lunedì 30 aprile 2007


Fantasia di carta



Ero in un labirinto di vetro, talmente grande da non riuscire a vederne il limite. C’era solo il buio, dove lo sguardo non poteva arrivare Un enorme labirinto immerso nel buio; e c’eri anche tu. Eravamo distanti fra noi, forse agli antipodi, non so. Entrambi camminavamo verso il centro, Fasci di luce tra i vetri, aiutavano il nostro cammino. La maggior parte bianca, ma vi erano anche di rossi e di blu. A piedi nudi, attraverso un pavimento costantemente allagato d’acqua, camminavamo lentamente. Rari e piccoli massi lungo il percorso ci aiutavano a togliere i piedi dal liquido per qualche istante.
Mi muovo a tentoni, portando le mani avanti, per la paura di sbattere il muso contro uno dei vetri. Tu, al contrario, sicura sin da subito, avanzi fiera senza preoccupazioni.
Ti fermi ad osservare la tua immagine ad uno dei saltuari specchi posizionati al posto del vetro. La tua esile figura è risaltata dal fascio di luce che hai incrociato. Allarghi l’ampia gonna che indossi, e continui a specchiarti. Accenni un leggero sorriso e torci un poco il busto per guardarti anche dietro, proprio come una bambina che indossa il suo vestito elegante.
Avanti, indietro, destra, sinistra; dopo un tempo imprecisato, riesco finalmente a scorgere la tua figura, ma purtroppo sei ancora troppo lontana. Fermatomi per un attimo a guardarti: cammini con passo leggero, con aria distratta, e giri una curva ad u, sfiorando con la mano una colonna che sostiene le pareti di vetro. Ritorno sui miei passi, con rinnovato vigore. Inizia a diffondersi nell’aria una melodia, musica di pianoforte, forse composta da Chopin …
Cerco di concentrarmi sul percorso, ma spesso volgo lo sguardo per cercarti e vedere se sei lontana da me. Ad ogni specchio che incroci, non perdi occasione di vezzeggiarti. Anche solo un leggero sguardo malizioso , pone allo scoperto il tuo orgoglio.
Dopo alcuni minuti , m’accorgo che la distanza tra noi è sensibilmente diminuita e un brivido lungo la schiena corre su di me.
Arrivi ad un punto dove l’acqua è più alta. Sei costretta ad alzare la gonna per non bagnarla e scoprire leggermente le gambe ; bianche, lisce e perfette come sempre.
Nel frattempo, mi soffermo a osservare una fascio di luce blu ed uno rosso, situati vicini. Alzo le mani e le faccio incrociare con i raggi di luce; alternativamente osservo le mie mani colorate con diversi colori. Così, non riesco ad accorgermi della tua presenza, ormai , molto vicina alla mia.
Per la prima volta da quando sei nel labirinto mi osservi, poi poggi i piedi su uno dei piccoli massi. Dalla tua posizione leggermente sopraelevata, mi guardi e sorridi mostrando i denti (un meraviglioso sorriso che vale più di mille parole), alzi il braccio e mi saluti con la mano. In quel momento, solo 3 lastre di vetro ci separavano. Perdo la concezione del tempo, non sono più in grado di ricordare quanti minuti o ore sono passati. Inizio a correre, sono determinato ad andare fino infondo, urto gli spigoli più e più volte, ma non accenno a nessuno sfiancamento, deciso a fermarmi solo quando potrò toccarti. La furia cieca fa scomparire il mio senso dell’orientamento, ed inizio a girare a vuoto, spreco tante energie in quel momento…ansimo, sudo, non guardo più dove tu sei, poi mi accorgo che stai venendo in direzione opposta la mia…
Una sola parete di vetro ci separa ,ora. Sono esausto, tu invece, non sembri aver faticato molto per arrivare in quel punto. Camminiamo lentamente al centro del labirinto , parallelamente, separati solo da uno strato. Sei seria, mi guardi negli occhi senza far trasparire un’emozione. Cammino poggiando le mani su questa parete di vetro con la speranza di poter trapassare la materia. Ho le mani all’altezza del tuo viso, vorrei accarezzarlo ma non riesco. Allo stesso modo, trascini una mano , lungo la parete, all’altezza della mia .
Troppo tardi mi accorgo di avere dalla mia parte uno specchio che mi impedisce di continuare. Poggio i palmi delle mani sul vetro, in tua direzione, e ti guardo negli occhi. Segui il mio esempio e poggi anche tu le mani al vetro. Contemporaneamente poggiamo le labbra al vetro e ci baciamo. Vorrei stringere almeno le mie mani con le tue…
Mi volto, e appoggio le spalle al maledetto vetro; lasciandomi scivolare giù osservo una delle luci rosse che illumina i miei piedi.
Sono rannicchiato a terra ,nell’acqua, stringo i pugni e piango. ..



Pensiero della notte :  Quasi tutte le persone, una volta conosciute, mostrano la piccola meraviglia che rappresentano

                                                            By Kirby



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domenica 22 aprile 2007


Quinta parte del racconto "la questione dio" ignoro se mai scriverò la sesta parte...ma tanto a voi che vi importa ?



 



La questione dio (quinta parte)



Fidelio: (scrive alcuni appunti , poi prende la parola) Bene bene, siamo arrivati all’ultimo membro, cioè Groucho
Groucho: (Con fare sicuro): Dio è stato inventato dall’uomo. La sua necessità di porsi uno scopo, di chiedere aiuto a qualcuno nei momenti di difficoltà, di giustificare i fenomeni naturali che non riesce a spiegare, la credere che dopo la vita terrena si continui a vivere; ha fatto in modo che iniziasse a credere ad un entità superiore. La tradizione orale, ha tramandato di volta in volta queste ideologie, modificandole di volta in volta fino quando è arrivata la forma scritta.
Fidelio : (con un aria n po’ sconcertata, e tamburellando le dita sul tavolo) Senti Groucho ! Sei sempre il solito, non hai pensato minimamente all’argomento del giorno, ed hai usato le idee altrui….
(silenzio in aula)
Groucho : (con fare sicuro) : Ma , io non ho copiato nulla, e la mia teoria anche se è ispirata da altri, compie un passo successivo….(silenzio)
Esopo: Ebbene ?
Groucho: Quello che non viene messo in luce e che ora “dio c’è”. Grazie alle preghiere, alle venerazioni, alla fede, ai sacrifici , ad una qualche divinità perpetuati nei secoli ; dio ha preso forma. Ora è un’entità a tutti gli effetti.
Costituito dall’insieme di tutte le forme e sostanze con cui gli uomini lo hanno immaginato, ora è situato, nel cielo, perché è sempre li che gli uomini immaginavano che fosse situato…
Zora: Interessante teoria, viene da chiedere, ora, quali sono le sue capacità , quali i sui pensieri …
Groucho: Assolutamente nessuna , è stato creato, ma non è in grado di far nulla. Le uniche cose che è in grado di fare è quella di assumere le sembianze umane per scendere sulla terra e magari entra in un bar a bere una birra.
Amalia: Già “dio è tra noi”
Groucho: Appunto
Fidelio : E per quanto riguarda i pensieri ?
Groucho: Quelli sono un problema per lui. Un qualcosa nato dal nulla dalla volontà di miliardi di persone, senza saper il motivo per cui esiste, e trovandosi con miliardi di persone che lo pregano e l’adorano, è soggetto a crisi d’identità.
Iris: Dio và dallo psicologo ?
Groucho: non credo, immagina se un paziente va dallo psicologo e inizia a dire “ buongiorno sono dio, sono stato creato dagli uomini e vado soggetto a crisi d’identità…” . Credo che lo porterebbero al manicomio prima di subito.
Zora : Magari si ubriaca al bar per affogare i dispiaceri nel alcool
Fidelio: Ottima osservazione, se tramuta il corpo in essere umano può ubriacarsi anche lui.
Esopo : Interessante, un dio soggetto a crisi d ‘identità che si ubriaca, è tutt’altro che incoraggiante come ipotesi.
Groucho: Beh è stato creato dagli uomini , cosa ti aspettavi ?



                          By Kirby

 



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mercoledì 11 aprile 2007


Un taglio



Ho tagliato i mie capelli. Dopo più di tre anni di capelli lunghi , in pochi minuti li ho detto addia. Cerco cambimenti che tardano ad arrivare, e l'unica cosa che riesco a fare e modificare il mio corpo. Un tatuaggio che amo, massacrarmi in palestra come non mai, e ora questo. Oscillare da uno stato d'animo ad un altro peggio di un pendolo ; prima rimanere a casa solo per dormire, e poi chiudermi in casa per 2 giorni...e intanto già penso ad un post che scriverò il mese prossimo...



(forse è meglio che mi ritorni la voglia di scrivere)



            By  Kirby



 



Rumori consigliati : Otto Ohm con la canzone "Fumodenso"


Tutto quello che amo scompare,
tra il farfugliare,
delle persone sole,
non cercare di intuirne il labiale.
Non torniamo più gli stessi
dopo i tradimenti,
la colonia estiva,
l'apparecchio ai denti,
quelle piccole sfumature
che possono entrare
tra i nostri sorrisi
e tutte le facce più scure,
.... di trovare qualcuno
che ti dica ti amo
senza mai guardarsi intorno e chiedersi cosa facciamo
per godere dell'alba
del vento che abbraccia la vita...
il profumo dei tuoi capelli rende primavera...
quest'inverno le foglie non cadranno...
e tu non sarai sola...
per cercare te stessa tra
le note di una viola...


Tutto quello che amo scompare
tra un'ottima amica e una pessima madre
nell'ombra sotto l'ombrellone
la paura di restare soli
il futuro che incombe
terrorizza chi riempie la sua vita con un niente
e magari ha trovato l'amore
e l'ha scansato
per far posto ad un'altra passione
che lo fa sentire rinato
e paghiamo per sentirci
uguali a qualcuno che non ci assomiglia mai
per godere dell'alba
del vento che abbraccia la vita...
il profumo dei tuoi capelli rende primavera...
quest'inverno le foglie non cadranno...
e tu non sarai sola...
Per cercare te stessa tra
le note di una viola...


Fumo denso
(tutto quello che amo scompare)
Fumo denso
(tutto quello che amo scompare)
Fumo denso
(tutto quello che amo scompare)
Fumo denso
(tutto quello che amo scompare)
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