martedì 7 aprile 2009

Il lato umano della globalizzazione

C’è qualcosa che accomuna la Cina con i coloni europei di 500 anni fa, cioè la loro azione politica verso popolazioni delle regioni che invadevano. Rispettivamente tibetani ed indiani d’America . Nella storia della civiltà umana questi tipi di persecuzione si sono verificati più volte. Nel 1600 C’era una regione del Giappone che ancora non era occupata dai giapponesi, Hokkaido. Qui c’era il popolo degli ainu, molto diverso da quello giapponese per fisionomia e stile di vita. Essi sfoggiavano ampie barbe folte e avevano una peluria corporea senza eguali. Nel 1615 stabilirono le prime basi commerciali e iniziarono a trattare gli ainu allo stesso modo in cui i coloni europei trattarono gli indiani d’America: soggiogandoli, scacciandoli dalle terre buone per l’agricoltura, chiudendoli in riserve, stermina doli se provavano a ribellarsi. Nel 1989 Hokkaido divenne formalmente del Giappone , e si diede inizio ad un sistematico programma di annullamento linguistico e culturale. Oggi La lingua ainu è scomparsa e probabilmente con tutti i suoi discendenti.
Quello che sta attuando la Cina in questi anni è esattamente un programma di annientamento culturale tibetano. Nella loro visione di nazione deve esserci solo la Cina con le sue tradizioni. Con la distruzione e gli attacchi degli anni 60-70 molto già era stato fatto per raggiungere lo scopo. Se questa operazione di fosse iniziata in un'altra epoca storica probabilmente ora sarebbe in una fase più avanzata.
La fortuna del popolo tibetano ( e la nostra) è quella di trovarci nell’epoca della globalizzazione. L’era delle notizie diffuse alla velocità della luce, del giornalismo fai da te, di youtube, dei blog, dei gruppi di Facebook e tanto altro. L’era delle manifestazioni globali la definirei. Oltre a ciò, c’è da aggiungere la sensibilità che abbiamo sviluppato come opinione pubblica che fa inorridire e urlare allo scandalo per gli omicidi e la violenza di massa. Una campagna mediatica mondiale contro le violenze in Tibet sarebbe poco utile se non ci fosse l’anello fondamentale della globalizzazione, quella economica. Ad esclusione dell’ epoca preistorica la storia della civiltà umana è stata sempre stata legata all’economia. Mai come in quest’epoca le economie nazionali sono legate le une alle altre; un canale di collegamento fondamentale che gioca un ruolo rilevante nelle politiche di un governo. Una forte e compatta opinione pubblica può in alcuni casi spingere governi a far pressioni su altri. Dove non arriva la conoscenza e la coscienza dell’opinione pubblica si ha più libertà d’azione (vedi caso Cecenia).
Non posso certo prevede come finirà questa vicienda, la cosa sicura e che l’opinione pubblica è la maggiore speranza per la salvezza della cultura e la tradizione tibetana. Una possibilità che gli ainu non hanno certo avuto

Link utili  www.freetibet.org
   www.ceceniasos.ilcannocchiale.it/


    By  Kirby



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