giovedì 15 novembre 2012

Waiting for the storm




Dopo aver partecipato a una serie di concorsi di scrittura quest'estate, mi ritrovo con un castello di sabbia dopo una mareggiata. Osservo distrutto le macerie senza aver voglia di ricominciare. Almeno due mesi seduto sulla battigia immobile e comincio a sentire freddo. Qualsiasi viaggio può iniziare senza meta; ma non senza aver deciso i compagni e il mezzo.  In tema di viaggi, l'altra sera ho salvato la vita a un bambino. Ero in auto, viaggiando sui 40 l’ora e affrontavo una curva, quando una vespa senza darmi la precedenza mi taglia la strada. Non aveva le luci in funzione, ne indossava il casco ma in compenso aveva un bambino come passeggero. Che eroe, per 20 kilometri orari ho salvato una vita, ora aspetto di ricevere la medaglia al valor civile.
Ho ripreso a scrivere questo post dopo aver mangiato due mandarini; mentre li gustavo; pensavo a cosa dovessi scrivere dopo, intanto ho guadagnato un buon aroma alle mani. Ah! Invidio chi riesce a rendere interessante la sua vita come un romanzo; basta un piccolo intreccio, un ostacolo che sia materiale o emotivo, e tutto fila liscio. Questo è il segreto per appassionare. Renzo e Lucia vogliono sposarsi, ma Don Rodrigo li intralcia, stesso discorso per Giulietta e Romeo ostacolati dalle famiglie. Quando non è l'amore, c'entra il desiderio di vendetta. Raccontare il mondo attraverso i desideri, perché noi siamo fatti di bisogni e passioni e così attraverso quelli di personaggi di film e libri viviamo con loro. Solo i geni possono creare grandi storie prescindendo dai canoni classici.
Ora che ho finito di accumulare questa poca sabbia, posso vedere l’anima contorta generata da quest’aborto creativo. Tutto normale, dopo esser caduti nel fango, si annaspa per rialzarsi, si cerca aria nuova e per pulirsi, si aspetta la tempesta.
By Kirby
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