giovedì 27 dicembre 2012

Le castagne del prete

L'odore di castagne del prete appena sgusciate che ti penetra nelle narici e ti fa scoprire l'odore delle montagna

 Il tramonto di un cielo annuvolato, su di una Napoli illuminata; da guardare ad occhi spalancati mentre il freddo e il rossastro si riflettono nell'iride.

Il rumore del panariello della tombola, mentre i numeri vorticano all'interno, e io che urlo "questo è la mano e questo è il culo del panaro".

Il presepe costruito con amore e passione, con cui puoi trascorrere le ore a sbirciare nelle case, incantarti sulla cascata, il fornaio, la fruttivendola, i "piennoli" appesi; osservare il più possibile come se volessi diventare parte di esso.

 Il braciere che arde, l'incenso e le scorze di mandarino, che sprigionano il loro intenso odore e creando un sottile e leggero fumo bianco, quasi fosse uno spiritello che danza nel silenzio della stanza.

 Il sapore dello spaghetto alle vongole alle otto di sera, con le posate delle grandi occasioni, mentre la tavola indossa la tovaglia buona, il vino è sulla tavola e il Presidente della Repubblica parla; ma nessuno lo ascolta.

Il sapore del vino rosso con la neve che si scioglie in bocca, le labbra diventate porpora per la coraggiosa merenda, mentre le gambe sono affondate nel manto soffice e dal cielo grigio cadono fiocchi bianchi.

 Il sospiro, il pensiero di questo ciclo che si ripete, con il nostro bagaglio di luoghi comuni, più pesate di un arredamento sulle spalle; agli immancabili resoconti, alle aspettative, ai buoni propositi, alle promesse e a tutto quello che la mente umana ha bisogno per andare avanti. Quello che non ci sarà, mi mancherà.

 By Kirby 






lunedì 24 dicembre 2012

mercoledì 19 dicembre 2012

Fenomenologia dell'offesa troia

L'etimologia della parola “troia” è di origine latina barbarica. Perciò nata dalla popolazione Celtica. Il termine era utilizzato per indicare la femmina del maiale. E' detto per ingiuria a una femmina sporca fisicamente o moralmente.
Se la definizione troia nel corso del tempo è stata associata a una prostituta, il suo uso, anche con sinonimi dialettali si è diffuso in maniera capillare Giusto per citarne alcuni abbiamo il toscano, bagascia e il napoletano, zoccola (per un approfondimento sull'argomento dei sinonimi, consultare l'esaustivo articolo "Viaggio siculo in compagnia della parola buttana" http://www.operaincerta.it/archivio/039/articoli/blangi_2.html.)
Oggi l'offesa troia è usata in modo sistematico come una sentenza morale senza appello. La moglie che tradisce il marito è una troia. Una ragazza che fa sesso con due ragazzi contemporaneamente è una troia, una ragazza che lascia un ragazzo per stare con un altro è una troia, Una ragazza che si veste in modo provocante è una troia, una ragazza che ammicca in modo malizioso un ragazzo è una troia. Una ragazza che mostra il suo seno in web cam a uno sconosciuto è una troia.
Quest'epiteto è espresso indistintamente da uomini e donne. Non è presente nessun fenomeno di solidarietà femminile a riguardo. Le donne sono soggiogate da questa visione maschilista, additando a troia anche una semplice rivale d'amore.
In pratica tutto quello che riguarda la sfera sessuale di una donna è denigrato e può essere usato per accusarla di troiaggine. L'uomo immune a quest’offesa è offeso rivalendosi contro sua madre e diventa così un figlio di troia.
Come abbiamo detto quest'offesa indica un giudizio morale. La morale di una società è la risultante della cultura della società di quel momento. Quindi la morale è un concetto labile e in costante evoluzione. Per mia nonna, nata in un altro momento storico, è contro la morale che una ragazza sia fuori di casa dopo le nove di sera. In alcune antiche civiltà di nomadi è ammesso l'infanticidio se i bambini nascono nel periodo di spostamento del gruppo.
Anche se siamo dotati di libero arbitrio il giudizio altrui ci condiziona sempre, la nostra morale; e la morale delle persone influenza la società stessa un tempo era permesso il delitto d'onore e un tempo non era permesso l'aborto. Gli uomini scrivono le leggi e nel rimanere su posizioni antiche si crea una società chiusa e inamovibile.
Ergo, per tutto questo la parola “troia” è la chiave per una società più uguale e giusta, usala con moderazione.


       By Kirby


sabato 15 dicembre 2012

Il Matrimonio

Racconto per il Premio Santa Margherita 2012



Il matrimonio
A fine pasto, come dessert intingeva dei biscotti all’anice in un bicchiere di Merlot. Era Antonio Basile, cuoco in pensione, caro amico di mio padre. Ritiratosi in una tenuta con vigneto, ogni anno partecipavamo alla sua festa del raccolto. Mentre gli ospiti trascorrevano la giornata a raccogliere l’uva lui era in cucina a prepararci le sue specialità. Non aveva seguito nessun corso, la professione di cuoco l’aveva imparata lavorando sin da quando era giovane, affianco a professionisti. Omone grosso e canuto, con occhi tondi e neri, lo sguardo vivido di una vecchia volpe che si aggira per le vigne, questo era Antonio. Curioso della vita, era capace di farti cento domande se non ti conosceva, e accompagnava con espressioni di meraviglia le tue risposte.
Quel giorno c’era anche Laura, avevamo avuto un brutto litigio la mattina, era presente solo per salvar le apparenze e non disdire all’ultimo momento; nulla da meravigliarsi, infatti, la nostra storia dopo cinque anni non sembrava destinata a continuare. Grazie a quella mattina di lavoro riuscii a distendere i pensieri. Passeggiare tra i filari con l’odore della terra che penetra nelle narici, afferrare quei grappoli morbidi tra le mani e riempire i cesti di vimini, mentre il sole ti sorride sul viso, è qualcosa che ti scalda il cuore; l’inizio di una magia che terminerà solo mesi più tardi.
Rientrati in casa all’ora di pranzo la fame incombeva, per fortuna il padrone ci accolse con un invitante vassoio di tagliatelle alle erbe aromatiche. Il profumo caldo e denso ci avvolse facendoci dimenticare la fatica accumulata durante giornata.
«Ho raccolto la salvia e il timo stamattina nell’orto dietro casa» disse sorridendo. Sul tavolo c’erano bottiglie di Müller Thurgau da accompagnare alle pietanze.
Seduto di fronte alla mia ragazza, il mio disagio tornò, fui silenzioso e distante durante il pasto, forse non era destino restare insieme, forse eravamo troppo diversi, questi pensieri occuparono la mia testa, e allo stesso modo, quando sollevavo la testa per guardarla, lei non sembrava serena.
Come secondo arrivarono i bocconcini di tacchino con porro e timo; mentre poggiava la casseruola sul tavolo, Antonio mi chiese di andare a recuperare un coltello grande. In cucina mi raggiunse per chiedermi cosa stesse accadendo, così gli raccontai dei miei pensieri. Mi ascoltò concentrato, poggiandomi una mano sulla spalla mi rassicurò dicendo: «Non preoccuparti, la giornata è ancora lunga».
A fine pasto, Basile versò con tranquillità un bicchiere di vino, alzò il calice e raccolse il silenzio della tavola «Quando sono sceso in cantina, avevo una missione, trovare il compagno a una pietanza cremosa e saporita» disse come se stesse raccontando una leggenda. «Potevo scegliere tra tante bottiglie, ognuna con la propria anima: dolce, delicata, frizzante, intensa, speziata…» continuò con aria solenne. «Perché il vino e il cibo sono due persone che s’incontrano, hanno bisogno di amalgamarsi a vicenda per raggiungere un’armonia e non tutti sono nati per andare d’accordo» sorseggiò il vino e finì «Ho scelto con decisione il Müller Thurgau perché con il suo profumo di fiori di campo e di agrumi, dal sapore asciutto e ricco di gusto, era la scelta sapiente per il matrimonio perfetto».
A quelle parole lei ed io incrociammo gli sguardi sorridendo.
Antonio mi guardò con complicità e disse «Un brindisi alle coppie perfette».
Cari amici, senza di lui, ora Laura ed io non saremmo alla nostra festa di nozze. In alto i calici, vorrei fare questo primo brindisi alla memoria di Antonio Basile un uomo buono come il vino.


  By Kirby

martedì 4 dicembre 2012

Un sogno chiamato Svizzera

Quando ero piccolo, mi piaceva la Svizzera perché era neutrale. Giudicavo il debito pubblico come causa delle spese sostenute in guerra. La Svizzera era ricca perché non aveva sostenuto spese inutile per conflitti.
In un recente sondaggio dell'Economist il paese più felici in cui nascere è appunto la Svizzera seguita dall'Australia. Una classifica tenuta conto di criminalità, istruzione, assistenza sanitaria e clima.
Come tutti sappiamo siamo una società fondata sull'economia capitalistica.
In parole semplici vuol dire che per il benessere del paese occorre una costante circolazione di denaro. I settori su cui un paese basi può fondare un forte sistema economico possono essere l'industria, l'agricoltura, il turismo...
Il sogno della Svizzera felice si è infranto quando ho capito lo scopo della sicurezza bancaria elvetica.
La svizzera è uno dei paradisi fiscali, cioè uno di quei luoghi, dove le regole funzionano in maniera diversa. Le banche dei paradisi fiscali ricevono i soldi dalle criminalità organizzate, dagli evasori fiscali e dai corrotti. Sottraendo denaro al prorpio Stato e aggiungendoli al paradiso fiscale. Non c’è etica in questa raccolta perché il denaro non ha faccia; e questi paradisi, anche se sono su di una black list, hanno sistema economico è in perfetta sintonia con gli altri stati.
Ecco la sottile ma feroce differenza. Questi Stati a livello politico sono trattati diversamente ma non a livello economico. La politica è sempre costretta a inseguire il sistema economico, aggiornando le sue leggi.
Ogni mondo è paese, chi segue le leggi devi rigare dritto e chi no pazienza.

La soluzione? Io sogno un bel finale alla Stefano Benni con un nuovo dittatore italiano (Bonito Napoloni) che salito al potere, conduca i nostri nuovi aerei da guerra per i cieli e dichiari guerra alle banche svizzere.
Ka-boom 



By Kirby

sabato 1 dicembre 2012

La fredda guerra

Vorrei iniziare questa storia dal video dell'artista Isao Hashimoto, una semplice animazione che visualizza le bombe atomiche fatte esplodere dal 1945 al 1998. In mezzo secolo oltre duemila bombe sono esplose per ragioni sperimentali (Tranne ovviamente quelle di Hiroshima e Nagasaky).
Quando ero piccolo, ci fu una mobilitazione ambientalista contro il governo francese che sganciò una bomba atomica nell'atollo di Mururoa. Nel pensare a tutte quelle bombe precedenti mi vien quasi da sorridere per la protesta.
Questa dimostrazione di muscoli ha avuto il suo apice tra gli anni 60 e gli anni 70 nella famigerata guerra fredda. Ma anche se le bombe atomiche sono fuori moda ora, gli stati sono sempre pronti a giocare a Risiko con le nostre vite.
La dichiarazione degli Usa: «Israele ha il diritto all'autodifesa». Dove per auto difesa s’intende bombardare la Palestina, è l'effetto più lampante di un’alleanza militare.
Chi guarda il documentario film-documentario "Che fino ha fatto Bin Laden" capisce che l'Arabia Saudita non ha simpatia per l'occidente.
Gli Usa hanno bisogno di un alleato potente vicino ad Ai paesi arabi.
Ecco che da un certo punto in poi, supportare militarmente lo stato ebreo diventa una costante.
Scudi spaziali, droni, l'Iran che viene osteggiato per i suoi esperimenti nucleari.
La guerra fredda non è mai finita, anzi sono aumentati i paesi che vi partecipano. Tutti devono preoccuparsi di tenere le loro potenze militari aggiornate e non usare quel denaro per i poveri. La novità peggiore e che queste guerre si combatteranno anche in campo economico. Guerra ed economia sono sempre andate a braccetto e la Cina che acquista il debito degli Usa è solo l'ultima evoluzione.
Guarda caso gli stati neutrali sono quelli considerati paradisi fiscali, come Lussemburgo e Svizzera.
Perché gli Stati del pianeta Terra si possono paragonare a dei bulli di quartiere. I più forti tengono in pugno i deboli.



By Kirby

 

sabato 24 novembre 2012

Quel carburante chiamato capitalismo

Due notizie quasi casuali.
- La spaccatura tra i paesi dell'unione europea per il bilancio.
- Un adolescente Tibetano si è suicidato per protesta contro il regime cinese
Due notizie, legate tra loro da un sottile filo rosso, l' economia capitalista.
Il capitalismo è il motore che gli Stati usano per le loro auto di potere.
La benzina è il flusso di denaro. Più denaro circola in questo motore e più aumenta la velocità di quest'auto.
Purtroppo per il capitalismo, le nazioni sono fatte di essere umani, e fino a prova contraria la maggior parte della popolazione ha un’etica.
Il mondo è pieno di storture e controsensi per il conflitto tra etica e capitalismo.
Una dei componenti fondamentali di questo motore sono le banche che assorbono benzina dal serbatoio e lo diffondono al resto del motore.
Per loro natura le banche devono dragare carburante da ogni dove, qualsiasi filtro (etico) causa un minor ingresso di benzina e di conseguenza minor flusso al resto della macchina.
I filtri sono, l'ambiente, i diritti dei lavoratori, investire il denaro solo in attività lecite e qualsiasi cosa un normale uomo riterrebbe giusto.
Grandi proventi monetari dai trafficanti di droga sudamericani sono riciclati in banche Usa.
Enorme conflitto, se da un lato si combatte e si vieta la droga, dall'altro, si ricevono grandi fondi di denaro da attività illecite, unte dal sangue di tanti innocenti.
I sequestri di denaro e di droga sono una goccia per mantenere una parvenza di etica da far masticare all'opinione pubblica.
La Cina e le nuove potenze economiche mondiali sono emerse grazie al lavoro a basso prezzo. Enormi quantità di denaro sono fluite qui dalle aziende estere per abbattere i costi di produzione.
La Cina ha continuato crescere ponendo il minor numero di filtri (etica) ma considera i suoi lavoratori, carne da macello. Meno diritti sono concessi e meno salgono i costi di produzione e più le aziende sono concorrenziali.
La Cina è potente e acquista i debiti delle altre nazioni. Chiunque prenda le difese della, economia popolazione tibetana, subisce le vendette di una potenza economica.
Se per ipotesi, domani gli Usa vorrebbero smantellare il sistema economico distruggendo i propri debiti, scoppierebbe una guerra con la Cina.
L'Europa per far fronte alle potenze economiche ha creato una super benzina (moneta unica) formata dalla miscela delle altre. Questa super benzina non è possibile produrla in casa (perdita di sovranità nazionale), ma c'è bisogno del consenso degli altri.
Gli Stati con motori difettosi ora patiscono la crisi per mancanza di benzina. Avviene così il conflitto per quanto benzina distribuire. Chi ha abbastanza benzina vorrebbe conservarla, al contrario di chi è in riserva.
C'è chi vorrebbe perdere altra indipendenza economica per un motore unico europeo.
Non sono contro il capitalismo. L'evoluzione tecnologica va così veloce grazie a questo motore, ma sono gli uomini che decidono di non applicare filtri alle loro multinazionali, ai loro stati, alla finanza per correre di più.
Gli unici veri guardiani siamo noi, i governi nel migliore dei casi sono ostaggi di lobby, nel peggiore sono compiacenti. L’applicazione di un capitalismo etico è la sola speranza di salvezza per questo mondo.



By Kirby

giovedì 15 novembre 2012

Waiting for the storm




Dopo aver partecipato a una serie di concorsi di scrittura quest'estate, mi ritrovo con un castello di sabbia dopo una mareggiata. Osservo distrutto le macerie senza aver voglia di ricominciare. Almeno due mesi seduto sulla battigia immobile e comincio a sentire freddo. Qualsiasi viaggio può iniziare senza meta; ma non senza aver deciso i compagni e il mezzo.  In tema di viaggi, l'altra sera ho salvato la vita a un bambino. Ero in auto, viaggiando sui 40 l’ora e affrontavo una curva, quando una vespa senza darmi la precedenza mi taglia la strada. Non aveva le luci in funzione, ne indossava il casco ma in compenso aveva un bambino come passeggero. Che eroe, per 20 kilometri orari ho salvato una vita, ora aspetto di ricevere la medaglia al valor civile.
Ho ripreso a scrivere questo post dopo aver mangiato due mandarini; mentre li gustavo; pensavo a cosa dovessi scrivere dopo, intanto ho guadagnato un buon aroma alle mani. Ah! Invidio chi riesce a rendere interessante la sua vita come un romanzo; basta un piccolo intreccio, un ostacolo che sia materiale o emotivo, e tutto fila liscio. Questo è il segreto per appassionare. Renzo e Lucia vogliono sposarsi, ma Don Rodrigo li intralcia, stesso discorso per Giulietta e Romeo ostacolati dalle famiglie. Quando non è l'amore, c'entra il desiderio di vendetta. Raccontare il mondo attraverso i desideri, perché noi siamo fatti di bisogni e passioni e così attraverso quelli di personaggi di film e libri viviamo con loro. Solo i geni possono creare grandi storie prescindendo dai canoni classici.
Ora che ho finito di accumulare questa poca sabbia, posso vedere l’anima contorta generata da quest’aborto creativo. Tutto normale, dopo esser caduti nel fango, si annaspa per rialzarsi, si cerca aria nuova e per pulirsi, si aspetta la tempesta.
By Kirby
Rumori consigliati....

mercoledì 7 novembre 2012

L'uovo di dodo

Su questo blog non ho mai parlato della mia passione per la cucina. Oggi volevo presentare una mia nuova creazione. L’uovo di dodo.
Si tratta di una rivisitazione del classico polpettone per spingere al massimo il gusto e tenere basse le calorie.
La ricetta non prevede né burro, né olio ed ho usato la carne di tacchino perché meno grassa.
Ingredienti. Carne macinata di tacchino, scamorza,mollica di pane rafferma, uova, prezzemolo, cipolla, paprika, sale e pepe.
Preparazione: in una ciotola capiente bagnare la mollica nel latte e dopo aggiungere la carne, l’uovo, e tutte le altre spezie. Mescolate con le mani o con il mixer fino ad ottenere un composto omogeneo (per una ricetta casalinga il gusto di mescolare con le mani è impagabile). Dopo coprite con una pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo.



Dopo mezz’ora prendete un vassoio e poggiate sopra la carta forno poi Stendeteci sopra l’impasto. Al centro mettete la scamorza tagliata a cubetti, dopo richiudete l’impasto e lavoratelo fino ad assumere la forma di un ovetto, infine un altro spruzzo di paprika. Cuocete in forno a 180° per 30 minuti.
Servite su un piatto lattuga scondita.

Buon appetito


   By Kirby


venerdì 2 novembre 2012

Pensiero del giorno

Pensiero del giorno: Se la religione è l'oppio dei popoli, l'alcool è l'oppio degli atei

  By Kirby

lunedì 29 ottobre 2012

Dimmi cosa dici e ti dirò chi sei

Notavo che quando due sconosciuti iniziano una conversazione mentre sono su un mezzo pubblico, di solito iniziano a parlare di tempo e clima: il freddo, il caldo, la pioggia, il sole…
Mentre in altri luoghi si possono trovare situazioni d’ intesa che spingono a parlare d’altro, quando si è seduti vicini sul treno, si parte da zero, non c’è un appiglio diverso.
Credo che il principio fondamentale di una comunicazione orale sia dire qualcosa che interessi l’interlocutore. Inconsciamente, sappiamo che il clima interessa la persona che abbiamo davanti perciò ci lasciamo sfuggire quel: «Che caldo oggi».
Prendiamo due soggetti casuali, Piero e Lisa . Gli argomenti di cui Piero potrà discutere sono suddivisi in tre grandi categorie:
- Prima persona, se stesso, cioè Piero (Io ho fatto questo, io ho fatto quello, io sono stato così…)
- Seconda persona, il suo interlocutore, cioè Lisa (Cosa hai fatto?, cosa ti è successo? Cosa ti piace?)
- Terza persona, cioè una persona diversa da loro due, o una argomento esterno a loro due ( Giulio ha fatto questo, Nel film succede quello, Ieri è successo quell’altro)
A seconda della frequenza di queste tre categorie possiamo con facilità capire chi è il nostro interlocutore. La predominanza di “prima persona” può indicare l’elevato l’egocentrismo di quella persona.
Stesso dicasi se uno evita accuratamente la Prima persona, quasi fosse un annullamento virtuale del proprio ego.
Poi naturalmente la mono discussione , per una terza persona o per un argomento indica la sua “fissazione”
Divertente è invece il dialogo tra sordi, quando entrambi parlano esclusivamente di se stessi non ascoltando le parole altrui
Un elevata presenza di, seconda persona, azzardo che dia un valore dell’empatia di quella persona.
Questi sono però caratteri generali che non tengono conto dell’altro interlocutore. Di solito è diverso il dialogo di una persona vicino all’amico del cuore rispetto al fidanzato o un collega di lavoro. Egocentrico assoluto è chi, a prescindere di chi ha d’avanti, risponde in una discussione sempre con il “se stesso”.
Ma le variabili sono numerose e affermazioni sommarie portano solo giudizi sbagliati.
Tutta la questione è molto complessa e meriterebbe un lungo trattamento in luogo diverso dalle pagine di un blog.
Sappiate però che le persone con cui dialogate, anche nell’inconscio registrano le vostre argomentazioni, e facilmente si stuferanno se parlate solo di voi stessi o di argomenti di cui loro non interessa nulla.
Tu che leggi, qual è il tuo argomento preferito?


  By Kirby

Rumori consigliati: Portishead con Western eyes

giovedì 18 ottobre 2012

Come uccidere la mafia: istruzioni per l'uso

E' stato ucciso Pasquale Romano, 30 anni. Un innocente scambiato per qualche cammorrista.

Il lucido e feroce articolo di Arnaldo Capezzuto dal titolo "Cammorristi siete dei bastardi" ha suscitato in me queste considerazioni.

Putroppo di bastardi così, è piena l'italia. L' articolo trascina con sè una rabbia che coinvolge il lettore e lo spinge a volere la corte marziale per i cammorristi. Sono sicuro che il suo è un odio mosso d'amore per la città. 

Non è con la violenza che si risolvono le cose. A piazza Garibaldi ci sono ancora i truffatori del gioco delle tre carte. Sono sempre là , nell' indiferenza generale ad aspettare ignari turisti. Bisgonerebbe bastonarli per mandarli via?
Siamo civili e i problemi si risolvono con le le leggi e i provvedimenti.
- Celle di isolamento per i boss
- Una riforma della giustizia che porti alal conclusione dei processi più velocemente e non con la prescrizione
- Legalizzazione delle droghe leggere che porterebbe ad un grande perdita di denaro per le organizzazioni criminali
e poi uno Stato presente verso le famiglie più a rischio. La mafia è come un corpo composto da mille corpo. Decapitarlo non vuol dire ammazzarlo ma lasciare spazio a chi è sotto. La mafia è un albero, bisogna agire alla base riducendo il più possibile l'ingresso di energie fresche. Senza radici un albero si secca, Un albero secco non incute timore. Un albero secco, muore


  By Kirby

sabato 13 ottobre 2012

sabato 6 ottobre 2012

Le responsabilità della politica



Vorrei cominciare questo post con una mia idea.
Se dovessi scegliere un settore su cui investire per il rilancio dell’economia italiana sceglierei settore alimentare. Rilanciare l’agricoltura e l’allevamento con forti agevolazioni fiscali per piccole e medie imprese, semplificazioni burocratiche e soprattutto escogitare metodi che accorcino la filiera di vendita, affinché ci sia un’equa distribuzione del profitto. Siccome il nostro paese è riconosciuto per la qualità dei prodotti, sarebbe opportuna anche una politica di protezione e propaganda del “made in Italy” all’estero. Marchi e bollini di qualità sono facili da contraffare, più difficile è falsificare un codice QR di collegamento a una pagina web dove è presente la scheda del prodotto.
Quello appena scritto potrebbe costituire l’abbozzo per un programma di governo. Io non sono un addetto ai lavori, non sono laureato in economia e non lavoro nel campo dell’agricoltura. Sono un semplice cittadino che informandosi ha sviluppato una propria opinione sull’argomento. Il governo Monti è stato il governo della quadratura dei conti, del rigore e degli aiuti alle banche. Il prossimo governo non sarà più tecnico e dovrà scegliere una linea politica per condurre il paese. Siccome la campagna elettorale è già cominciata, auspicavo che oltre al dialogo sui candidati ci fosse anche quello sul programma. Come da semplice cittadino ho lanciato la mia idea per un programma, mi aspetto che anche chi vuol essere eletto mostri le sue soluzioni. Questa è l’aspetto peggiore di questa politica, nessuno si mostra disposto a parlare di contenuti. Le possibilità sono due, o non hanno idee su quali obiettivi puntare per provare a uscire dalla crisi oppure hanno paura. Sono intimoriti di proporre soluzioni perché hanno paura di perdere voti. Paura di prendere una posizione. Tutti sono lì a consultare i sondaggi, un giorno sì e l’alto pure. Ogni loro discorso deve essere vago e nessun riferimento a eventuali punti di programma. Per paradosso, l’unica frase che ricordo come eventuale provvedimento, una volta al governo, è l’affermazione scellerata di Berlusconi di eliminare l’imu.
Una politica che non vuole assumersi responsabilità non è una buona politica e non fa sperare bene per il futuro del paese.

By Kirby

lunedì 1 ottobre 2012

Otto anni di R-M


Otto anni che scrivo su racconti metropolitani. Il primo anno senza splinder di cui sento la mancanza. Il mio blog non ha più trovato pace, ora esiste in triplice copia su tre piattaforme diverse. Da qualsiasi indirizzo state leggendo, sappiate che il contenuto è sempre lo stesso cambia solo la forma. Splinder era diverso, nella pagina iniziale era riassunto in pratica tutto. Bastava un semplice tasto per visualizzare profili, blog, chat, amici, foto….
Splinder era più social, si favorivano i commenti tra i blog e le conoscenze tra gli utenti. Ma le cose finiscono e non possiamo farci nulla.
Così siamo di nuovo qui.
Le persone di solito alla fine dell’anno compiono i propri bilanci, altre volte aspettano il compleanno per tirare le somme. Personalmente questi anniversari mi lasciano abbastanza indifferenti. Il primo ottobre, invece, per me è qualcosa di speciale. Forse perché da quando ho cominciato a scrivere è iniziato un percorso diverso della mia vita, forse perché questo blog è come dico sempre in simbiosi con me, oppure perché l’anniversario di un blog, non arriva indipendentemente dalla tua volontà, ma si conquista post dopo post.
Devo dire che in tutto questo tempo non ho mai pensato di smettere e su molti miei Cv c’è la voce Web Writer con l’indirizzo di R-M in bella mostra.
Per me scrivere su R-M è poter toccare i miei pensieri, e lanciare le mie parole in una bottiglia con la speranza che arrivi a degli sconosciuti.
Perché chi ti legge su un blog, è interessato alle tue parole, non si finge interessato mentre pensa ai fatti suoi e non annuisce solo per buona educazione.
Se vivi il blog nel modo, giusto hai la cosa che più si avvicina al concetto astratto di tua anima.
Quest’anno solo festeggiamenti sobri, niente concerti e fuochi artificiali, per essere in linea con le misure di austerità del paese. Perché R-M a differenza dei nostri parlamentari è sensibile ai temi economici e vicino alle persone povere. Vi saluto con 8 link. Uno per ogni anno di R- M, otto ingranaggi fondamentali di questa simbiosi uomo-blog.
Nel rileggerli mi vergogno dei miei pensieri sciocchi e di quelle scritte nell’inconsapevolezza.
Forse è questo il senso della vita, voltarsi in dietro e pensare di aver fatto solo cose stupide, poi guardare avanti e capire che puoi solo continuare così.


 W il mercato
 
Lo scarafaggio
 
Pensiero del giorno
 Corde su Corde

Notte da lupi a San Lorenzo
Parole sparse al vento
 
Amore infuocato
 
30 Pensieri


   By Kirby

 

martedì 25 settembre 2012

La politica degli sicmpanzè

 

Premessa per la comprensione del testo: con la parola scimmia intendiamo un gruppo di Primati tra cui è presente anche l’uomo moderno. Lo scimpanzé è una scimmia che ha il 97,6% di patrimonio genetico simile al nostro. É sbagliato dire che gli scimpanzé sono antenati dell’uomo, ma è corretto dire invece che gli scimpanzé e l’uomo hanno avuto un antenato in comune ( come mostra lo schema della figura).                                                                                    Questo vuol dire che tutte le caratteristiche presenti sia nello scimpanzé che nell’uomo sono ereditate dall’antenato in comune.
Dopo una ricerca lunga un anno di tribolamenti, ho reperito una copia del libro “La politica degli scimpanzé. Potere e sesso tra le scimmie” di Frans de Waal. Lo studio di una colonia di scimpanzé dello zoo di Arnhem (Olanda). In modo semplificato espongo alcuni situazioni.
I maschi di scimpanzé per invitare la femmina all’accoppiamento mostrano l’erezione. Uno dei maschi di rango inferiore mostrava la propria erezione ad una femmina mettendosi di spalle al maschio dominate per nascondere le sue intenzioni. Quando il dominate si alzò, lui di scatto poggiò le mani sul pene per nascondere l’erezione e poi s’alzò e andò via come se nulla fosse successo. Oppure la femmina che urlava di più quando si accoppiava, era la stessa femmina che tratteneva le sue urla quando si accoppiava con un maschio di rango inferiore per non farsi scoprire e provocare le ire del maschio dominante. Ancora, sono stati registrati eventi di “innamoramento tra gli individui” infatti nonostante gli scimpanzé siano abbastanza promiscui e non fanno coppia fissa, ci sono state volte in cui delle specifiche coppie prolungavano l’atto sessuale più del dovuto con giochi e carezze di natura sessuale.
Ma questi piccole esempi sono solo un accessorio al cuore del libro. Ovvero la lotta per la dominanza.
Negli anni presi in esame dal libro si sono succeduti al potere tre maschi. L’errore più facile da commettere è pensare che l’ascesa al potere degli scimpanzé, avvenga esclusivamente con la forza bruta. Mai si può essere più lontani dalla verità. Quando ci sono scontri tra due scimmie (sia maschi che femmine) spesso intervengono anche gli altri membri della colonia e il vincitore dello scontro era chi ha più aiutanti dalla sua parte. Due scimpanzé che si sfidavano erano sempre pronti a cercare il supporto di altri individui perché il supporto degli individui più influenti della colonia è il punto fondamentale per essere il dominate.
Gli scimpanzé impegnati a salire di rango attaccano i deboli finché loro non manifestano la loro sottomissione. Una volta al potere la scimmia prende sempre le difese dei deboli e si preoccupa di dividere in modo equo le risorse.
In altre parole gli scimpanzé fanno politica. Raccolgono consensi, stringono alleanze opportunistiche, si dimostrano magnanimi con i deboli.
La differenza principale tra maschi e femmine era che i primi erano più propensi a prendere le parti di chi avrebbe aiutato nella loro ascesa al potere, mentre le femmine invece aiutavano consanguinei e chi era più amico.
Dimostrazione principale di questo libro è la che la politica esistesse già prima dell’uomo e simili meccanismi politici sono intrinseci della nostra natura. Tutti in fondo facciamo politica da quando siamo nati, nella nostra vita occupiamo il nostro gradino, stringiamo amicizie, a volte siamo generosi col prossimo anche quando non vorremmo solo per “apparenza”, fingiamo tanto nascondendo stati ed emozioni a chi ci è vicino. Ebbene in fondo anche questa è politica.
Qual è allora la differenza tra l’uomo e gli altri animali? Ci sono altri animali che sognano, che fanno sesso non solo per accoppiarsi ma anche per piacere, che pianificano le loro azioni e strategie, che mentono, che fanno guerre, che manipolano oggetti, che producono musica…
Risposta: al momento non ci sono opzioni che “elevano” l’uomo. Siamo animali punto. Gli studi hanno mostrato perfino esempi di moralità negli scimpanzé.
Possiamo, però porci degli obbiettivi per superare “lo stadio” animale. Solo così ammetterò una superiorità umana, e cioè reprimendo gli istinti di potere, realizzare gli ideali di giustizia universale, di convivenza pacifica dei popoli e di eguaglianza degli individui, che professiamo dalla nostra genesi.

 

  By Kirby


lunedì 10 settembre 2012

Fame d'arte

Il seguente articolo è nato dalla riflessione sull’ottima recensione di Ilaria Serra
L’autrice, dopo aver smontato il successo editoriale “Cinquanta sfumature di..”, paragonandolo ad un Harmony venduto sulle bancarelle si chiede come sia possibile che il successo sia dovuto solo ad un lavoro di marketing da parte della casa editrice.Mi viene in mente il libro L’alchimista, Successo di vendite, poi legge le recensioni su Anobii e scopri una caterva di commenti negativi. L’arte, qualsiasi tipo di arte è per pochi. La letteratura di qualità, la vera comprensione di un quadro, “sentire” una melodia e non semplicemente ascoltarla, non è per tutti. La maggior parte delle persone sono impegnate a lavorare, vivere, sognare, occuparsi dei prorpi problemi, e non sono capaci/allenate/istruite a comprendere l’arte.
Ricordo una volta, leggendo un articolo in merito ad un famoso quadro, in cui il critico si lamentasse della folla di “turisti dell’arte presente” e di aver dovuto osservare il quadro mentre era con la testa sotto l’ascella sudata di una signora. Tutti vogliono usufruire dell’arte e godere delle emozioni che trasmette. Come sempre, quando non siamo intenditori, ci rivolgiamo alle opere “mainstream”, di moda, sulla bocca di tutti, Tali opere non sono sempre le migliori, di solito sono quelle più facili da capire e che trasmettono emozioni facilmente, anche se ad un occhio allenato risultano banali e ovvie (vedi Fabio Volo) . Rendiamoci conto che gli incompetenti d’arte sono la maggioranza e che in fondo l’arte ha bisogno anche di loro. Se nel museo entrassero solo critici e studiosi, non ci sarebbero soldi per il sostentamento della struttura e così via. In fondo andrei a vedere “La Gioconda” se fossi a Parigi pur sapendo poco e niente di Leonardo, per poter dire: anche io l’ho visto.


By Kirby

lunedì 3 settembre 2012

Il cielo sopra la mia testa



Ovunque vada il cielo sopra la mia testa è sempre lo stesso. Cambiano le città, gli edifici, i monumenti, le strade, le chiese i paesi, i sorrisi, la gente, gli alberi, le montagne ma il cielo no. Perfino il mare non è lo stesso, all’orizzonte si spostano isole e coste e fari e barche; e il colore cambia, per non parlare dell’odore che penetra le narici. Qualsiasi città di mare ha il proprio, profumato o puzzolente che sia, e perfino il sapore; il sapore salmastro che ti lascia sulla pelle, cambia ogni volta.
Il cielo no, quando alzo gli occhi, è sempre lì a rassicurarmi con la sua costanza. Ovunque posso trovare un cielo limpido, o con quelle nuvole bianche e soffici che mi piacciono tanto. Il cielo grigio e tempestoso è uguale sia a Napoli sia a New York . La notte tempestosa gela il sangue ovunque e un cielo stellato è bello anche tra le mura di una prigione.  
Forse quello che scrivo, è una banalità, ma nella mia vita è la prima volta che riflettevo sull’immutabilità del cielo, una piccola verità cui sono giunto solo oggi.
 Qualche pignolo potrà obbiettare che la posizione delle stelle è diversa secondo il mio punto sulla Terra, ma io sono ignorante in astronomia e preferisco abbandonarmi disteso sotto le stelle e concepirle per quello che sono; diamanti cuciti su di un vestito di seta nera e il suo miglior pendente appaiato è la Luna.


By Kirby

Rumori Consigliati: Aerial by System of a down

martedì 21 agosto 2012

Pensiero del giorno

Pensiero del giorno: Sono partito per dimenticare, per conoscere, per sperare, per scoprire, per aiutare, per fuggire, per sognare. Oggi parto per caso

 

 

 

 
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See you next month

By Kirby

 

 

domenica 12 agosto 2012

L'evoluzione della menzogna

Una volta l’uomo comunicava a gesti, versi gutturali, espressioni facciali e corporee. Tutto era semplice, anche se l’inganno verso un proprio simile esisteva già.
Nacque la parola, le informazioni che gli uomini poterono scambiarsi erano sempre maggiori e più complesse. La menzogna fu la sua conseguente figlia. Se prima si poteva ingannare solo con gesti, adesso le false informazioni per ingannare qualcuno erano infinite. Con la nascita della parola l’uomo disimpara a fare affidamento su quello che gli trasmette un suo simile a livello corporeo e si concentra su quello che dice con la lingua. Oltre alla bugia diretta verso l’interlocutore si possono creare vere trame di falsità, architetture di superba malvagità.
Il passo successivo è stato la scrittura. Le informazioni sono preservate dall’oblio memoria, e la tradizione orale perde il suo valore. Allo stesso tempo, la verità assume inaudito aspetto soggettivo. Un personaggio storico a seconda dello scrittore può essere un grande conquistatore o un dittatore disumano. La vittoria in una partita di calcio, secondo gli aggettivi può essere comprata o meritata. Descrivi in un modo e il rigore c’era, descrivi in un altro e il capo del governo ha agito per il bene del popolo. Noi lettori dobbiamo solo decidere quale voce ascoltare, per nostre ideologie, simpatie, tifoserie e credi.
Ai tempi dell’informazione globale, le voci da ascoltare sono infinite, e ogni fatto può essere letto con infinite prospettive. Ci sono persone che negano i fatti dell’olocausto, come ci sono persone che negano i fatti della striscia di Gaza. Inoltre, com’è possibile raggiungere la verità storica sul conflitto Cecenia-Russia, sulla trattativa Stato-Mafia o sulla guerra in Iraq se interi poteri si muovono per spostare l’ago della verità dalla loro parte? La verità oggettiva assume così l’aspetto oligarchico, in altre parole la verità dettata dai più forti.

By Kirby

mercoledì 1 agosto 2012

Pillole di romanzo: Palla Magica

Palla magica

Iniziò tutto con un gesto della mano. Uno scatto repentino delle falangi come se avessi avuto gli artigli retrattili. Solo uno dei tanti gesti involontari che compi quando sei da solo, soprappensiero.
Quella volta fu diverso, perché ero in compagnia.
All’inizio non ci feci caso; non poteva un piccolo gesto farmi capire cosa stesse succedendo.
Tutti parlano e gesticolano nella solitudine di una stanza; ma in presenza d’altra è follia.
La mia mente stava chiudendo ogni comunicazione col mondo esterno.
È come vivere in una bolla, osservare l’esterno, ma senza interagire con gli altri. Alla stregua di quei malati mentali che vivono in un mondo tutto loro lontani dalla realtà, con l’unica differenza di essere consapevoli.
Non ho la pretesa di essere unico. Eduardo de Filippo, nella commedia le voci di dentro introduce Zio Nicola, che per disillusione delle cose umane ha rinunciato a parlare.
Chissà quanti vivono alla finestra della loro vita; ma rifiutarsi di parlare è qualcosa di ascetico, come la meditazione tibetana. Il vantaggio e che posso spacciarmi per filosofo, dichiarare la mia volontà per questo atto e nascondere la patologia.
Sono diventato una palla magica. Quelle palle giocattolo trasparenti, ripiene d’acqua, con una altra palla dentro, su cui è disegnata una faccia. Rendendo la faccia immobile a fissare il mondo che la circonda.

C’è crisi
Devo mettere da parte i sogni
E cominciare a vivere.
C’è crisi
Per fortuna non ho mai avuto sogni
Per sperare di vivere


By Kirby

sabato 28 luglio 2012

Non c'è crisi

La crisi economica che stiamo vivendo non esiste. Tutti a dire che i soldi non ci sono. Pensandoci mi sembra difficile che possa esserci penuria di soldi.Il denaro non è come un piatto di pasta che finisce. Il denaro non è bruciato o mandato al macero. Il denaro semplicemente si sposta. Se non è nelle nostre tasche, è in quelle di qualcun altro. Infatti, basta spostare la lente d’ingrandimento e scoprire enormi capitali abbandonati in paradisi fiscali, come Il Lussemburgo, la Svizzera e tanti altri. La metà di questi soldi proviene da attività illecite, quale evasione, truffe, speculazioni, corruzioni, attività criminali.  La mia stima non è casuale, infatti, l’economia dell’illegalità ha raggiunto le cifre di quella legale, in pratica i soldi spostati dalle due economie si equivalgono.Tanti capitali sono lì a marcire o investiti lontano da dove sono stati prodotti. Dopo la mala gestione, i crack finanziari, gli sprechi, la ricetta migliore che ci offrono è l’austerità. Monti da Bocconiano doc persegue nelll’austerità e cerca ovunque investimenti dall’estero. Dubito sulla sua riuscita.L’avidità umana ha portato al decadimento del sistema capitalistico, a tal punto che oggi ci stiamo chiedendo su cosa sia giusto per il destino dell’Ilva di Taranto, mandare allo sfacelo migliaia di famiglie o avvelenare l’ambiente gli uomini. Gli operai preferiscono sacrificare la loro vita per il bene della famiglia, far crescere i loro figli il meglio possibile anche se questo vuol dire ridurre le loro aspettative di vita.La grande economia cinese ha deciso da tempo che per la crescita e il profitto, l’ambiente deve essere messo in secondo piano, e Pechino è diventata la città più inquinata e malsana del pianeta.Certo la cosa migliore sarebbe il prelievo coatto dei capitali privati dei responsabili dell’ Ilva per mettere a norma l’impianto e far tornare al lavoro gli operai; ma queste sono fantasie degne del Signore degli anelli. Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato, ha dato questa è legge italiana.

O profitto o morte questo è il dogma mondiale e fino a che gli stati non affronteranno il problema in modo diverso, andrà solo peggio.

Buona crisi a tutti

Pensiero del giorno: Ti leggi i Viaggi di Gulliver per scomprire mondi fanastici e poi leggi <Un trono reale non si regge se non nella corruzione, mentre il carattere serio, sobrio e aperto del virtuoso è una palla al piede per gli affari di stato> e capisci che dal 1700 non è mai cambiato nulla

domenica 22 luglio 2012

Alla ricerca della felicità

Se dovessi scrivere un libro su di te, sarebbe intitolato, la ragazza che guarda il mare.

Sei, seduta sulla riva a scrutare la linea che congiunge il cielo con l’acqua Insegui pensieri e parole per raccogliere qualcosa, forse la felicità. Mentre il vento ti accarezza i capelli e il sale t’incrosta la pelle, segui il filo delle tue riflessioni sul mondo che gira, sulla vita che scorre. Un gabbiano ti passa accanto indisturbato, tu lo guardi con un po’ d’invidia.Quante volte avrai pensato di spiccare il volo come lui, e scappare via nel tramonto per raggiungere una spensieratezza quasi dimenticata. Rincorri emozioni che raggiungi per pochi attimi, salvo poi lasciartele sfuggire via dalle dita. Per fortuna non ti scoraggi e ricominci come la bambina che visto il suo castello distrutto dalle onde, riparte daccapo come se fosse la prima volta.

La vita non è solo carne e sangue; tra le note di una melodia, le righe di un romanzo o dondolando su un trapezio, riesci a viaggiare per miglia anche senza essere un uccello.

Danzi in bilico, sospesa nell’aria; tuo unico compagno un tessuto rosso che si avvinghia, si attorciglia, t’incatena e ti rende libera.

Per chi osserva dal basso, è sempre tutto così semplice; il sudore, la fatica e il lavoro è nascosto dietro il sorriso.

Gli uomini sono essere inquieti, trascorrono la vita a inseguire la felicità dell’infanzia. Ciascuno prova a  coglierla in qualche modo, ognuno ha bisogno di qualcuno o qualcosa. Chissà quali sono i tuoi desideri, forse l’hai capito osservando il moto perpetuo delle onde.  Forse non hai ancora deciso. Oppure sai che è solo un‘utopia quello che vuoi, ma continui   Io stesso nel tuo percorso. Vorrei essere lì accanto a te alla fine di una giornata nata male e finita peggio,  quando dentro di te c’è il temporale, quando urli la tua indignazione e nessuno ti ascolta; mentre sei di spalle abbracciarti, spostarti i capelli e sussurrare all’orecchio il tuo nome; quattro lettere, come il Sole sul viso, quattro, come la Luna in  testa e quattro, come il Mare nel cuore.

 

By Kirby

domenica 15 luglio 2012

Tienanmen



 

L’uomo in questa foto era una persona triste e musona. Non gli piacevano le feste, ogni volta che sentiva la musica, sbuffa e aveva un forte mal di testa.

Ora, il paese in cui viveva , per sua sfortuna, era felice e gioioso, dove si facevano in continuazione parate, sfilate e galà. Potete immaginare come la sua pazienza fosse messa a dura prova; tutti felici e lui da solo, triste per un’ignota ragione.

Quel giorno nella piazza principale sfilava il grande corteo al completo; lui sbottò e uscì dalla casa, infuriato.

Per le strade si stava festeggiando il carnevale. C’era tanta gente per le strade, tutti a far baldoria, urlare e ballare. La musica era assordante, poi tutto si fermò e scese il silenzio.

Quest’uomo si piazzò davanti ai carri e gli impedì di passare. Inutile fu il tentativo di aggirarlo, lui con il suo piccolo passo si rimpiazzava davanti.

L’uomo aveva fermato il carnevale.

Il giorno dopo non si ebbero più sue notizie.

In memoria di quest’evento la piazza fu chiamata TIEN AN MEN che tradotto in italiano significa Tieni a mente.

Non Dimenticare.

By Kirby

 

mercoledì 11 luglio 2012

venerdì 6 luglio 2012

Tu che mi baci

Tu che mi baci all’improvviso cogliendomi di sorpresa,

Oppure quando mi sussurri all’orecchio con dolcezza il tuo arrivo, io fremo.

Mi baci con avidità, lasciandomi il segno, con la voglia di mangiarmi per intero.

Vorrei mandarti via, ti giuro che vorrei, ma non ci riesco.

L’attrazione tra i nostri corpi è più forte della gravità e di ogni altra forza esistente sulla Terra.

Tu che mi baci nei sogni e poi vai via, lasciandomi con l’amaro in bocca perché al risveglio non sei più qui.

Tu che mi baci e sfuggi al mio sguardo, imbarazzata e sorridente, come una scolaretta timida.

L’unico colore che posso donarti è il vermiglio; la tinta del mio cuore e di tutto quello che ti ho donato.

Tu che mi baci.

Vaffanculo zanzara di merda.

 

By kirby

 

Rumori consigliait. Mosquito song by Queen of the stoneage

 

lunedì 25 giugno 2012

Cose da non fare durante l'esame (seconda parte)

- Presentarsi per la terza prova indossando delle cuffie giganti e urlare «Le so tutte!»

-Chiedere di essere esentati perché già hai sostenuto i quiz per la patente

-  Fare lo sciopero della fame se i professori non vogliono farti usare l’aiuto da casa

- Alla domanda in lingua straniera rispondere con delle emoticon perché tanto sono internazionali

- Alla domanda di filosofia rispondere con l’ultima citazione che hai letto su face book

- Chiedere alla commissione se puoi avere il raddoppio dei punti dello scritto perché hai completato il libretto delle giustifiche

- Cambiare il tuo cognome in cinese per non fare arrivare la commissione alla propria lettera

-Corrompere il bidello affinché corregga con metamfetamina i caffè della commissione

- Presentarsi all’orale accompagnati dal primo avvocato trovato sulle pagine gialle

- Giustificasi di non aver studiato perché tutti i parenti morti in questi 5 anni sono tornati come zombie perseguitandoti

- Portare la tesina di tua sorella dell’anno scorso che ha preparato per la terza media

- Stupire la commissione esponendo l’argomento a piacere a rutti

- Alla prima domanda di cui non si conosce la risposta, dichiaransi perseguitati politici e chiedere esilio al Brasile

 

BUONI ESAMI  A TUTTI

 

By Kirby

martedì 19 giugno 2012

Le cose da non fare durante l’esame di maturità (Prima parte)

Le cose da non fare durante l’esame di maturità (Prima parte)

- Presentarsi alla prima prova con ciabatte e asciugamano e dire «facciamo presto, ho un impegno urgente»

- Fare lo spiritoso e salutare i professori con i nomignoli che gli avete dato durante l’anno

- Russare durante la lettura delle tracce.

- Fingere di che la cartucciera dei temi sia dinamite e minacciare di farsi saltare in aria

- Quando arrivano i caffè per i professori, voi ordinate un mojito.

- Chiedere un altro foglio alla commissione per fare degli origami

- Scrivere il numero di telefono sotto il vostro nome per rimorchiare la professoressa giovane e carina

- Entrare il secondo giorno cavalcando un cavallo e dire «La matematica non fa per me, meglio darmi all’ippica»

- Fingersi miopi e far passare il proprio ipad per una calcolatrice gigante

- Scriversi le formule sugli occhiali e dopo non vedere nemmeno il foglio

- In un momento di esasperazione urlare: «Le equazioni differenziali sono una cagata pazzesca»

- Prendere in ostaggio il proprio vicino di banco e minacciare di forargli una guancia con le chiavi del motorino, se nessuno vi passano il compito

- Dopo due ore a fissare il foglio in bianco, avere crisi mistiche e battezzare i professori la bottiglietta d’acqua San benedetto

By Kirby

 

venerdì 15 giugno 2012

Sardegna Stato a parte

Durante le elezioni amministrative in Sardegna c’è stato anche un referendum. Tra i vari quesiti due sono stati soprannominati Anti-casta. Il primo si occupava dell’abolizione delle nuove province, il secondo della riduzione dei compenso dei consiglieri regionali.

Con oltre il 90% delle preferenze ha vinto il sì.



Tutti a festeggiare la vittoria, il popolo sovrano che s’impone sulla casta.



E poi banalmente, abbiamo fatto i conti senza l’oste.

Il consiglio regionale ha deciso si spostare in un lontano futuro la data per l’abolizione delle nuove provincie.
Per quanto riguarda la riduzione dei compensi, con un bel trucco amministrativo hanno promulgato un emendamento che soddisfa le richieste burocratiche del referendum, ma al tempo stesso incrementa di 200 euro il compenso dei consiglieri.
Una notizia del genere è la norma in Italia, la casta che difende se stessa.
Per questo emendamento tutti favorevoli e sol otre astenuti.
Questi politici non hanno ascoltato il volere del popolo sovrano ergo sono inaffidabili.
Dovrebbero mettere in giro manifesti con la scritta “Wanted” per ognuno di loro, con la scritta, ricercato per aver ucciso la democrazia.
Ricordateli uno a uno e non votateli mai più, sono eticamente in candidabili perché pensano solo ai loro interessi, vi hanno tradito, non serviteli nei vostri ristoranti e nei vostri negozi. Pregateli gentilmente di uscire.
Come si più frenare l’antipolitica dilagante e il populismo se ci sono esempi così lampanti?
Cosa può fare il popolo in questi casi?
Deve continuare a lottare, informare il più possibile e fare atti dimostrativi, colpire con la creatività e l’ironia, essere uniti.
Cari sardi, ho spesso sentito parlare del vostro orgoglio isolano. Della Sardegna stato a parte. Ma purtroppo per voi, questi consiglieri sono fin troppo vicini al resto d’Italia.
Ricordate e non votate

By Kirby

AGUS Tarcisio AMADU Salvatore ARTIZZU BARDANZELLU BARRACCIU Francesca BEN AMARA Radhouan BIANCAREDDU Andrea Mario BRUNO Mario CAMPUS Gianvittorio CAPELLI Roberto CAPPAI Antonio CAPPELLACCI Ugo CHERCHI Oscar Salvatore Giuseppe COCCO Daniele Secondo COCCO Pietro CONTU Felice CONTU Mariano Ignazio CORDA Elia COSSA Michele CUCCA Giuseppe Luigi CUCCU Giuseppe CUCCUREDDU Angelo Francesco CUGUSI Giorgio DE FRANCISCI Simona DEDONI Attilio Maria Antonio DESSI' Paolo Luigi DIANA Giampaolo DIANA Mario ESPA Marco FLORIS Mario FLORIS Rosanna FOIS Pietro GALLUS Domenico GRECO Gabriella LAI Vittorio Renato LOCCI Giorgio LOMBARDO Claudia LOTTO Luigi LUNESU Michelina MANCA Gavino MANINCHEDDA Paolo Giovanni MARIANI Giovanni MELONI Francesco MELONI Marco MELONI Valerio MILIA Sergio MORICONI Cesare MULA Francesco MULAS Massimo MURGIONI Eugenio OBINU Sergio OPPI Giorgio PERU Antonelli PETRINI Onorio PIRAS Sisinnio PITEA Antonio PITTALIS Pietro PLANETTA Efisio PORCU Antioco noto Chicco RANDAZZO Alberto RASSU Nicolò
RODIN Teodoro Venceslao SABATINI Francesco SALIS Adriano SANJUST Carlo SANNA Giacomo SANNA Gian Valerio SANNA Matteo SANNA Paolo Terzo SECHI Carlo SOLINAS Antonio SOLINAS Christian SORU Renato STERI Giulio STOCHINO Angelo Ivano TOCCO Edoardo URAS Luciano
VARGIU Pierpaolo ZEDDA Alessandra ZUNCHEDDU Claudia