martedì 13 ottobre 2009

I libri di Henry Miller che ho letto mi hanno istigato a scrivere il mio primo racconto porno. ...


Avvertenze. Il seguente post racconta di situazioni di sesso esplicito con un linguaggio volgare. Non leggere se sei minorenne o se ti infastidiscono simili argomenti



Introspezione di una scopata

Si avevo proprio bisogno di una fichetta calda e vogliosa con un bel cespuglio che si strofinasse sulla mia coscia pelosa. Sentire il suo mugugno mentre struscia su di me e inondarmi di umori vaginali…
Era stata un giornata da incubo con quell’impotente del capo ufficio che sbrocca su tutti noi per sfogare le sue frustrazioni. Nemmeno ieri avrà scopato. La moglie lo cornifica con il giovane fattorino e lui urla con chiunque . Pessima cosa non riuscire a farselo drizzare; sappiamo tutti che ha scaricato sul conto della società la spesa per comprarsi le pillole blu. Dopo lavoro dopo due ore di stress da mezzi pubblici nell’ora punta con gente che ti spinge , urta, calpesta, massacra e tu sei quella sardina in mezzo alle sardine .
Ero a casa e guardavo qualche tua foto come ogni giorno , riflettevo su quel sorriso che mi aveva accompagnato , quegli occhi azzurri in cui mi perdevo e la foga con cui cercavamo reciprocamente i nostri corpi più di un anno fa, ogni occasione era buona per baciarci,strusciarsi , anche in pubblico. Quel corpo minuto e snodabile avrei potuto infilarlo ovunque, in qualsiasi posizione; poi la sua bravura con la bocca. Quei pensieri fecero affluire sangue alla testa del mio “amico” che alzò la cresta .
Suonò il campanello , era Mara nipote della vicina di casa. Una fica da paura che conobbi ad una riunione di condominio e incrociato lo sguardo qualche volta per le scale. Le sue generose tette furono la prima cosa che mi balzarono agli occhi.
- Ciao, ti ricordi di me? Disse sorridendo -Sono la nipote di Lucia
-Certo che mi ricordo, cosa posso fare per te ?
-Sono venuta trovare mia zia ma non è in casa , potrei approfittare del tuo bagno ? Disse con candore e innocenza femminile.
- No, figurati entra pure . Risposi gentilmente.
Una giovane donna figlia del Mediterraneo, lunghi capelli corvini, occhi cupi e profondi, labbra carnose all’inverosimile . Indossava una tailleur rosso e una minigonna nera e le gambe velate da calze scure . I vestiti sembrava scoppiassero nel cercare di contenere le sue curve.
Nel vederla il mio cazzo non fece altro che ingrossarsi ulteriormente premendo con forza contro i miei slip. Passò al mio fianco e lasciò una scia di profumo che mandò alle stelle i miei ormoni. La seguii con lo sguardo mentre entrava nel mio salotto; il suo posteriore ondeggiava amabilmente come una farfalla e le lunghe gambe velate dalle calze erano il passo provocante di un felino.
Ti scoperei a sangue tesoro” Pensai. “Il bagno è come in ogni casa in fondo a destra” Dissi sorridendo.
Ascoltai il rumore dei suoi tacchi allontanarsi , il pacco tra le gambe cominciava a farmi male , gli diedi una strizzata attraverso i jeans per cercare di calmarlo, sentii la sua durezza e lo strinsi forte in mano. Sapevo che era infuocato dopo aver avuto quella visione;volevo farmela, ma come? Andai in cucina a preparare un caffè per prendere tempo.
Ero arrapato come un lupo mannaro, nel prendere la confezione di caffè mi accorsi che le mie mani tremavano leggermente. Dio che situazione , da due mesi andavo avanti a seghe e ora mi piomba in casa questa passera che manda in tilt il cervello. In questo periodo di solitudine ho capito come funzionano le sensazioni di piacere sessuali sul nostro corpo. E’ come un prurito che il cervello traduce come pulsazioni piacere. Il piacere orgasmico è dovuto al solleticare che produce la sborra nell’uscire e tutto questo si tramuta in piacere intenso. Almeno è quello che credo di aver capito durate una venuta in solitaria.
“Chi è questa bella ragazza?”.
Perso nei mie pensieri non mi accorsi che Mara era scivolata in soggiorno e stava guardando il mio pc.
“La mia ex” dissi raggiungendola
“Guardi ancora le sue foto?”
Decisi di giocarmi la carta della compassione. L’uomo fragile bisognoso d’affetto…
Ebbi successo, dopo un po’ già stavamo incrociando in un bacio appassionato. Infilai la lingua nella sua bocca e la mossi vorticosamente in cerca della sua. Lei ripose a dovere tenendomi testa. Sentivo la sua saliva impastarsi con la mia. I rumori più osceni mai provocati da un bacio fuoriuscirono in quel momento. Con le mani iniziai a tastarle il culo, lei per tutta riposta giocava con la mia patta. Leccai e mordicchia il suo orecchio procurandole dei brividi.
Slacciai la cintura e mi abbassai i jeans tirando fuori la verga, lei si inginocchiò, prese in bocca la cappella e cominciò a succhiare. Mantenendogli la testa gli spinsi a forza il cazzo giù nella gola, tossì , sbavò ed emise dei rigurgiti porno. Come godevo, avevo messo l’uccello in una fornace del paradiso. La sua saliva mi colava lungo tutta l’asta fino a bagnarmi le palle . Chiusi gli occhi e non capii più nulla,dopo un paio di minuti stavo già per venirle in bocca.
No, non deve finire così. Pensai. Devo fotterla al meglio.
Le staccai la testa dal cazzo e le tirai fuori le tette dal suo abitino perbene. Aveva due pere esagerate, forse una quarta con dei capezzoli sporgenti. Soppesai una tette, mi riempiva la mano che era un piacere , la strizzai come una mozzarella. Lei cacciò un urlo
“Zitta Troia, sei nelle mie mani “ ordinai.
“Siii” Disse lei ubbidiente
Strofinai il cazzo bagnato di saliva sul seno e lei timidamente cominciò per segarmi con le bocce ma io rifiutai . La fece poggiare sul divano a novanta gradi e le alzai la gonna.
Indossava perfette mutandine nere di pizzo. Sembrava tanto la scena di un film porno nel vederla in quella posizione. Le accarezzai le gambe velate, e salivo piano fino alle cosce. Gemeva e ansimava per quello che le aspettava. Ero troppo allupato per spogliarla, le sfilai velocemente le mutandine e infilai la mano in mezzo alle cosce. Con mia grande sorpresa era già tutta bagnata, ritirai la mano tutta inzuppata, l’avvicinai alla bocca e diedi una leccata alle dita.
“Che stai aspettando ?” disse la cagna impaziente.
Guardai per l’ultima volta quel prorompente culo come un trofeo di battaglia, poi sollevai la gamba e la stuzzicai con la coscia l’apertura della fica. A lei piaceva, lo intuivo da come si agitava. La infilzai col mio ariete ed emise un gemito liberatorio. La chiavavo a pecora con grandi affondante facendo sbattere le palle sulle sue labbra . Con le mani le mantenevo il bacino e ogni tanto le menavo qualche schiaffo facendo lanciare mugugni. Dopo mi sporsi in avanti per afferrale le tette. Le premevo l’una contro l’altra mentre continuavo a pomparla. Tutto riverso su di lei sembravo cane in calore, cercavo di pensare il meno possibile al cazzo in estasi altrimenti sarei venuto subito. Sporgendomi ancora più in avanti le afferrai le spalle e con la bocca guadagnai il suo collo . I suoi urletti mi rimbombavano nella cassa toracica istigandomi a fotterla con ancora più foga. Ero in preda agli spasmi, sudavo, la mai faccia era tutta un fuoco, su quel divano stavo facendo una delle migliori scopate della vita mia. Eravamo un unico corpo intorcinante che si apprestava a godere. Sentii c
he le palle mi stavano per scoppiare tale era il piacere, lei caccio un urlo ,tirai fuori la pompa all’ultimo istante inondandole le natiche.
Poi ci accasciammo esausti…

Salutò promettendomi che sarebbe tornata a trovarmi.
Il giorno dopo incontrai la signora Lucia, mi disse che ieri era stata poco bene ed era rimasta tutto il giorno in casa. Rimasi un po’ male quando capii che non fui io a fottere la nipote ma lei a scopare me.

                         BY
Kirby


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11 commenti:

  1. st asera leggerò il tuo post.. adesso devo studiare, troppo lungo! kisses

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  2. Ci hai dato dentro sul serio stavolta!!

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  3. C'è sempre un pò di noi in ogni racconto.
    Secondo me è il tuo sogno proibito :D

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  4. ahahahah, si effetivamente c è qualcosa di mio in questo racconto ma questo non è il mio sogno proibito quindi non hai indovinato :-P

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  5. Complimenti, dovresti provare a buttarti su questa strada!

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  6. Grazie Maxastell ma non sono adatto a diventare scrittore. Dopo mi annoia scrivere racconti simili , ho sempre bisogno di nuovi stimoli. Forse un giorno ne scriverò un altro comunqe :-)

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  7. Tutto può annoiare! Appena avrai finito un tuo futuro, ipotetico libro, avvertimi, adoro come scrivi! E poi sono sempre del parere che quando si ha creatività, puoi fare di tutto!

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  8. ...al passo "e la infilzai con il mio ariete" mi è scappato da ridere. Ma non per il racconto, ma perchè ti ho immaginato mentre scrivevi...

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  9. ecco , perchè tu mi consci un pò e non riesci ad immaginare me al posto dell protagonista :-)

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