mercoledì 29 febbraio 2012

Radio Rook

Sto collaborando in una web radio Radio Rook, come autore nel programma umoristico.

Ecco alcune delle prime cose scritte da me e in alcuni case anche recitate.

 

Siamo ancora agli inizi quindi c'è ampio spazio di miglioramento

 

radiorook.it/portal

 

  ByKirby  

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=qXq6EAoazl0] [youtube http://www.youtube.com/watch?v=VPG1G9QQl_Q] [youtube http://www.youtube.com/watch?v=eai2Mh7a3bo]

domenica 26 febbraio 2012

Riflessione del giorni

Il 2 febbraio il governo è stato battuto alla camera, per un emendamento sulla giustizia, proposto da un deputato della lega; ovvero se un giudice, nel svolgere il suo lavoro sbaglia una sentenza danneggiando qualcuno, potrà essere perseguitato in sede civile (ad esempio versando un risarcimento).
Certi provvedimenti sono interessanti, ma non possono essere univoci. Una tale idea dovrebbe essere estesa anche ai parlamentari che commettono errori durante gli svolgimenti delle loro funzioni.
Proprio oggi la Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per i respingimenti di profughi in Libia. Dovrà pagare 15000 euro a 22 profughi respinti.
Chi è che ha promosso questa scellerata iniziativa che violava i diritti dell’uomo? La lega.
Ecco, sarebbe una buona occasione in casi di questo rivolgersi a chi ha sbagliato. Bossi, Maroni o chiunque altro ha sbagliato dovrebbe pagare personalmente.
Chi si prende cura di una nazione oltre ad avere l’onore di particolari remunerazioni deve anche avere l’onere di assumersi le sue responsabilità. Altrimenti diventa come l’espressione delle mie parti: “Fare il frocio con il sedere degli altri”.

 

By Kirby

giovedì 23 febbraio 2012

Biglietti, prego

Per il progetto "le città visibili" è stato publicato il libro ImmagiNapoli,in cui ho scritto il seguente racconto

Biglietti, prego

Alberto, impiegato milanese, stava trascorrendo per la prima volta le sue ferie a Napoli; ospitato da Pasquale, un suo collega oriundo partenopeo. Arrivata la sera, dopo una giornata trascorsa, in giro per la città, in compagnia dell’amico, gli chiese: “ Pasquale, è vero che a Napoli nessuno compra i biglietto dell’autobus?” .

L’amico con naturalezza gli rispose “Certo, è verissimo. Se sei curioso possiamo farci un giro”.

Comprarono un biglietto dell’autobus e salirono sulla linea R2, quello che parte dalla stazione di Napoli e arriva nelle vicinanze di piazza Plebiscito. Marcarono il biglietto e presero posto in fondo al bus. Alberto guardò un po’ i passeggeri e vide un campionario di varia umanità. C’era la signora distinta, il marocchino con la sue bancarella portatile, il pensionato che ha sempre da ridire su tutto, un paio di bambini che ascoltavano musica con un ipod, un giovane che per noia giocherellava con un mazzo di chiavi, un gruppo di studentesse che discuteva. Arrivati al semaforo il veicolo si fermò, si spensero le luci e si udirono una serie di tonfi provenire dal tetto. Poi, come nelle migliori operazioni dei NOCS, dai finestrini si calarono con delle corde, quattro uomini armati di torce e obliteratrice, e urlarono:”Fermi tutti, questo è un controllo”.

Fu il delirio; gente che urlava in preda al panico, chi provava a scappare dal finestrino, chi si nascondeva sotto al finestrino. La distinta signora si mise a carponi a miagolare. Quando il controllore le disse “prego signora esibisca il biglietto”. Lei senza scomporsi disse “non sono una signora, sono un gatto, MIAO MIAO”. Il marocchino invocò la convenzione di Ginevra e si proclamò rifugiato politico. Il giovane prese in ostaggio Alberto e urlò :”Se non mi lasciate andare, gli perforo una guancia con questa chiave”

“Stai calmo, non fare sciocchezze” rispose uno dei controllori. Il giovane fu circondato dai quattro che gli puntavano le obliteratrici contro, minacciandolo di bucargli il lobo dell’orecchio. Il vecchietto brontolone, approfittando della distrazione generale iniziò una colluttazione con l’autista perché voleva dirottare l’R2. Dopo aver preso il controllo avvio il motore e partì. “Dove stiamo andando?” chiese una vecchietta

“ A Cuba!” Rispose lui “Bene, ho mio nipoti là, così posso andare a trovarlo” rispose lei senza scomporsi. La situazione era disperata,i controllori tesi come corde di mandolino, Alberto tremava dalla paura; quando ad un tratto il bambino col cappello si alzò dalla sedia, fece uno scatto e con un salto all’indietro scavalcò il controllore poi con un calcio volante disarmò l’uomo con le chiavi. L’altro bambino si appese alle maniglie del autobus e dondolandosi come fossero delle liane avanzò fino al dirottatore e con colpo alla nuca lo tramortì, poi prese il controllo del autobus per farlo fermare. La situazione torno sotto controllo; si scopri poi che i due bambini erano il realtà nani in borghese che lavoravano per la società di trasporti. Quando uscirono dal autobus; Alberto era sconvolto: “Questo è un manicomio” strepitava.

“Quando mai, sei il solito esagerato, era un piccolo battibecco” rispondeva con calma l’amico.

“Ma ho rischiato la vita per un biglietto dell’autobus”

“Sono le solite sceneggiate napoletane tutto qui”

“Il ritardo accumulato, la deviazione di percorso non capisco come gli utenti possano subire certi disagi e tacere”

“Perché ora abbiamo il biglietto vidimato dal controllore; grazie al quale otteniamo diversi privilegi per tutta la giornata. “Che tipo di privilegi?” “Tutti gli uffici pubblici sono tenuti a riaprire nel caso il possessore del biglietto si presenti in ritardo allo sportello, una corsa in taxi gratuita;ì, precedenza al pronto soccorso, , un caffè al bar o in alternativa una sfogliatella calda, un ingresso al cinema e un assicurazione sulla vita.

“La nuova campagna anti evasione sta producendo degli effetti straordinari”

“Davvero?”

“Sai qual è il motto della campagna?”

“No”

“Un biglietto ti allunga la vita”

By Kirby

http://bookfactorynapoli.wordpress.com/

lunedì 20 febbraio 2012

Fear

È ancora lì, dopo tutti questi anni.
Stamattina mi sono svegliato nel mio letto sudato. Mi sono accorto che era ancora lì nella mia testa.
Nata con un pianto quasi immotivato da bambino non mi ha più abbandonato.
Seppur sfuggente, ogni tanto viene fuori in tutta la sua angoscia fredda e dura. Per fortuna sono brevi e sporadici attimi, che mi permettono una vita normale.
Mi hanno detto che è un’ipotesi remota, un presagio irrazionale, eppure c’è.
Tante volte ci scherzo sopra. Mi preparo psicologicamente a quando arriverà il momento, dico tra me.
Ci penso, sì, ci penso , poco, ma ci penso.
Cosciente dell’esistenza di chiodi peggiori degli amori finiti, delle amicizie tradite e dei parenti dipartiti; il mio pungolo non mi abbandonerà mai. Inseparabile ombra del mio inconscio.
Se dovesse accadere, ricordatevi del mio ragno e coltivate un fiore per me.

By Kirby

mercoledì 8 febbraio 2012

30

30 anni

30 pensieri a 30 persone diverse. Piccole dediche per chi ha influenzato la mia vita

1.    Meno male che ci sei tu, anche se, forse, mi hai rovinato la vita.
2.    Non ci sarà mai bisogno si esprimere con le parole il legame che ho con te.
3.    Salvati ,tu che puoi.
4.    Un tempo eri un mito. Poi ho visto tutti i tuoi limiti.
5.    Avrei voluto ricevere gli auguri da te
6.    Chissà quanto durerà questo idillio
7.    Non bado agli auguri, ma è colpa tua che hai badato troppo al giudizio delle persone.
8.    Torna presto, ho voglia di rivederti.
9.    Non ci crederai ma questo pensiero era per te.
10.    A te non si può dire nulla, vai bene così
11.    Svegliati . Reagisci. Non morire.
12.    Mi piace quando riesco a farti ridere
13.    Vorrei tanto aiutarti, ma non sono nemmeno in grado di farlo per me.
14.    Metti un po’ di ordine nel tuo cervello
15.    Persone come te rovinano  il nostro paese
16.    A volte, sono pentito, di aver separato la mia dalla tua strada.
17.    Anche se non leggerai questo, devo dirti grazie per quelloche hai fatto
18.    Forse, la più grande stronzata della mia vita è stata per merito tuo.
19.    Sei una di quelle persone che dovrebbe stare di più nella mia vita.
20.    Nel pensare alle 30 persone più importanti, mi sei tornato in mente.
21.    Sei stato tanto per me, eppure ora la corda si è così assottigliata.
22.    Anche se non esisti, vivo in simbiosi con te.
23.    Sì, non preoccuparti anche tu ci sei tra le pieghe del mio passato
24.    Vorrei tornare ad ascoltarvi
25.    Vorrei poterti cullare per rasserenare il tuo animo.
26.    Se non ci fossi stata, non avrei avuto bisogno di contatto fisico.
27.    Sei una pessima persona, con tante altre in giro
28.    Che bello averti scoperto
29.    …
30.    Quando diverrò un vecchio rimbambito, farfuglierò il tuo nome invano.

By Kirby