa richiesta era fatta in uno studio televisivo in Italia e nessuno del suo partito si sarebbe sognato di fare una dichiarazione simile all’Europa.
Il bello è che ogni volta che ascolto un politico che parla in tv, le sue risposte ai problemi sono miopi, guardano il problema da un solo lato. Mi permetto di rivisitare lo schema esplicativo del compianto Giornalista Gianfranco Funari, sul sistema delle tasse delle tangenti e degli sprechi italiani. 



schema

Le tasse sono il modo con cui lo Stato preleva il denaro che dovrebbe usare per garantire i servizi. Meno soldi circolano e meno soldi a disposizione si hanno per pagare i servizi.
L’austerity è un cappio che impedisce di spendere più del dovuto per non fare debiti. Santachè (ma non è l’unica) vorrebbe rimediare alla crisi riducendo l’austerity cioè il fattore che controlla la spesa pubblica e addirittura chiedere di poter stampare più denaro. Idea quantomeno stupida e infantile oserei dire. Provate voi ad andare da Mamma Merkel e dire dobbiamo stampare altri soldi che questi non ci bastano. Se è di buon umore, il cancelliere tedesco vi riderà in faccia, altrimenti una bella pedata è servita. Infatti, com’è possibile vedere dal grafico, la sacca dei soldi dello stato italiano ha tante voci dirette che la politica potrebbe migliorare.
- Tangenti - Costi della pubblica amministrazione - Burocrazia - Evasione Fiscale
Sono 4 voci che gravano molto sul nostro bilancio, per meglio dire, sono il male della nostra economia. Purtroppo si parla sempre di Austerity causa principale. Non si può pensare alla mannaia europea dell’austerity, quando dietro la nostra nuca abbiamo 4 sanguisughe grosse come cocomeri. Nessuno mai si permette di fare un discorso più generico.
Ricordare troppe volte che la lotta all’evasione fiscale risolverebbe tanti problemi, è qualcosa di sovversivo e pericoloso. Gli argomenti sono trattati singolarmente in modo da poter affermare tutto e il contrario di tutto. Il popolo è stupido e non può unire i pezzi. Il popolo è stupido ed ha scarsa memoria. Il popolo e stupido e non è fatto per i grandi schemi. I grandi schemi istruiscono. I grandi schemi fanno capire. I grandi schemi fanno paura. Lo scemo è meglio che rimanga scemo
By Kirby

venerdì 7 marzo 2014

Testamento




Se potessi scegliere quale destino far capitare ai miei resti corporei, una volta che l’ultimo respiro di vita si fuoriuscito dal mio torace, sarebbe quello di esser fiero pasto per animali.
Vi prego, non sono un essere disumano e abbietto, capace di mostruosità degne di Erode. Non sono quella neve rimasta attaccata sotto la ruota del carro da guerra, che stinge il suo pallore con il fango e il sangue dei morti.
Il mio desiderio folle è il traguardo di un percorso composto da saggezza e giustizia.
Orsù, insaccate la curiosità ai piedi e seguite la mia strada, costa solo il tempo di consumare una mela e chissà il vostro giudizio potrebbe addirittura mutare.
A seguire le leggi degli uomini, finirei freddo e senza respiro in una casa di rovere ricoperto dalla fredda terra. I miei unici amici sarebbero i vermi che banchetterebbero al mio tavolo fino alla fine delle scorte di viveri.
Or dunque, chiedo a voi viaggiatori, vi piace l’ultimo quadro della vostra pinacoteca, dove siete immobili e distesi mentre vermi ingurgitano la vostra carne pezzo dopo pezzo?
Quanti sono gli uomini ammaliati dal vigore e dal fascino del leone rispetto a quelli innamorati del viscido e gorgogliante verme?
Ecco perché ritengo più onorevole scomparire per bocca di leone da questa Terra, come se il mio corpo fosse portato via da Achille piè veloce, piuttosto che attendere gli amici striscianti per l’ora della merenda.
Fino a qui la mia barca è stata sospinta da una vela di orgoglio ma l’amore verso la natura porta con sé una brezza diversa: Karma il suo nome. Restituire a chi mi ha dato tanto è l’imperativo. Così pennellata su pennellata si figura il soggetto del mio ultimo quadro.
Il Porco del Suino
Tutto lindo e rosolino,
a vederlo è gioioso
ma a gustarlo è succoso.
Lo affetto di fretta
Per mangiar la pancetta.
Gli afferro la ciccia
E fare tanta salsiccia.
D’amore gli mando un bacio
E poi lo cospargo di cacio.
Inquieto se scompare la griglietta
E non poter cucinar la costoletta
Per fortuna son diletto
E rimedio col filetto,
Ma c’è mia figlia Diletta
che si accontenta della polpetta.
Sapiente ha coltivato la scarola
Per stufarla con la braciola.
Il dubbio resta per lo spezzatino
Da poter sostituire col cotechino.
O tu che leggi questo scritto
Non arrogarti il diritto
Di chiamarmi animale,
Che io amo il maiale,
E soprattutto le maialine
Per farne tante scaloppine.

Ecco che Dopo tanti pasti, il pasto del maiale è la fine più Salomonica per i mei disprezzabili resti.


By Kirby

mercoledì 26 febbraio 2014

Perchè San Scemo è San Scemo (prima parte)




Arisa, la vincitrice di Sanremo 2014, vinse il festival anche come esordiente nel 2010. In quell'occasione faceva finta di essere scema e si presentò con un brano chiamato "Sincerità". Quest'anno si è presentata nei panni omologati di una normale cantante ed ha vinto con il brano "Controvento".
Gli italiani hanno una memoria breve, e hanno dimenticato che nel 2010 Arisa e i suoi discografici ingannarono il pubblico con quel personaggio, facendo credere che fosse vero. Arisa vinse anche grazie alla sua presa per culo. Perché agli italiani piace, essere presi per il culo, purché sia fatto in modo velato e non diretto.
Perché gli italiani si offendono se fai una battuta sulla mafia-Palermo o camorra-Napoli. Non importa se la mafia permea la nostra società, l'importante è non dirlo. Ecco che le polemiche sulle battute di Littizzetto e Gialappa's, sono il classico esempio di "è vero ma non si dice". Gente che si offende per battute stupide e le definisce razziste.
Sono in totale disaccordo, la battuta è sacra; è libertà di parola e le frasi scorrette sono solo politiche. Il comico può dire quello che vuole. Se non farà ridere, ricadrà direttamente sulla sua carriera e la quantità di pubblico. I politici devono badare alle loro dichiarazioni e puntualmente arrivano frasi razziste, illegali, anticostituzionali e demenziali; esche per l'elettore pescione che vuole sentire quelle frasi.
La Gialappa's è stata criticata per frasi dette in una trasmissione goliardica sulla questione "terra dei fuochi". Io, invece, mi offendo per il silenzio e l'immobilità delle istituzioni in merito al problema. Mi offendo per chi quei rifiuti li bruciano. Mi offendo per chi corrompe non per chi dice una parolaccia. Perché è ridicolo che un comico faccia veri discorsi politici, ma e ancor peggio quando un politico fa battute razziste. (continua)

By Kirby
 

domenica 16 febbraio 2014

giovedì 2 gennaio 2014

Bisogno o son desto


Nel 1954 lo psicologo Maslow produce la "Scala dei bisogni di un individuo”. Una piramide che schematizza in 5 livelli i bisogni che una persona deve soddisfare per il proprio benessere.
Piramide_maslow

Uno schema simile si può tranquillamente applicare a tutti gli animali e azzardare quasi un paragone con l'evoluzione animale. Più un animale è evoluto e complesso, e più sale nella scala, aumentando i bisogni da soddisfare.
Un animale semplice come il lombrico ha i propri bisogni fermi al primo livello; quelli fisiologici. Un lombrico si sfama, respira, fa sesso etc etc. La sua vita è completa con la soddisfazione di questi bisogni. Non ha il bisogno di trovarsi un riparo o degli amici.
Un animale molto più complesso come il cane, vede la sua scala dei bisogni arrivare fino all'appartenenza. Un cane integrato nella sua famiglia-branco è soddisfatto al massimo. Non ha aspirazioni maggiori dell’affetto familiare, anche se lui è il membro più esterno del gruppo, non sarà triste per non poter diventare il capobranco.
Non ho conoscenze per affermarlo di altri animali, ma con le scimmie raggiungiamo sicuro la vetta dei bisogni. Le scimmie più evolute pensano al futuro, progettano, hanno sogni e aspirazioni di dominare il branco, di procurarsi il loro cibo preferito. Tra i bisogni delle scimmie, l'uomo è quello dotato di bisogni di autorealizzazione più variegati.
A questo punto mi piace suddividere le soddisfazioni in due tipi. Quelle istintive e quelle culturali. La soddisfazione di un uomo capace di conquistare tante donne, o di una donna capace di affascinare tanti uomini, è istintiva, perché il bisogno di piacere è nella nostra natura. Stesso discorso per la soddisfazione di mangiare cibi deliziosi. O di provare benessere quando si è insieme con i propri cari.
Più ci allontaniamo dalla sfera istintiva e ci avviciniamo alla culturale, e più i bisogni diventano soggettivi.
Il piacere di viaggiare e visitare nuovi luoghi, benché sia diffuso nella popolazione umana, non è una costante. Fino a raggiungere vette in cui la soddisfazione di un individuo è l'opposto di un altro. Coprirsi il corpo di piercing e tatuaggi difficilmente soddisfaranno i bisogni di chi vuole "vivere nella grazia del Signore".
Il fascino dei bisogni culturali di autorealizzazione arriva quando si ottengono con l'impegno. Quando per modellare una scarpa, si è unita la passione e lo studio. Quando per portare un personaggio in scena, si è lavorato a ogni minimo dettaglio. Quando per scrivere un saggio, si è letto notte e giorno. Questi bisogni implicano una crescita e un lavoro costante. Questa è la sottile differenza tra un bisogno istintivo e uno culturale.
Se per l'autorealizzazione ti fermi ai bisogni istintivi, non crescerai mai.

By Kirby