domenica 7 novembre 2004


13 SOSPIRI (2 parte)



Eccomi qui nella grande piazza.Un limpido cielo azzurro e grigio, mi sovrasta.



Oltre agli uomini sono presenti veicoli (Dicesi veicolo: quel mostro di ferro capace di inghiottire una o più persone; trasportarle da un luogo ad un altro, per poi espellerle fuori a mò d’escrementi) d’ogni genere, che rendono, il tutto ancora più caotico della stazione.



Noi pedoni (così ci chiamano con disprezzo da quegli escrementi ambulanti), nella metropoli siamo esiliati sui marciapiedi.



Proprio mentre attraversavo la piazza, una volta notai qualcosa di strano.Mentre passavo davanti ai venditori ambulanti di mattoni, sottoforma di cellulari e gli illusionisti delle tre carte; una serie di fischi attirò la mia attenzione. Era uno degli ambulati che scambiava fragorosi fischi con una persona dall’altro lato della piazza. Non riuscivo a vedere l’interlocutore, ma, ebbi dei sospetti. Dall’altro lato della piazza, c’era, oltre agli altri ambulanti (marocchini, cinesi…), il solito anomalo venditore.



Questo tizio, sin da quando ho iniziato a frequentare la metropoli, ha sempre venduto un solo e semplice articolo: una coppia di topolini giocattolo che ballano a ritmo di musica. Mi sono sempre domandato come possa vivere vendendo questo semplice articolo.Fatto stà che quel giorno, all’altezza di quell’uomo sostava un veicolo con degli uomini in divisa.Che strana coincidenza!



Mentre rimembro questo episodio sono su uno dei corsi principali della metropoli.Le serrande dei negozi iniziano ad alzarsi, per mostrare le vetrine.



Incredibile, una della serrande è semi-distrutta con cocci di vetro che fuoriescono; come un corpo steso a terra cui fuoriescono le interiora, circondato dalle persone in divisa. Allo stesso modo il negozio martoriato, era circondato da uomini in divisa e non. Deve essere stata una notte movimentata, per la metropoli.



Continuo a camminare; riflettendo sul episodio. Forse l’accaduto ha qualcosa in comune con i strani fori che presentano alcune vetrine; chi può dirlo?



Bene, sarà meglio lasciare i corso principale, e andare di vicolo in vicolo, in modo rendere il percorso sensibilmente più breve.



Nelle strade secondarie il rumore dei mostri di ferro e minore, e nei vicoli la loro presenza è quasi nulla. Camminare in queste strette stradine, non si riesce ad avere la concezione del tempo (a prescindere dal giorno e dalla notte), infatti, l’affluenza è sempre la stessa; poche anime transitano in un atmosfera silenziosa.Silenzio interrotto solo da qualche radio o televisione.La voce di qualcuno rimbomba nel vico, forse uno scippo, oppure qualcuno che chiama qualcun altro, o una lite tra parenti.



A pensarci bene qualche riferimento temporale in queste zone può essere fatto dall’odore di cibo che proviene dalle case.Un profumo che fuoriesce da tutte le finestre e si uniscono per condensarsi sulle pareti dello stretto vicolo e stimolare l’appetito del viandante. In quei casi possiamo affermare con certezza che è ora di pranzo!



Senza accorgermene, divagando nei miei pensieri sono arrivato alla mia meta…  (continua)



 



                                                  BY    KIRBY



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