giovedì 1 novembre 2007

Scrissi  2 racconti per un concorso letterario sul vino. Il 7 novembre ci sarà la premiazione . Siccome non sono stato contatto non credo proprio che sarò uno dei vincitori  . Quindi eccovi il primo

LA RICERCA

-Entriamo qua
- Perché dobbiamo ?
- Ragazzo mio, preferisci rimanere al buio e al freddo, o riscaldarti con qualcosa di caldo?
Non appena misero piede all’interno, un’aria calda li accolse. La fiamma nel camino ardeva maestosa accompagnata dal crepitio del legno che brucia.
Lo sguardo andò a finire su una tavola imbandita
Vi erano una piccola cesta in vimini con fette di pane casareccio dalla crosta croccante e la mollica bianchissima, un tagliere con scaglie di parmigiano, un vasetto di miele in cui intingere il formaggio.
A centro della tavola un vassoio di carne alla brace regnava su di un letto d’alloro e spicchi di limone donavano colore al piatto, poi le caraffe in terracotta per il vino. Una per il rosso e una per il bianco. La fiamma era riflessa sui calici ricolmi di vino .
Seduti al bancone, iniziarono a parlare
- Perché mi hai portato qui?
- Non volevi scoprire l’essenza di questa terra ragazzo ?
- Non chiamarmi ragazzo non sono tuo figlio.
- Ma è come se lo fossi…
- Come posso capire certe cose in un’osteria ?
-In questi due calici ci sono i nostri vini. Ogni vino ha le sue caratteristiche. Queste dipendono dall’uva con cui è prodotto e a sua volta la formazione della vite dipende dal tipo di suolo. Le sostanze nutritive che assume la pianta donano al vino un gusto diverso a seconda delle caratteristiche del terreno.
Alzando il calice e porgendolo al giovane disse : “Questo è il sapore della nostra terra, prova”.
L’altro bevve il vino rosso incuriosito.
Aveva un profumo fruttato. Presentava una tessitura omogenea. In bocca era sostanzioso, riempiva, aveva corpo.
Quel bicchiere gli provocò una sensazione calda e piacevole. Sentì il sangue rifluirgli su per il corpo fino alle guance.
Nel frattempo una musica aveva iniziato a diffondersi nella locanda. Un violino e una fisarmonica suonavano attraverso mani ignote un motivetto orecchiabile e facilmente ballabile.
- Ottimo direi . Sussurrò ancora con lo spirito sulla lingua.
- Bene, ora pulisciti la bocca con una mollica di pane e assaggia il bianco.
Il giovane eseguì senza fiatare quasi stesse in un cerimoniale…
Questo bianco era al contrario poco corposo, il sapore fine e carezzevole, ricco d’eleganza.
- Sembra di bere una donna. Disse entusiasta.
- Il vino rosso rappresenta il nostro orgoglio, la nostra forza e tenacia.
Il bianco invece è la passione, la sensualità, la gioia che può trasmettere questa terra…
Un rumore di mani iniziò a battere insieme alla musica.
- Voltati ragazzo e guarda : il sindaco balla con la figlia del farmacista, la moglie del postino con il salumiere, il figlio della signora Maria con Lucia la figlia del fioraio, tutti con tutti senza remore senza pensieri.
Quella gente che ballava allegramente gli riscaldò il cuore, quella visione era così calda e passionale che era impossibile rimanere indifferenti e iniziò a muovere la testa a tempo della musica.
Quest’osteria è il nostro rifugio, il nostro ritrovo, il nostro segreto. Bevendo questo vino assapori la nostra terra, le nostre emozioni…semplicemente provi noi stessi.

                              BY  Kirby

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