mercoledì 9 luglio 2014

Il ritorno (seconda parte)


Gesù decise di prendere un treno e andare in Val di Susa dai No Tav, nel suo periodo trascorso nel centro sociale aveva capito che era pieno di peccatori che scagliavano pietre. Prese un treno economico per viaggiare insieme a poveri...pendolari. Pieno zeppo di persone, l'odore gli ricordava una prigione di Gerusalemme, solo più intenso. Tra le brusche frenate, la folla e la mancanza di appiglio, mantenere l'equilibrio era difficile, peggio che avere una croce in spalla. Alla terza stazione Gesù cade a terra la prima volta. Si avvicinò per aiutarlo la piccola Maddalena, zingara che mentre lo sollevava gli allegerì il peso dal borsello.
Alla quinta stazione, Gesù cade a terra la seconda volta ed ha un incontro ravvicinato con i sandali di un vagabondo, e capisce che deve ricominciare a promulgare la pratica del pediluvio.
Alla decima stazione, Gesù sbalza fuori dal finestrino per una frenata più brusca delle altre . Un cordone di No Tav bloccava il transito del treno.
Allora Gesù fece il suo miracolo, la moltiplicazione dei treni e dei binari, facendo passare non solo il convoglio su cui viaggiava ma tanti altri. I manifestanti pensarono bene di rivolgere la loro ira, verso quello sconosciuto che aveva vanificato la loro protesta. Lui scappò rifugiandosi in un treno e così nacque il detto "se i No Tav vanno da Gesù, Gesù va a Napoli".

Il figlio di Dio, aveva sentito parlare del miracolo di San Gennaro, così colse l'occasione della fuga per farsi un giro nella città partenopea. Fuori la stazione viene agganciato da un venditore abusivo del posto , che miracolosamente conosce la sua lingua e gli rifila un tablet e un Iphone ultimo modello. Al momento dell'apertura della confezione trova solo polistirolo. E Gesù pensò è più facile che un ricco entri nel regno dei cieli che non ricevere una fregatura a Napoli (continua)


By Kirby

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