martedì 8 settembre 2009

Urlo

Urlo e impreco
Per la mia disperazione e per il mio fallimento.
Lancio maledizioni e auguro malasorte a sconosciuti.
Questo paese è una cloaca a cielo aperto,
non si riesce ad emergere, dove la raccomandazione regna sovrana.
Urlo e immagino di poter falciare quelli che si parano davanti, incendiando case e carte.
Non volevo mangiare, ma avevo fame
ho ingurgitato prosciutto come medicina;
meccanicamente, senza badarci,
boccone dopo boccone aspettando che finisse.
Come la prostituta aspetta che il cliente gode.
Né superuomo ne superverme, solo inutilità;
snocciolo parole e consigli senza muover foglia.
La vita è una merda, la vita è uno schifo,
viva il qualunquismo in cui mi rifugio oggi.
Pur di non ammettere i propri errori,
le persone rifarebbero gli stessi sbagli,
perché hanno paura.
Preferiscono nascondersi dietro i loro valori e ideali,
ma in realtà hanno terrore di portarsi il rimorso per tutta la vita,
quindi scelgono la cecità.
Odio le mie virtù e amo i miei difetti;
vorrei abolire l’estate e andare in letargo d’inverno,
così e per sempre finché il fuso della mia vita non verrà staccato.
Ho voglia di urlare fino a rimanere afono.
Così non dovrò più perder tempo a parlare

  By Kirby

Rumori consigliati: La canzone popolare "Vulesse addeventare nu brigante"

<!--



-->

2 commenti: