martedì 21 maggio 2013

Scalare le nuvole

Ho quasi terminato il primo anno di un corso di improvvisazione teatrale. Ecco le mie impressioni.


Dedicato a Giorgio e a tutti i miei compagni.

Che cos'è l'improvvisazione teatrale? Come direbbe il Necchi è fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
Nelle opere teatrali, il testo è il fulcro. Intorno si costruiscono mondi vecchi e nuovi; agli attori, il compito immergersi e diventare parte di essi. Ore su ore trascorse a puntellare voci; a dipingere movenze e incollare passioni. Per creare il cosmo perfetto.
Se improvvisi invece, non hai la strada, non c'è una meta e non puoi poggiarti su pilastri di parole resistenti ai secoli.
L'improvvisatore scala le nuvole. Con energia prende la rincorsa, una piccola parola gli farà spiccare il salto e il suo compagno sarà lì ad afferrarlo. Ma su una nuvola non può fermarsi, rischia di affondare e cadere sotto; allora deve essere veloce, un altro scatto, per un nuovo balzo nel vuoto. Non deve preoccuparsi, le nuvole sono amiche, possono trasformarsi per e fargli raggiungere punti incredibili; il cui unico limite è l'immaginazione.
Non c'è tempo di guardarsi indietro, si puoi solo prendere un respiro e salire, nuvola dopo nuvola, sempre più in alto, in una folle scalata in cui l'arrivo è quasi superfluo, perché nel percorso è nascosta la bellezza.
In un viaggio in cui le scarpe sono le parole, le corde sono i gesti, e i trampolini sono le emozioni.


 By Kirby



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