Caro Bussi, adesso chi ci rimane, bella domanda....eppure dobbiamo credere che ci siano ancora persone valide, che sappiano andare oltre gli steccati dell'ideologia politica, che sappiano fare questo lavoro con coraggio, passione, dedizione, accettando anche le condizioni a volte davvero difficili del mestiere....mi verrebbe da dire la Gruber, di cui ho letto il libro reportage sull'Afghanistan, e l'ho trovato molto umano, molto toccante: si percepiva la paura della donna, appena coperta dal coraggio della giornalista.... Un saluto Kirby!
ma no....si è perso il mio commento! vabbè ora lo riformulo, ma non garantisco, mi era venuto davvero bene!!!
In ogni caso, rispondendo al caro Bussi, davvero non saprei chi ci è rimasto, così come siamo pieni di mezzibusti mezzetacche, che fanno un giornalismo da salotto (al massimo da terrazzo, quello dell'hotel iperprotetto da cui "fanno gli inviati di guerra...."), eppure è giusto, dobbiamo credere che ancora ci sia chi fa il proprio mestiere con coraggio, dedizione e passione. Un anno fa circa ho letto il libro della Gruber, uno dei due reportage dall'Afghanistan, e l'ho trovto intenso, toccante...ecco era bello perchè s riusciva ad indovinare la paura della donna, appena velata dal coraggio della giornalista....
Un pezzo di vero giornalismo che se ne è andato.Adesso chi ci rimane...
RispondiEliminaCaro Bussi, adesso chi ci rimane, bella domanda....eppure dobbiamo credere che ci siano ancora persone valide, che sappiano andare oltre gli steccati dell'ideologia politica, che sappiano fare questo lavoro con coraggio, passione, dedizione, accettando anche le condizioni a volte davvero difficili del mestiere....mi verrebbe da dire la Gruber, di cui ho letto il libro reportage sull'Afghanistan, e l'ho trovato molto umano, molto toccante: si percepiva la paura della donna, appena coperta dal coraggio della giornalista....
RispondiEliminaUn saluto Kirby!
ma no....si è perso il mio commento! vabbè ora lo riformulo, ma non garantisco, mi era venuto davvero bene!!!
RispondiEliminaIn ogni caso, rispondendo al caro Bussi, davvero non saprei chi ci è rimasto, così come siamo pieni di mezzibusti mezzetacche, che fanno un giornalismo da salotto (al massimo da terrazzo, quello dell'hotel iperprotetto da cui "fanno gli inviati di guerra...."), eppure è giusto, dobbiamo credere che ancora ci sia chi fa il proprio mestiere con coraggio, dedizione e passione. Un anno fa circa ho letto il libro della Gruber, uno dei due reportage dall'Afghanistan, e l'ho trovto intenso, toccante...ecco era bello perchè s riusciva ad indovinare la paura della donna, appena velata dal coraggio della giornalista....
Un bacio, a presto