martedì 28 marzo 2006


Pensiero del giorno : Sei più vicino al tuo sogno dopo una giornata dedicata per realizzararlo; invece di cento giornate dedicate a raccontarlo



                                   By  Kirby



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giovedì 16 marzo 2006

Le scale della domenica (prima parte)


Sara abitava all’ultimo piano di un antico palazzo del centro storico.
L’edificio aveva circa un secolo di vita, era uno di quelli dotati di giardino interno. Dal punto di vista architettonico era completamente caotico: una rampa di scale principale si dipartiva, in alcuni piani, in altre piccole rampe; in altri dalla scala si accedeva direttamente ai pianerottoli (tutti rigorosamente diversi tra loro?). In altre parole l’edificio sembrava essere stato progettato da Escher.
Nonostante il mal di mare che poteva far venire ad un visitatore, l’edificio essendo aperto, permetteva alla luce solare di illuminare completamente le rampe delle scale; rendendole piacevoli da salire.
Era una splendida domenica soleggiata, poche nuvole di un bianco acceso contornavano l’azzurro cielo. Mezzogiorno era passato da poco, Sara aveva finito di lavorare e si accingeva a tornare a casa; già pregustava il pranzetto domenicale preparato dal suo fidanzato.
Il palazzo in cui abitava era senza ascensore, quindi doveva salire quattro piani a piedi.
Il vantaggio era di poter analizzare gli odori culinari di tutto il condomino mentre saliva la scala.
L’androne del palazzo era completamente “bianco sporco” dovuto al tempo passato dall’ultima riverniciata. Sulla sinistra vi era l’edicola votiva alla Madonna (immancabile), sulla destra la porta dell’unica casa del piano terra, la vedova Accardo, in fondo vi era il giardino molto curato fino ad una decina d’anni fa quando era in vita, appunto, il signor Accardo.
Il profumo proveniente dalla casa a piano terra, era di verdure bollite; a quell’odore, Sara, emise una smorfia di fastidio, infatti, le aveva sempre detestate, fin da quando era piccola e sua madre doveva fare i salti mortali per convincerla a mangiarne una minuscola quantità.
Senza indugi, la ragazza, passò oltre senza soffermarsi e guadagnò le scale.
Gradino dopo gradino, si avvicinava al primo piano; il suo naso era sull’attenti per percepire nuovi odori. Nemmeno il tempo di metter piede al primo piano che un fortissimo odore di frittura di pesce stava invadendo tutto il piano.
Era sicuramente la famiglia Schiettino, pensò Sara, il pesce è una portata fissa del menù domenicale
L’inteso odore ha già fatto dimenticare quello della verdura bollita sentito in precedenza; anche se non è tra i suoi preferiti, la stimolazione dei recettori olfattivi aveva iniziato a produrre i suoi effetti.
Un gorgheggio provenne dal suo stomaco. Sara si fermò istantaneamente, portò una mano alla sorgente dello strano rumore, inclinò leggermente il busto in avanti e pensò “Cribbio, sono a digiuno da stamattina e l’odore di frittura ha immediatamente acceso il mio appetito; speriamo che Marco abbia preparato qualcosa di buono”.
Il pensiero del lauto pasto, fece prendere coraggio alla ragazza che riprese il suo cammino e si arrampicò coraggiosamente per le scale… (continua)


                         By Kirby


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