Racconti Metropolitani

Pillole di romanzo

Il vecchio saggio
 
Salimmo con l’auto fino a Roccadaspide, parcheggiamo  e proseguimmo a piedi per le stradine del paese. Era pomeriggio inoltrato, una leggera brezza pungente ci carezzava il viso. Il cielo era terso come non mai , di un azzurro tendente al blu e si poteva scorgere tutta la vallata da un punto panoramico.
Ero lì grazie a mio cugino che il giorno prima mi aveva parlato del vecchio saggio del paese; da anni dispensava consigli a chiunque ne avesse bisogno. Un vecchio uomo che nella sua vita aveva visto ormai tutto.
La domenica pomeriggio era sempre seduto al bar del paese, infatti era lì quando lo vidi, solo al tavolino fuori, quasi stesse ad aspettarmi . Mi avvicinai con fare gentile ma non timoroso e lo salutai .
Aveva il volto solcato da profonde rughe, una barba bianche e ispida, un viso rosso fuoco e gli occhi azzurri e spiritati; capelli bianchi e arruffati coperti da a mala pena da una coppola. Indossava una camicia a quadrai e delle bretelle verdi, un foulard rosso e bianco che spiccava dal collo. Sul tavolo c’era una bottiglia di vino semivuota e un bicchiere colmo di vino.
Nonostante l’età aveva uno sguardo fiero e imponente, si poteva intuire un animo che non saresti riuscito a spezzare nemmeno col ferro e il fuoco.
Fece cenno di sedermi e disse
“Che abiti strani, tu non sei di queste parti”
Annuii
“Cosa ti porta qui forestiero?”
“Una giovane donna…”
Mi fisso con il suo sguardo penetrante per un attimo che sembrò un eternità poi disse
“Fai credere ad una donna che tu puoi essere tutto il suo mondo e lei sarà al tuo fianco per tutta la vita, se l’insegni a crescere più di te, lei ti lascerà per andare oltre e cercare un altro mondo; non potrai più averla indietro”.
Detto questo vuotò in un sol sorso il suo bicchiere.


      By  Kirby

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