sabato 28 agosto 2010

Pillole di romanzo

Una famiglia felice


La prima volta che l’ho vista indossava un vestito a fiori bianchi e rossi che le arrivava fino alle ginocchia. Rimasi folgorato: i capelli lisci ramati e lunghi fino alle spalle,la  pelle delicatamente ambrata,le  labbra rosa carne, e quelle gambe in bella mostra.  Un paio di occhiali da sole dalle lenti enormi le donava un irresistibile aria ironica .Mentre posava la sua bicicletta non potei fare a meno di voltarmi un paio di volte per vederla il più a lungo possibile. C’era sua figlia con lei, 2 o 3 anni al massimo, “Caruccia aveva preso dalla madre” pensai.
Da quel giorno cominciai a passare spasso e volentieri per quella strada , il pensiero di poterla incontrare nuovamente mi riempiva d’ adrenalina.
Com’era facile prevedere accadde quando meno me l’aspettassi, in mercatino fuori città.
Finsi di riconoscere mia nipote in sua figlia e il gioco era fatto. Affabile sin da subito non ho sbagliato un singolo passo con lei. Non potevo essere diretto per la sua situazione, cercavo di rendere tutto così casule e spontaneo, ma dentro di me fremevo per averla fra le mia braccia.
Vigliaccamente al suo primo  stato di debolezza mandai un affondo e tutto cambiò.
Inizia la passione, una emozione che non provava da tempo, il tempo ci sfuggiva dalle mani, i baci sempre troppo pochi, le notti sempre troppo brevi.  Quando la miccia  si esaurì, il rimorso cominciò  a divorare la sua anima.  
Le giornate si dilatarono all’inverosimile,sentivo che la mia ora era vicina ma preferivo lo stillicidio al nulla, ogni messaggio, parola, frase ,gesto assumeva nuovi significata e cancellava quelli precedenti, il tutto in una continua metamorfosi infinita come una farfalla che non raggiungerà mai lo stadio finale.
Fino ad allora avevo ripensato al giorno del primo incontro come un ricordo indimenticabile, poi alla memoria di lei e della piccola Sophie si aggiunse quello della giacca e la cravatta blu del suo giovane marito…
Ritornò a casa a ricomporre i pezzi della sua vita frantumata
Era una famiglia felice una volta


   By Kirby


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8 commenti:

  1. scusa, non ho prestato attenzione al tuo scritto ma.. DIO, QUANTO AMO QUEL RAGNO CHE SEGUE IL CURSORE! :D

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  2. "Vigliaccamente al suo stato di debolezza mandi il primo e tutto cambiò"non ho capito. ma ci deve essere un errore di battitura. no?

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  3. @Swan1979hai proprio ragione. io ho questo vizio di leggere attentamente quello che ho scritto .Rimedio subito. Grazie per la segnalazione :-)

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  4. sono stata quella donna, senza figlia, una volta.

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  5. Ho i capelli ramati e solitamente li porto lisci, lunghi fino alle spalle, ho un paio di occhiali da sole con lenti molto grandi e una bellissima bambina che volevo chiamare Sofia ma poi ho chiamato Rachele...però ha 5 mesi oggi...e mio marito, tralaltro giovane, indossa spesso e volentieri u8na cravatta blu...ahahahah...questo per presentarmi! Coincidenze e scherzi a parte...bellissimo racconto...breve ma intenso. Se permetti vado a curiosare negli altri tuoi post. Uno strano saluto normale.

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  6. magari eri proprio tu la donna che mi ispirato questo racconto. chi può dirlo :-)buona domenica

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