lunedì 23 gennaio 2006

Tratto da una storia vera....


Primo giorno duniversità


Per Piero era il primo giorno di corsi all’università. Era di Napoli, ma si era iscritto all’università di Bologna. Una settimana fa aveva preso casa presso il centro insieme con un paio di perfetti sconosciuti.
Era a Bologna per essere lontano di casa e sentirsi più indipendente, aveva scelto il corso di laurea d’ingegneria informatica perché sapeva che una volta laureato, trovare lavoro sarebbe stato abbastanza facile.
Aveva trascorso una settimana movimentata, fra trasloco, ricerca di un lavoro part-time e burocrazia universitaria.
Quella mattina trascinò il suo corpo stanco all’università. Era decisamente contrariato di iniziare i corsi così presto; cosicché decise di saltare la prima lezione ed aspettare direttamente il corso d’informatica delle undici.
Nell’attesa gli venne in mente che da quando era a Bologna non aveva ancora fumato una canna.
Senza indugiare si mise all’opera…
Nel frattempo si gustava il passeggio delle studentesse universitarie.
Alcune carine, altre estremamente belle, quelle leggiadre fanciulle sembravano delle modelle piuttosto che studentesse.
Piero non conosceva ancora nessuno in città, ma con la mente era proiettato a quando, avesse allargato le sue amicizie e messo le mani sui “frutti” che gli avrebbero messo a disposizione la città.
Mentre era intento ad ultimare la canna, e osservare il belvedere; udì una voce femminile dire “Scusa…”.
Voltandosi, vide una ragazza grassa, brufolosa e brutta che si rivolgeva a lui, che sintetizzando, dalle sue parti si potrebbe dire uno “scorfano”.
“Sapresti dirmi dove si tiene la lezione d’informatica?” domando lei.
Con un sorriso disse “ Si, anch’io devo seguire quel corso, ma non preoccuparti c’è ancora tempo prima dell’inizio della lezione”, disse Piero, e aggiunse “ Perché non ti siedi e aspettiamo fumandoci una canna” e mostrò lo spinello alzando la mano.
“Oh grazie volentieri…”
La ragazza si sedette vicino a lui e iniziarono a parlare.
Si chiamava Giovanna ed era di Milano. Quando seppe le origini di Piero, disse “ Oh, i ragazzi napoletani sono così simpatici …”.
La ragazza iniziò a flirtare con Piero; si fece più vicina, iniziava a fargli complimenti, e si mostrava disponibile ad approfondire le conoscenze.
Il ragazzo stette al suo gioco per un po’ di tempo poi disse: “Sai qual è la cosa che mi piace più di te?”.
“Cooosaa?” domandò lei, sorridendo e con voce ingenua, avvicinandosi ancor di più a lui.
“La dignità con cui porti la tua bruttezza” rispose Piero.
Pochissimi istanti dopo la ragazza era corsa via piangendo. Molti dei presenti avevano assistito alla scena non capendo cosa fosse successo.
Compiaciuto di se stesso Piero pensò: “Mischia, e non è ancora finito il primo giorno…”

                                                                        by Kirby


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