mercoledì 17 febbraio 2010

MIKE PATTON


Perché oggi voglio parlarvi di Mike Patton . Classe1968 (California) è l’artista più versatile è istrionico della musica contemporanea.  Arrivato al successo come cantante dei Faith No More, ha intrapreso poi alla messa in pausa della band, un percorso di sperimentazione incredibile, durante il quale ha sfoggiato innumerevole tecniche canore : crooning, falsetto, death growls, rapping, chanting, mouth music, beatboxing and scatting. Tra i suoi progetti ricordo l’album “Director’s cut” dei Fantomas , cover di musice tratte da film Horror e thriller , tra cui spiccano Rosmary’s baby e il Padrino.








Sempre coi i Fantomas Mike pubblica l’album “Delirum cordia” unica traccia di 72 minuti . Indescrivibile canzone in gran parte strumentale con sussurri, visioni e rumori che rasentano il disturbo all’udito. Con i Tomahawk  pubblica  “Anonymous”. Album rock ispirato completamente ai canti dei nativi americani ; canzoni di guerra, di rituali, di vittoria.







Mike Patton è stato sposato per 7 anni con una bolognese  e parla un fluente italiano.  Probabilmente merito degli anni nel nostro paese che nasce il progetto “Mondo cane” nel quale insieme a Roy Paci e ad un orchestra porta per l’Europa le sue interpretazioni delle più classiche canzoni italiane: “Il cielo in una stanza”, “Pinne, fucile ed occhiali”, “Che notte” , “Ma l’amore no”e la mia preferita “Storia d’amore”






Molti artisti nella loro vita rimangono nel loro confine di cantanti , anche giustamente direi. LA genialità di Mike l’ha spinto a 360° portandolo a comporre colonne sonore, doppiare videogiochi, sprofondare nella ricerca dei rumori vocali più cupi. (Sconvolgente fu la sua esibizione allo  Sziget Festival dove si infilò il laccio di una scarpa in bocca per farsi ascoltare al pubblico conati di vomito). Se nella musica ci sono re, principi , regine , giullari, a lui tocca il ruolo di Leonardo ma non l’artista che dipinto la Gioconda, ma quella dello scienziato che si prodigava in ogni tipo di studio . Stimo profondamente quest’uomo perché ha creato un profondo solco nella mia curiosità musicale. Concludo con una sua frase “ Se la musica sta morendo, i musicisti la stanno uccidendo”

               By Kirby


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