domenica 27 settembre 2009

La curiosità umana

Fermarsi un giorno con l’auto vicino un lago, rilassarsi ed ammirare il paesaggio, dopo un po’ sentire dentro il desiderio di scoprire i dintorni, salire quella collinetta per vedere cosa c’è oltre e dopo aver ancora voglia di guardarsi intorno, di proseguire.
Per un cacciatore primitivo era fondamentale conoscere la sua area di caccia , sorgenti, rifugi, alberi, rocce, tanti particolari indispensabili da tenere a mente per procurarsi un bottino; si è evoluta così nell’uomo la curiosità di conoscere l’ambiente che lo circonda. Al giorno d’oggi l’amore per il viaggio di tante persone è una diretta discendenza della nostra curiosità primordiale di questa esplorazione planetaria non è fatta per sopravvivenza ,ma per diletto.
Tutte le scimmie sono animali curiosi e noi siamo l’esempio migliore, la voglia di scoprire l’ambiente è solo la prima delle infinite curiosità che ci hanno accompagnato nella nostra storia per arrivare fino ad oggi. L’agricoltura, l’artigianato, le arti, le attività sportive, l’industria, sono tutte figlie della nostra voglia di scoprire, indagare, sperimentare, creare, nuovi oggetti, nuovi metodi per muoverci, per intrattenerci, per sopperire bisogni.
Oltre al piano materiale la nostra curiosità si spinge soprattutto in quello sociale. Entrare in contatto con persone diverse dal nostro ambito familiare è fonte per noi di intensi stimoli culturali che ci conducono a profondi cambiamenti caratteriali e della visione delle cose. Un esempio : 2 donne caratterialmente simili, con lo stesso livello d’istruzione ed identica educazione da parte dei genitori, ebbene se la prima nata e cresciuta in un piccolo paesino con poche centinai di abitanti , con scarse possibilità di entrare a contatto con persone diverse dal suo contesto sociale , nell’età adulta sarà profondamente diversa da una donna nata in una metropoli moderna, abituata a relazionarsi con persone più disparate.
Stesso discorso per qualcuno che ha lavorato un anno in una città estera, rispetto a chi per lo stesso periodo ha visitato il mondo come turista. Nel primo caso si ha una assimilazione della cultura , mentre il turista benché abbia visitato più luoghi non assorbe allo stesso modo per le minori interazioni con gli “estranei”.
Volendo generalizzare minori sono le socializzazioni con gruppi diversi dal proprio e maggiore è la visione “ottusa” o “ingenua” della realtà.
La nostra voglia di stimoli sociali ci fa comprendere il perché preferiamo essere in città “vive” piene di persone nonostante lo stress che ne consegue dal caos metropolitano. Da quando le comunicazioni con l’esterno sono più facili ,la fuga dei giovani dai piccoli paesi è diventata una costante. Preferiamo ammalarci il fegato imbottigliati nel traffico che vivere da soli in una casa di campagna. La città simbolo meta di tanti cacciatori di stimoli sociali è New York che con i suoi otto milioni di abitanti ha da offrire stimoli per gran parte della vita. Alcuni al raggiungimento della terza età, quando hanno avuto una vita piena di stimoli preferiranno ritirarsi in un luogo tranquillo ma il resto di noi sarà sempre qui a vivere in città sovraffollate.

        By Kirby

Rumori consigliati: "Do the evolution" by Pearl Jam



<!--



-->

1 commento:

  1. io giustamente sono curiosa come un macaco o babbuino verso le persone che sono il completo opposto di me!
    saluti

    RispondiElimina