mercoledì 28 maggio 2014

Traslochi e Abbandoni



Stiamo traslocando. A tal proposito ho fatto una cernita dei miei libri scolastici. Ho sfrattato quasi tutti i miei libri della scuola superiore: matematica, tecnologia, costruzioni, impianti e topografia.
La scuola per geometri è stata la mia istruzione superiore. Una scelta fatta per caso, un po’ come tutte le scelte importanti della mia vita. Sei anni di travaglio, a studiare materie tecniche che non fanno per me. Osservo qualche quaderno ancora conservato; sono pieno dei miei scarabocchi. Ora capisco che questi mostriciattoli astratti, hanno più senso di quegli appunti presi svogliatamente a lezione. Loro respirano grazie alla mia noia e al mio isolamento. Loro hanno continuato a vivere in un mio blog. Loro hanno preso forma in una t-shirt. Quei libri invece non hanno più senso conservarli, materie che mai più studierò, ora sono storia passata, ormai sono oblio.
Stessa sorte capiterà ai miei diari. Ricordi che ho sempre conservato con stupido affetto, sono arrivati al capolinea.
Il tempo di abbandonarli è arrivato anche per loro. Quello di Dylan dog è stato il mio primo diario, e risale alle medie. Quasi tutti sono basati sul mondo dei fumetti. Antica passione che un po’ rimpiango di non inseguire più.
Quello con la copertina rossa è qualcosa d’indescrivibile per i miei ricordi. Risale all’anno della mia bocciatura scolastica. L’anno in cui ho subito un crollo adolescenziale, l’anno del mio isolamento emotivo. L’ironia è rappresentata dalle vignette dentro quel diario; il protagonista era appunto un uomo solo.
Fino all’anno scorso non avrei pensato di gettare i diari, credevo che li avrei conservati per tuta la vita. Oggi non ho preso decisioni, semplicemente non ho più avvertito la necessità di conservarli.
Forse è questa la chiave dell’abbandono.
Da domani l’unico ricordo di libri e diari sarà qualche foto e questo post.    
   
By Kirby

domenica 25 maggio 2014

L'Europa Unita (appendice)




Nella lotta tra i partiti, per le elezioni europee, è comparso un simbolo inaspettato, quella di “L’altra Europa” con Tspiras. Un po’ di ricerche chiariscono chi è questo personaggio. Tspiras è un leader politico greco. La stimolo su cui vuol far leva per gli elettori, è quella di una politica anti austerità. Parola che è causa di tanti tagli nel nostro paese. E inoltre si parla anche di politiche di rinegoziazione del debito; tema molto sentito anche in Italia.
Come sempre, ogni volta che nasce un bisogno, c’è un partito pronto ad accogliere il malessere per racimolare voti.
Anche se Tspiras facesse un exploit, dubito che abbia la forza di cambiare l’economia. Piuttosto è l’economia che cambia la politica. La corsa sfrenata all’aumento del Pil (Prodotto interno Lordo= la quantità di denaro che circola in un paese) genera mostri senza testa e senza coda. L’ultimo è quello che sarà usato per il calcolo del Pil in futuro. La novità dei nuovi parametri per il calcolo del Pil prevede l’inserimento delle transazioni illecite come lo spaccio di droga, la prostituzione e la vendita beni rubati.
Qualcuno un po’ polemicamente ha chiesto se a questo punto non fosse giusto anche inserire la tratta di umani, in fondo è pur sempre commercio.
Le conseguenze dello scenario che si prospetta sono un misto di grottesco e orrore etico-politico.
Quello che per la legge è reato per l’economia è legale. Tra l’altro questa nuova parte del Pil è un flusso di denaro che non paga le tasse e quindi non porta benefici diretti allo Stato, è un mero doping di calcoli.
Il mio dubbio è solo uno: lo Stato non avrà remore a prevenire tali reati se poi influirà sulla crescita del Santo Pil?
Qualunque risultato elettorale sia, il Dio Denaro vincerà sempre.
By Kirby

domenica 11 maggio 2014

Europa unita


Mi sembra di essere tornato indietro di quindici anni, a scrivere il tema in classe sull’Europa unita. Ero tutto gioioso, di trascrivere su carta le nozioni che i miei insegnanti mi avevano trasmesso. Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza. Al concorso illustrativo per l’Europa unita indetto nelle scuole, disegnai in cerchio le bandiere europee e al centro quella bandiera blu a stelle gialle. Immagino ora un professore che istruisce a disegnare la bandiera Europea ai suoi bambini. Qualche genitore troppo antieuropeo e suscettibile potrebbe denunciarlo per le idee che vuole inculcare suo figlio.
Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza. Si parlava, si firmavano accordi, il tg mandava trasmetteva servizi, ma la gente comune non aveva idea d quella che stava per accadere. Ancora mi era sconosciuto il mondo della politica quando sentii la parola “Eurotassa”: la tassa per entrare nell’Europa unita.
Nel periodo più acerbo e ingenuo delle mie riflessioni sentivo l’Europa come una minaccia verso la qualità della produzione italiana.
Europa unita era un motto ed era un sogno, Europa unita era una speranza; poi arrivò l’euro e ci svegliammo nell’incubo.
Tutti erano diventati misteriosamente più poveri. La causa di questa diffusa miseria è racchiusa nel prezzario della pizzeria sotto casa mia. Nel periodo di convivenza delle due monete il prezzo di una pizza in euro era di 10-20 centesimi superiore al prezzo in lire.
L’avidità dei commercianti è stata la prima causa della povertà. E così L’euro killer divenne uno dei baluardi per raccogliere voti in politica.
Ma la moneta unica è nulla rispetto alla piaga che gli italiani hanno dovuto subire per l’Europa: l’austerità.
Non è più possibile svalutare la moneta e stampare soldi a piacimento per dare liquidità nel mercato.
L’austerità è il motivo per cui c’è il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, le società a partecipazione pubblica sono indebitate fino al fallimento, lo Stato non paga i suoi debiti con le imprese private.
Non si pensa che l’austerità sia dovuta al debito, a sua volta causato da decenni di amministrazione politica ed economica scellerata; e costellata di voragini di corruzione ed evasione fiscale.
L’austerità è diventata il baluardo numero uno per cercare voti e così i programmi elettorali per le europee si riempiono di slogan contro l’Europa unita e la sua moneta. Nessun programma tocca la volontà di una maggior unione socio-politico-economica.
Non siete stufi di vedere le opere d’arte della vostra città lasciate all’abbandono?
Non c’è un buco nel vostro cuore quando vedere i paesaggi naturali della vostra infanzia deturpati e inquinati?
Quale ira vi coinvolge di più, quella della burocrazia italiana che vi mangia la vita o i mega stipendi di certi funzionari pubblici e politici al difuori della media europea?
Volete aspettare che siano da soli, i politici italiani risolvano questi problemi? Credo che sia arrivato il momento di un’istituzione sovranazionale che imponga certe decisioni.
Io voglio un’Europa di eguaglianza per vita dei suoi cittadini. Europa deve essere sinonimo di equità sociale, burocratica ed economica.
Nessuno capisce il vero sogno dell’Europa unita e questo è un problema che riguarda tutti i paesi.
Io sono disposto a cedere parte della mia sovranità nazionale per l’Europa unita ma c’è un problema essenziale, chi vorrebbe mai unire la propria economia solida con una bucherellata a scolapasta?


  By Kirby