martedì 8 ottobre 2013

C'erano una volta le orge, poi è arivata la religione.





Le orge; quel momento di sesso collettivo usato dall'uomo a scopi ricreativi, ha conosciuto usi diversi nella storia dell'umanità.
Mi documentavo sui baccanali, i riti di adorazione a Bacco che si praticavano nell'antica Roma. Il baccanale dunque era una festa orgiastica, divenuta in un secondo momento (o forse ritornando alle origini), propiziatoria degli dei in occasione della semina e della raccolta delle messi.
Fino a che scopro la vera origine di queste feste orgiastiche, risalenti alla Magna Grecia. Ancor prima dei riti di adorazione, nacquero in seno alle comunità di pastori che vivevano sperdute tra le montagne. Sicuramente le pratiche sessuali che vi si svolgevano erano anch'esse finalizzate alla propiziazione ma anche ai festeggiamenti per i pastori che ritornavano dalla transumanza dopo un'intera stagione, oltre a svolgere una non secondaria funzione biologica di rimescolamento del patrimonio genetico di popolazioni che vivevano in luoghi remoti e che difficilmente avrebbero avuto altri modi di interagire fra loro.
Ecco quindi che le orge prima di essere un rito religioso e una festa propiziatoria, ha avuto una funzione biologica, vitale per una popolazione. Evitare l'accoppiamento tra parenti che indebolisce il patrimonio genetico e favorisce le malattie. Si ricorre così, a questi mega raduni a base di sesso.
Arriva poi la religione, che attinge come sempre alla vita reale per i propri riti divinatori. Tutte le religioni hanno rubato dalle consuetudini e leggende dell'epoca in cui sono nate, cristallizzando il momento che fu. Esempio classico e il maiale vietato dalla religione musulmana, una regola di salute per chi vive nel deserto che diventa infine dogma.
Tali riti furono poi vietati in epoca romana perché contrari alla morale dell'epoca. Oggi le orge non hanno più quell’importante funzione di un tempo e da alcuni può anche essere oggetto di condanna morale.
Ma non disperate una guerra nucleare potrebbe farla tornare in voga.


  BY Kirby

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