sabato 26 marzo 2005


Pensiero del giorno:  Con un bicchier di vino  e fave,



e formaggio e salame ,



sono il rè della tavola pasquale



  By Kirby



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lunedì 21 marzo 2005


La fisarmonica (terza e ultima parte)



Una falce di luna fa comparsa nella notte, è di color rosso scarlatto. Nel cielo buio quella falce poteva assomigliare a qualsiasi cosa. Un poeta poteva paragonarla al sorriso di un clown, qualche mente losca alla falce della morte, l’innamorato in qualche modo l’avrebbe collegata alla sua amata, e un bambino al sorriso dello Stregatto.



 Gaia rammenta la fisarmonica giocattolo che aveva quella bambina del treno. Una piccola fisarmonica rossa fatta apposta per un qualcuno di piccola statura. Una bambina era entrata nel treno, avrà avuto cinque o sei anni, sorvegliata da una giovane adolescente. La piccola entrava nei vagoni accennando alcune note con lo strumento, si fermava pochi secondi ad ogni gruppo di sedie, giusto il tempo di osservare se qualcuno stesse maneggiando delle monete, poi passava alle successive. Tutto questo alla presenza dello sguardo impassibile della ragazzina.



 Una scena simile era normale per i quei passeggeri; compresa Gaia.



 Stavolta, però, un particolare aveva allarmato la ragazza. Ero lo sguardo della piccola musicista. Un’espressione immersa nel vuoto, come quelle degli operai di una fabbrica costretti a svolgere tutto il giorno i medesimi movimenti. Un viso spento dall’ingrato lavoro. Un lavoro iniziato quando si è in fasce, in braccio alla madre o qualche sconosciuta. E continuarlo per tutta la vita.



 E fu così che Gaia rivolse la parola alla bambina: “Come ti chiami?” “quanti anni hai”. Domande che insospettirono la sorvegliate, che prese la piccola con un braccio e la portò via.



Le due mendicanti scesero dal treno seguite da Gaia. Colta da un attacco di rancore, la donna iniziò a molestare la “guardiana”.



 “ Perché l’hai portata via da me?”, “Di cosa hai paura ?”.



 Domande le cui risposte erano semplici imprecazioni.



 La piccola musicista turbata dall’accaduto iniziò a piangere, attirando l’attenzione dei presenti. Tra cui un poliziotto….



 Al commissariato le solite cose; accertamenti, convocazione dei genitori della piccola, domande per tutti e burocrazia varia. In pratica tutto ritornerà come prima in pochi giorni.



 Mentre la falce di luna è su nel cielo Gaia prepara le valigie. Temporaneamente andrà a vivere con un’amica in un piccolo paesino, ha lasciato il lavoro e lascerà la sua casa. Troppi problemi emotivi le sono stati causati per la sua troppa sensibilità, è ora di cambiare aria.



 Gaia è in gamba e sicuramente troverà un nuovo lavoro in un nuovo posto e saprà ricominciare di nuovo.



 



 



 



               By Kirby



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Pensiero del giorno :  E primavera, svegliatevi bambini....che io rimango ancora un pò a dormire


               By  Kirby


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martedì 1 marzo 2005


LA FISARMONICA (seconda parte)



 



Il treno portò via Gaia dalla stazione.



Gaia era una giovane donna discretamente carina, con alle spalle un paio di relazioni finite male. Ciò che la contraddistingueva era il suo profondo affetto verso i bambini. Alla loro vista s’illuminavano i suoi occhi. Capitava, così, di rimanere affascinata per la loro presenza.



Iniziare una sequenza di pensieri: sulla loro innocenza, il piacere di crescerli, la gioia del primo figlio………..opps



Talvolta in questa succesione spuntava fuori la sua impossibilità ad averne uno proprio.



Nonostante le cure scientifiche facciano miracoli, ci sono patologie ancora incurabili.



Anni bui avevano costellato la sua giovinezza, per questo problema; fortunatamente erano state superate. Ora le crisi di pianto isterico erano solo un brutto ricordo.



Lavorava come segretaria in uno studio legale da diverso tempo.



Il suo quotidiano spostarsi per andare al lavoro aveva creato diverse volte problemi alla sua sensibilità.



Una volta tornando dal lavoro assistette ad una scena che la sconvolse:



lungo il marciapiede c’era una zingara con una bambina di quattro anni circa, ad elemosinare. La piccola si avvicinava ai passanti porgendo la sua minuta mano. Compieva quell’azione come fosse un gioco: avvicinarsi alle signore, allungare la mano, prendere il soldino, e ringraziare.  Gaia passando davanti a loro vide la bambina che si avvicinava con ad una passante. Quest’ultima scansò la piccola in malomodo.  Sul volto della medicante si disegnò un’espressione di pianto, quasi in lacrime tornò indietro.



Gaia raggelò, in pochi attimi un gioco si era trasformato in tragedia; da quel momento l’infanzia di una bambina era finita.



“Ma come può succedere una cosa del genere?”. Si domandava nei suoi pensieri, mentre faceva ritorno a casa. “Quale opinione potrà avere delle persone una bambina cresciuta in questo modo?”. “Tutto il giorno a mendicare, senza possibilità di scelta”.



Gaia era scioccata, avrebbe voluto reagire, ma si sentiva impotente.



A causa di ciò, per una settimana non andò al lavoro. (continua)



                               By Kirby



 


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