martedì 25 luglio 2006

Due parole agli amici
C’è una strana atmosfera nell’aria. Diversi miei amici non stanno bene, niente di grave ma dubbi, preoccupazioni, litigi non li fanno stare sereni.
Dal canto mio, credevo che questa sarebbe stata l’estate più bella della mia vita…ma mi sbagliavo.
E' come se un alone di malinconia ci sovrastasse.
Vorrei consigliarli di ascoltare “Teardrop – dei Massive Attack” e poi lasciarsi le malinconie alle spalle.
Vorrei che questo e i miei futuri racconti li riuscissero a distrarre dalle ansie quotidiane.
Vorrei semplicemente che fossero sereni, tutto qui.
Spero che quest’estate passi il più in fretta e più silenziosa possibile
E come diceva Eduardo de Filippo “…Addà passà a nuttata” .
                                                               By Kirby

Una sera tra amici (quarta ed ultima parte)

Mentre ero in piedi davanti la tazza del w.c. avevo un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Nel ricordare l’episodio , non mi accorsi di aver finito e rimasi per alcuni attimi nel silenzio del bagno col mio pene in mano. Quest’ultimo si sentì tirato in ballo ed ebbe un accenno d’erezione
Mi ridestai dai miei pensieri quando sentii il mio membro “svegliarsi”.
Rimisi tutto a posto, e chiusi la cerniera , lavai le mie mani e tornai dai miei amici ancora più frastornato di prima.
Stella ed Erik si stavano baciando, Erika pippava, e Tony beveva birra con ingordigia.
“Dov’è il cavatappi ?” , domandai mentre afferravo l’ultima birra di una scatola.
Erika indicò il tavolo senza parlare. Aveva lo sguardo leggermente nel vuoto, un mezzo sorriso e gli occhi semi-chiusi.
“Stai bene ?” Domandai.
“ Certo, solo un po’ stanca” disse con voce fioca “Ho dormito poco la scorsa notte” aggiunse con voce ancor più flebile.
Al contrario Stella aveva incrementato la sua verve, parlava molto più velocemente, teneva testa ai discorsi tra me ed Erik, mentre parlava si auto-interrompeva per emettere irritanti e stupide risatine.
Mentre parlava, iniziai a sentirmi attratto dalla suo stupido tono di voce che emetteva con le sue risate, poi i miei occhi si abbassarono automaticamente a vedere la sua scollatura; e pensieri sessuali scorsero nella mia mente, che fu in grado di risvegliare nuovamente il mio “amico”. Dovetti rapidamente accavallare le gambe per non far notare il particolare agli astanti.
La serata continuò senza eventi specifici , fino a consumare tutto quello che c’era da finire…
A quel punto della serata nessuno più aveva una completa delle sue azioni
Tony stava preparando l’ultima canna, in un religioso silenzio interrotto solo dalle sue bestemmie perché aveva chiuso dal lato sbagliato.
Erika era in bagno a vomitare.
Erik era steso sul divano con la testa sulle gambe di Stella, con il suo lungo braccio che toccava terra e che utilizzava per prendere e portare alla bocca l’ultima birra.
Io seduto sul divano avevo la mente offuscata e rispondevo a malapena ai discorsi d’Erik, l’unico che aveva ancora la forza di parlare…
-Ricordi Vincent ? disse lui.
- Chi ? risposi.
- Quello che abbiamo conosciuto al campeggio l’estate scorsa…
- Non ricordo. Borbottai senza aver fatto il minimo sforzo a ricordare.
- Quel playboy da strapazzo che era in competizione con te per farsi Erika…
- Ah sì ora ricordo.
Come potevo dimenticare un tipo del genere, un esaltato di prima categoria, lui e tutti i sui discorsi filosofici, tutto quel suo parlare della cura del corpo e della mente, ogni scusa è buona per mettere le mani su qualche ragazza vada in malora quel narciso del ca..o. Pensai.
- Quel tipo è pieno di grana, ha casa sparse per tutto il paese. Mi ha telefonato ieri , ha detto che deve passare in città la settimana prossima perché deve farsi un tatuaggio.
- E c’è bisogno di venire qua per un tatuaggio?. Domandai in tono infastidito
- Ha detto che deve tatuarsi qualcosa di bio-meccanico e che qui,in città, c’è né uno davvero bravo… Rispose Erik osservando la bottiglia di birra che aveva appena vuotato , e aggiunse “ vedrai che si farà di nuovo vivo per mettere le mani su Erika.
- Che si fotta ! Sentenziai.
La stanza scese nel silenzio. Rimanemmo ognuno coi propri pensieri… ma molto più probabilmente era il miscuglio di droga e alcool che ci stava domando.
Tony fumò da solo l’ultima canna, Erik s’alzò per prendere una boccata d’aria in cucina. Stella manteneva la testa per cercare di recuperare un attimo di lucidità; nel frattempo accavallò le gambe, in modo che potei vedere al di sotto della sua gonna.
Dopo un po’ si udì dal bagno il rumore dello scarico.
Erika, visibilmente stanca, arrivò in soggiorno.
- Dov’è Erik ? Domandò lei.
- In cucina. Risposi meccanicamente con la testa da un'altra parte.
Si mosse alla volta della cucina, disse ad Erik che sarebbe andata a dormire nella sua stanza. Si diresse da me , mi diede un bacio e fece per andare a dormire.
-Tra poco ti raggiungo. Dissi interrompendo il suo percorso e facendole intendere qualcosa.
- Ok… disse voltandosi un attimo.
Erika entrò nella stanza d’Erik e dopo pochi minuti la seguii
La stanza del mio amico era sobria, c’era solo un poster a adornare le pareti bianche, quello di “Pulp Fiction”. Un armadio , un comodino, un letto a due piazze , e tanta cianfrusaglia sparsa, tra cui spiccava l’enorme zaino che usa per il campeggio.
La ragazza era stesa sul letto a pancia in su, si era tolta le scarpe e osservava il soffitto.
- Come stai ? domandai io
- Sono stanchissima…
- Capisco. Le diedi un bacio sulla fronte e parlammo un po’ finché non si fu addormentata. Anche se non saprei dire di cosa poiché la mia lucidità mentale era solo a tratti.
La coprii con un lenzuolo e le misi un cuscino sotto la testa.
Nell’alzarmi dal letto urtai un bicchiere di vetro che era poggiato sul comodino. Il rumore del vetro in frantumi risuonò nella stanza; ma Erika non sentì niente era sprofondata tra le Braccia di Morfeo.
Dopo poco qualcuno bussò alla porta : “ Tutto bene ?” Era Stella che era accorsa allarmata dal rumore.
Aprii la porta e dissi . “ Non preoccuparti ho solo rotto un fottuto bicchiere” risposi lanciando un lungo sguardo negli occhi ingenui della ragazza, che finì per arrossire ed abbassare la testa.
Uscii dalla stanza e guardai il soggiorno: Vicino al divano c’era una scatola con il grosso delle bottiglie di birra vuotate, alcune giacevano sul tavolino, un'altra era a terra che gocciolava ancora. Sul tavolino c’erano anche i cartoni delle pizze e i mozziconi di sigaretta usati per le canne.
Sul divano era steso Erik con un braccio sotto la testa ed un altro che penzolava nuovamente a terra. Tony era seduto sul divano, con le braccia poggiate sui braccioli, la testa reclinata all’indietro e la bocca aperta.
Entramb
i dormivano, nessuno li avrebbe svegliati fino a domani.
Ritornai nella stanza d’Erik. La prima cosa che vidi fu il sedere di Stella che era chinata per raccogliere i pezzi di vetro.
Istintivamente chiusi la porta alle mie spalle e mi fiondai su di lei.
Poggiai le mani sui suoi fianchi e spinsi il mio basso ventre sul suo corpo.
“Uhhuuu” gemette la ragazza, lasciando cadere i cocci di vetro di nuovo a terra.
- Ma cosa stai facendo ? domandò con finto stupore
- Tu lascia fare. Risposi in preda all’eccitazione
Senza staccarmi da lei la spinsi sul letto, di fianco ad Erika.
Dopo un paio di baci avevo conquistato il suo prosperoso seno, che afferrai con voracità come un cane col suo osso.
Le sue parole erano solo d’approvazione : “Oh sii” “ Continuaaa”
Dopo dei fulminei preliminari andammo al sodo…e mentre i nostri sussulti cullavano il sonno d’Erika, io pensavo “beh è solo una sera tra amici…”
                                                                      By Kirby

















<!--



-->

venerdì 21 luglio 2006


Ultima lezione: Fà più male far soffrire qualcuno che vuoi bene che essere allontanati da essa....By Kirby



Una sera tra amici (terza parte)



Arrivò il rancio. Le birre avevano stimolato sufficientemente la nostra fame. Le ragazze mangiavano la loro parte timidamente, quasi non volessero far sentire la loro presenza. Io ed Erik mangiavamo più rumorosamente senza farci alcun problema. Tony, si distingueva da tutti per il suo metodo da aspirapolvere; introduceva bocconi enormi nella bocca, se per caso qualche pezzo di pizza che staccava a morsi stava per allontanarsi dalla sua bocca e cadere, lui senza scrupolo provava a recuperalo succhiando l’aria, emettendo il tipico rumore da risucchio…ussshh. Anche un cieco avrebbe potuto paragonare il suo modo di mangiare a quello di un maiale selvatico.
BURP…a fine pasto un po’ tutti fecero qualche rutto per trasmettere agli altri che avevano gradito.
A quel punto della serata avevamo già fatto fuori la metà delle scorte di birra. Iniziavo ad avvertire un formicolio alla testa e allo stesso tempo il bisogno di andare in bagno.
Alzandomi di scatto dal divano ebbi uno sbandamento, barcollai per un attimo per poi riprendere la retta via; farfugliai qualcosa riguardante la mia meta, e mi diressi senza indugi.
Accesi la luce del bagno; guardandomi intorno ebbi un flashback:
era lo scorso capodanno, io ed un folto numero di amici eravamo riuniti a casa d’Erik. Il bagno in cui ora mi trovo, era in diverso stato; sembrava quello di un osteria di porto.
Tutti privi di complete capacità mentali…i più sobri di noi riuscivano a stento a reggersi in piedi.
Quella sera di cose ne accaddero parecchie ma i ricordi sono molti confusi…Il bagno di Erik fa ritornare alla mia mente Gino; era ubriaco fradicio, era seduto sul pavimento con le spalle rivolte al muro. Iniziò a mugugnare qualcosa sul fatto di andare in bagno. Due ragazzi dovettero alzarlo di peso e portarlo. Nel mentre accadeva ciò, Gino iniziava a lamentarsi in modo indecifrabile. Quando fù seduto sulla tazza del water, iniziò a piangere senza ragione alcuna…
Noi trascinammo le nostre membra al capezzale dell’ubriaco piagnone, e potemmo così assistere alla memorabile scena di Gino che cagava e piangeva contemporaneamente…  (continua )



By KIRBY



<!--



-->

domenica 16 luglio 2006


Questo è il finale di un brano che dava voce ai miei pensieri, il quale non pubblicherò mai...



"Chissà se un giorno,e lo spero, potrò essere di nuovo abbracciato dalla sua brezza d’amore, un abbraccio che toccava la mia pelle ma che arrivava nella parte più profonda del mio cuore…"



                     by Kirby


<!--



-->