giovedì 31 dicembre 2009

ANIMALI DI FINE ANNO (PRIMA PARTE)

Quest’anno c’è poco da far resoconti , poco da augurare per anno venturo, nulla da dire per l’amore, la salute e gli affari. Un anno scivolato via come l’olio, quindi parliamo d’altro ….
Voglio partire dalle noccioline e i fichi secchi ricoperti di cioccolato che ho visto quest’anno in vendita. Voi avete idea delle calorie delle calori presenti lì dentro? Potete immaginare quali sforzi doveva compiere una tribù che vivesse di cacciagione , per nutrire un singolo individuo con le calorie che ci sono in un sacchetto di quelle noccioline? Ve lo dico io : 100 gr di nocciole secche ricoperte di cioccolato sono all’incirca 700 kcal. Le calorie di 100 grammi di carne variano molto dal tipo ma possiamo abbondantemente considerare una variazione tra le 100 e 200 kcal. Un cacciatore di un tempo impiegava tutta la giornata per procurasi una quantità di cibo sufficiente per sé e la sua famiglia, mentre le donne potevano arrotondare raccogliendo frutta nei dintorni.
Il fabbisogno calorico giornaliero di una persona varia dal sesso, la statura, l’età e l’attività fisica .
Una media molto approssimata indica 3000 Kcal per gli uomini e 2500 per le donne.
Noi siamo animali, questo è poco ma sicuro. Noi che viviamo in quella parte di mondo evoluta e possiamo rimediare facilmente il sacchetto di noccioline ricoperte di cioccolato tendiamo spesso ad dimenticarlo. La facilità con cui viviamo è capace di nasconderci per tutta la vita che siamo solo la specie che in questo momento domina su questo pianeta.
Quello che mi infastidisce è vedere in questo giorni di festa cene e pranzi faraonici. Sulla tavola media è presente tra le varie pietanze una quantità di calorie spropositatamente superiore al fabbisogno giornaliero di un individuo. Potete spiegarmi il motivo di tutto questo? Perché poi dopo usciamo con frasi del tipo “Ho mangiato l’impossibile” e poi si stila un lungo elenco di pietanze Per quale motivo dobbiamo consumare più risorse di quante c’è ne occorrono? Perché “è festa” ? Festeggiamo con pranzi abbondanti per auspicare un anno prospero?
La festa è un nostro rituale per socializzare per legarci alle persone con cui viviamo quindi non sono qui a chiedere un abolizioni utopistica e fingere che non esista . Ma come dice una pubblicità “Bisogna festeggiare responsabilmente” a mio parere. Quest’anno non ho abusato in nessun modo di cibo fino a sentirmi scoppiare. Perché mi sembra fuori luogo, inutile e immorale. Non faccio questo in nome di qualche religione, dottrina o credo, ma perché voglio cercare di restare coi piedi per terra e non dimenticare la mia natura animale….
(continua)


Auguro a tutti dei felici momenti di socializzazione 


                By KIRBY





                         


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martedì 22 dicembre 2009

Into Gariga


Ringrazio la madre terra


per avermi donato due armi.


Il dono della consapevolezza per capire il mondo,


e il dono della scrittura per tramutare pensieri in inchiostro velenoso.


Natale, Natale patetico come sempre,


intrappolati in una ragnatela, dal quale non c’è via d’uscita


Il Grillo con invidia guarda la farfalla,


Il pavone con orgoglio fa la ruota,


Il lupo con ira difende il territorio,


E’ così in ogni momento, così per sempre.


Vita di illusioni :


La piccola che si riscalda con un fiammifero


mentre la tempesta di neve l’avvolge,


E’ così ogni volta, fino alla fine della scorta.


Anche i bambini soffrono, ma non hanno la penna per scrivere,


Anche le pecore soffrono, ma non hanno le mani per impugnare


Anche i fiori soffrono, ma non lo sanno ancora.


Sono un lurido cinghiale che crogiola nel fango


E intanto sogno di nascondermi e non farmi trovare


Serve a qualcosa spegnersi con ardore?


Vorrei smettere di provare a vivere per non morire più.


Vorrei smettere di provare a vivere per non morire più.


   
   by Kirby


Rumori consigliati : Creep dei Radiohead. Ovviamente la persona speciale di cui parla la canzone sono io e voi siete gli esseri sgradevoli.


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domenica 20 dicembre 2009

Un racconto

Vacanze greche

Michela e Gloria. Due pazze scatenate alla riscossa sono pronte per avventurarsi alla volta delle spiagge greche per trascorrere le loro vacanze.
- Tu porta la macchina fotografica che io mi occupo delle creme solari. Dice Gloria
- Secondo te dobbiamo portarci qualcosa per il mal di mare? Gli chiede Michela
- Ma cosa dici, un paio di birre e il viaggio passa in fretta, poi magari si incontra con cui trascorrere il viaggio sula nave. ..
Risero entrambe stupidamente.

Erano sul ponte della nave in rotta per le isole greche
“Ti piacciono i miei occhiali da sole?” Disse Michela tirando fuori dalla borsa un astuccio con la sua nuova montatura “ Li porse all’amica che li guardo dicendo “Sono bellissimi, qualche volta devi prestarmeli “, poi li indossò con fare da diva.
Si sedettero sul pontile a leggere libri e tra una pagina e l’altra si guardavano in giro .
Il sole era alto e Michela si lasciò cullare dalle onde e si abbandonò completamente alla lettura. La brezza le soffiava tra i capelli in modo dolce e stava quasi per prendere sonno, quando una gomitata di Gloria la svegliò.
“Guarda là, quella comitiva, ci sono un paio di elementi interessanti”
La ragazza si tolse gli occhiali per guardare meglio e rimase estasiata.
“Oddio, ho visto l’uomo della mia vita” disse Michela emozionata.
“Quale, quale?”
“ Quello con la barba e lo sguardo truce” .
“Resta da capire se là in mezzo c’è la sua ragazza”.
“Andiamo, andiamo”. Gloria prese per mano l’amica e letteralmente la trascinò in mezzo alla comitiva.
“Scusate ragazzi avete da accendere?” Domandò Gloria ai ragazzi, mentre Michela guardava ammaliata il tizio che sembrò notarla.
Subito dopo si sentì di nuovo trascinare per la mano dall’amica che la portava lontano dal gruppo.
“Bene, l’amo è stato lanciato; la nave è piccola ci rincontreremo sicuramente”.
Come previsto, più tardi, mentre erano al bar ricomparve proprio “l’uomo dei sogno” che si avvicinò .
Michela sbiancò in viso. “Visto che ti dicevo” sussurrò Gloria sghignazzando.
“Guarda chi si rivede” disse lui.
Cominciarono a parlare ,poi d’un tratto Gloria si defilò dicendo “Vado in bagno”.
Iniziò a girare per la nave
“Dov’è la tua amica?” Gli domandò la ragazza visibilmente agitata.
“Non lo so”
“Se la scopro con il mio fidanzato la massacro di botte” Andò via senza voltarsi
“Merda” Pensò Gloria e corse a cercare l’amica.
Tornò al bar ma loro non c’erano più, provò a telefonarla sul cellulare ma non rispose.
Il panico s’impadronì di lei e vagò su e giù per la nave.
Quando senti delle urla capì di averla trovata, la fidanzata gelosa stava per saltarle addosso. Gloria dovette trascinarla nuovamente via,mentre erano inseguita da una iena urlante.
Si rinchiusero in una cabina trovata aperta, si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere.

***
Per prima serata in terra greca era d’obbligo una visita per locali.
Le due ragazze erano imbarazzate dall’ampia offerta di seducenti locali che c’erano sul lungomare. Alla fine propesero per un insegna al neon blu fluorescente che ipnotizzava i passanti; il Copacabana. Il locale aveva un allestimento anni simili anni 50: tavolini, pista da ballo, bancone bar, tutto aveva uno squisito gusto retrò. Abbastanza affollato di gioventù che faceva a gara per mettersi in mostra, conoscersi e sedursi. La musica era Lounge , rilassante, rendendo l’atmosfera molto accogliente.
Nemmeno il tempo di orientarsi che un paio di ragazzi alti e biondi e carini si avvicinarono alle amiche.
“Hi, wanna drink with me? “
“Cazzo ha detto questo?” Disse Michela
“Non lo so però è bono , rispondi si” Disse Gloria.

Al bancone del bar c’erano un altro paio di ragazzi che sorseggiavano birra. Uno di loro attirò l’attenzione di Michela e rimase a fissarlo .
“Cosa prendi? Offrono loro” Gli domandò l’amica
“Non lo so, fai tu,l’importante che sia alcolico. Sono impegnata ora” Rispose.
Mentre Gloria si intratteneva con gli inglesi lei si estraniò per guardare lo sconosciuto . Le fu messo davanti un cocktail arancione con ombrellino e cannuccia che iniziò a bere distrattamente,mentre si perdeva nei suoi pensieri, finche lo sconosciuto si accorse di lei.
“Cosa stai bevendo?”
“Ah non lo so, mi è stato appena offerto” Sorrise innocentemente “L’importante è bere”.
“Saggia affermazione, tu si che hai capito il senso della vita ” Rispose lui compiaciuto, poi si presentò “Piacere sono Umberto e lui è Guido”.
“Piacere Michela” .
Guido aveva il Piercing al labbro e Umberto una barba prospiciente, furono questi i dettagli che notò dei due. Rimasero a parlare per un po’ di tempo i tre,nel frattempo la ragazza fece fuori un altro cocktail, questa volta offerto da Umberto ; e i suoi sensi e percezioni cominciarono a dilatarsi. Poi Gloria richiamò la sua attenzione
“Michela fammi compagnia,devo andare in bagno”.
“Va bene” Le due ragazze si alzarono.
“Ho fatto centro questa volta” Esordì Gloria mentre si allontanavano.”Quei due credo siano americani e ci hanno inviato sulla loro barca stasera”.
“Non credo voglio venirci ora”
“Dai quando ci ricapita una crociera in barca di notte”?
“non mi va” Rispose
Uscirono dal bagno e videro i ragazzi americani sulla pista da ballo che fecero cenno di raggiungerli.
“Sicura di non volerci ripensare?
“si, ora voglio lui” disse Michela “Mi sono fissata”
Lasciò l’amica e tornò da Umberto. Gli si avvicinò sorniona e ammaliante, sfoderando il suo miglior sorriso.
Lui la osservò divertito e continuava a fissarla negli occhi. Lei si mise a giocare con il ciondolo che aveva al collo,avendo l’accortezza di poggiarsi con tutto il suo corpo su di lui. Le mani di lei scesero lungo il busto e arrivarono sulla cintura, fece il gesto di sbottonarli, poi la rimetteva al suo posto, sempre sorridendo maliziosamente. Lui le sfiorò il viso con la mano, e poi si avvicinò per con le labbra per darle un bacio. Michela chiuse gli occhi e rimase in attesa. Le labbra di Umberto si posarono sulla sua fronte in un gesto fraterno. Lo stupore si disegnò sul suo volto, poi andò via.
Ritornò dall’amica leggermente delusa e scocciata, ma non era nulla in confronto a quello che provò poco dopo. Gli americani andarono via e le ragazze rimasero da sole . Gloria richiamò la sua attenzione “Guarda un po’ lì’”. Si voltò e vide Umberto mentre baciava il suo amico in modo osceno.
“Che stronzo” commentò laconica.
***
Quale posto migliore per trascorre una giornata calda se non la spiaggia. Un bagno in mare, abbronzarsi al sole ,osservare gli uomini, scambiarsi sguardi ammiccanti coi passanti, risatine insulse, chiacchiere ,una canna per snocciolare il tempo. “Sembra di essere in una pasticceria , dobbiamo solo scegliere” ammise Gloria
“Ehehe . Perché mai scegliere” replicò l’amica “una volta uno, una volta un altro e si accontenta tutti” Sorrisero entrambe complici .
Un gruppo di ragazzi che arriva si posiziona strategicamente con gli asciugamani vicino le due ragazze.
In men che non si dica già erano all’approccio. Quattro ragazzi italiani in cerca di emozioni. Tra cui spiccava Fabio un giovane aitante con le spalle enormi che aveva gettato gli occhi sulla piccola Michela.
Il gruppo si ridiede appuntamento la sera al bar in piazza.
Prima di uscire per serata le ragazze si tirarono a lucido, doccia, shampoo, profumi, intimo, vestiti provocanti, accessori, borsette, scarpe e pacca di incoraggiamento sul sedere.
Quella sera l’alcool e l’erba scorsero a fiumi. Fino a raggiungere quello stato mentale effimero, dove i pensieri sono accompagnati da un piacevole ronzio in testa, tutto sembra più rilassante, le persone son quelle giuste, e si prendono decisioni con maggior leggerezza e in allegria..
Facile pensare che la mente la percepisce come un esperienza onirica, con i bordi sfocati, e tutto diventa chiaro a tratti. L’uscita dal locale sotto il braccio di Fabio, L’ingresso nell’albergo, salire alcuni gradini, vedere Gloria entrare in una stanza , Fabio che ti porta nella sua camera, la caduta sul letto…
Così’ Michela si ritrovò distesa sul letto, mentre lui era seduto e la guardava dall’alto. Si tolse la camicia e mostrò la sua mastodontica muscolatura abbronzata. “Finalmente” pensò lei. Mise le mani sul pacco e aprì la cerniera per infilarsi dentro i pantaloni. Cominciò a tastare le mutande la mano e senti che era ancora moscio. “Adesso ci penso io“ mormorò ancora intontita dall’alcool. Si alzò e gli sbottonò i pantaloncini per tirarlo fuori , poi diede inizio con la sua tecnica orale di cui andava tanto fiera.
Andava su e giù con la bocca e sentiva i suoi mugugni di piacere farsi sempre più intensi, quando avverti qualcosa di duro in bocca si staccò.
“Oddio non ero mai stato così eccitato prima d’ora” esclamò lui entusiasta. Michela abbassò lo sguardo e vide qualcosa che non andava. Quella montagna d’uomo non poteva certo definirsi virile con quell’erezione di un bambino di 10 anni pensò. Avrebbe tratto più giovamento da una ripassata con le sue dita. Nonostante tutto lui la montò; era troppo in balia dei fumi dell’alcool per opporre resistenza e lo lasciò fare. La montagna cominciò a muoversi ma lei non provava nessuno piacere anzi, il peso dell’omone comincia ad asfissiarla, la schiacciava e il senso di disagio cresceva. Un toro ansimante che si agita su di te può essere un esperienza poco piacevole , soprattutto se comincia a girarti la testa.
“Fermati, Fermati” urlò.
“Cosa?” Disse lui
“Non mi sento bene, devo prendere una bocca d’aria”.
Lasciò lo sfortunato casanova sul suo letto e in un completo stato di disorientamento si rivestì alla bell’e meglio e usci fuori dalla stanza.
Vagò per l’albergo barcollando, in cerca della stanza della sua amica. Avanzò nella penombra tutta intontita , sembrava una malata che vagava nel corridoio di un ospedale in preda al delirio. Bussò ad una porta e chiamò l’amica. “Gloria, Gloria” ma nessuno rispose. La colpì una forte emicrania che la costrinse ad accucciarsi a terra portarsi le mani alla testa . Dopo un tempo che sembrava interminabile ritrovò la forza di rialzarsi e cercare nuovamente la stanza. Avanzò ancora un po’ e bussò nuovamente.
“Gloria” disse debolmente, pensando che forse avrebbe vomitato. Bussò ancora.
Si aprì la porta e comparì l’amica semi svestita. “Cosa è successo?” Domandò allarmata.
“Niente, un casino, non è successo niente, un casino “ Rispose Michela in stato confusionale. “Andiamo via, torniamo a casa” aggiunse.
“Possibile che combini solo guai?” Rispose Gloria, poi voltò e si rivolse a chi era nella stanza. “Scusa la mia amica non sta bene devo riportarla a casa, chiuse la porta alle spalle e prese l’amica sotto braccio.
“Mai più” disse riacquistando lucidità “Mai più in Grecia , in questo paese di finocchi e impotenti”.

  By Kirby
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venerdì 11 dicembre 2009

Credo quindi sono

Credo nell'organizzazione dello Stato.
Non credo nella chiesa, non credo in dio.
Credo nelle forze dell'ordine ma non mi sento più sicuro in loro presenza. Essa è costituita da uomini percui imperfetta.
Credo ciecamente alla scienza e non credo agli alieni.
Non credo in una politica fatta di comizi e leader.
Credo in un governo tecnico fatto di persone competenti nei loro ruoli.
Non credo nella pena capitale e nemmeno alle torture.
Credo al diritto alla vita e credo all'aborto.
Credo alla liberazzazione dell droghe come metodo per sottrare soldi alla criminalità organizzata
Non credo nel fumo perchè nuoce gravemente alla salute.
Non credo in chi ci governa in questi anni.
Credo nella rivolta popolare per ottenere o riconquistare diritti.

      By Kirby
 

  Bologna 12 Dicembre 1969 . Piazza Fontana. Per non dimenticare




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domenica 6 dicembre 2009

The million purple

Al coro di <Berlusconi dimettiti> è cominciata con i miei amici l’avventura del milione viola. C’era una rabbia gutturale, primordiale che mi ha spinto a parteciparvi. Dopo aver urlato tanto da solo davanti alla tv, potevo finalmente urlare insieme agli altri la mia voce per strada.
Arrivati al punto di partenza il calore della piazza ci avvolge, bandiere, sciarpe, cartelli, striscioni, manichini, animali ma soprattutto persone che come noi volevano esserci per mostrare al mondo intero che noi siamo contro questo governo di conflitti d’interessi e il suo capo-padrone. Ancor prima di cominciare la manifestazione già avevamo conosciuto alcuni ragazzi come noi desiderosi di presenziare. Poi s’inizia a camminare, tra cori, discorsi, canti , balli, e artisti di strada, senza tumulti e senza incidenti, un serpente viola di un milione di cellule che sfilano con un tam-tam irrefrenabile pacificamente lungo le strade della capitale. Menzione speciale al prete che fuori la sua chiesa sorreggeva lo striscione <Berlusconi vattene> ricevendo gli applausi della folla, foto e strette di mano . Il tempo atmosferico c’è stato favorevole con il cielo terso e il temperature sopportabili. Durante la traversata è scesa la notte e si sono illuminati i lampioni arancioni della città. In quel momento mi son sentito parte di un qualcosa di grande che ho paragonato al famigerato “Quarto Stato”.Infine si arriva a Piazza San Giovanni gremita di gente, tutti accorsi ad un richiamo apartitico ma non apolitico, alla faccia di chi pensa che gli italiani sono ignavi e rassegnati. Bandiere sventolanti e ascoltare in silenzio le voci che si susseguivano sul palco. Questo è un popolo che elogia Falcone e Borsellino e tutte le vittime di mafia,un popolo che desidera un parlamento pulito, un popolo che vuole combattere lo scempio del ponte , un popolo vicino a tutti i lavoratori precari e quelli che combattono per il loro posto di lavoro. Applausi per tutti e fischi per le istituzioni assenti. Gli organizzatori spronano a continuare il lavoro da loro cominciato, non perdere i contatti con le persone conosciute,creare una rete . Una manifestazione scomoda per molti, stigmatizzata e definita inutile, in tv quasi passata inosservata ; nata dal nulla, dalla polvere , dal popolo, quello onesto, quello affamato di democrazia.
Mi piace pensare che l’onda viola travolgerà ogni cosa, che il giorno di ieri è stato un punto di partenza per la costruzione di una nuova Italia, forse non sarà così, però è stato tremendamente bello esserci.

             By Kirby

Rumori consigliati. La Bandabardò con la canzone Manifesto.


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mercoledì 2 dicembre 2009

Riflessione del giorno:  





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Il bambino è un essere umano felice se ha un infanzia normale. Si abbandona alla meraviglia per poco. Le nuove scoperte son fonte di gioia e l’entusiasmo è la quotidianità. Il pensiero di un bambino può essere rinchiuso nella frase : “ Chissà cosa accadrà di meraviglioso domani”.
La curiosità che permea la sua vita si attenua crescendo, lasciando spazio alla consapevolezza. Sempre meno cose destano stupore, tutto è monotono, tutto è scontato. Ansie, preoccupazioni e doveri occupano la mente in modo notevole; senza contare che molti bambini cresciuti perdono il loro alleato naturale fonte di tante gioie: il gioco.
L’uomo lo incontra dalla nascita, stolto è colui che l’abbandona . Ogni uno di noi ha una bambino dentro che può offrigli piccole felicità di giorno in giorno. Lasciatelo libero, coltivate passioni , curiosate in giro, e non prendetevi troppo sul serio; scoprirete che la vera fonte della giovinezza è dentro di voi.

             By Kirby



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