venerdì 5 agosto 2011

Terzo classificato Premio letterario "Lettera d'amore"

 
                                
Amore infuocato


 Cara P.



È la prima volta che prendo in mano la penna per scriverti alcune parole.



La prima volta che ti ho visto ho sentito un rimescolamento nello stomaco. Il tuo profumo è entrato in me con prepotenza, risvegliando i miei sensi assopiti da tempo. La tua pelle rosata risaltava rispetto a tutte le altre presenti nella casa. Poi l’attimo, il bacio, il sapore, e la bocca s’infiammò. Il tempo cristallizzò nell’attimo che non avrei mai dimenticato e sprofondai all’infinito.
Da allora ogni nostro incontro suscitava in me la dolce attesa. Quel piacere nell’aspettarti mentre ti preparavi, con la mente piena sogni e gli occhi vogliosi di rivederti.

La terza volta già c’era qualcosa di viscerale tra noi. Stare con te era il miglior modo di trascorrere la giornata. A cena insieme, guardandoci negli occhi, accompagnati da una bottiglia di vino rosso, fantasticando su come sarebbe bello se restassimo per sempre così. Poi quando tutto era finito e tu eri andata via, osservavo il piatto vuoto e dentro di me c’era solo un malinconico subbuglio.
Quel giorno sono salito sul Vesuvio, il vento sbatteva con violenza le chiome degli alberi, Il cuore rimbombava nella mia cassa toracica sempre più forte, sospesa nell‘aria una poiana mi salutava col suo fischio. Senza paura sono arrivato al cratere e con tutta l’aria che avevo dentro, ho urlato: “Ti amo Parmigiana”.
La gelosia altrui mi portò lontano da te.
Cattivi amici mi dicevano che stava nascendo un rapporto morboso tra noi. Mi consigliavano di non vivere solo per te, c’era un mondo di sapori a mia disposizione. Il dubbio s’instillò nella mia mente fino alla sera in cui ti tradii.
Ora sono maturo per confessarlo. Aveva il pomodoro e la mozzarella come te, era fresca, giovane, spensierata e piena di vita. Il suo nome era Caprese. Forse perfetta, ma non per me. Quello che mancava in lei era il tuo tenero cuore di melanzana. Amabile discendente di una stirpe divina. Tuo nonno, melanzane a funghetto, insieme alla nonna, pasta alla siciliana, ha generato tua madre melanzane ripiene. Dalla sua unione con tuo padre, polpette di melanzane, siete nati tu e tuo fratello medaglione di melanzane.
Sublime creatura, invoco la bontà che risiede nel tuo animo. Sii comprensiva, e perdona questo innamorato afflitto che piange lacrime amare. L’amore è saper perdonare, ritornare sui propri passi, affrontare le paure; come quella di far cucinare il pranzo ai vegani.

Questa sera preparerò la cena e apparecchierò la tavola per due. Sì, sono sicuro che ci sarai. Ti guarderò ancora per dirti che il mio cuore ti appartiene ora e per sempre.
GNAM.


                       By  Kirby

 



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5 commenti:

  1. Eccolaa la lettera che  mi avevi fatto leggere :) Arrivato terzo eh? complimenti

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  2. Dove arrivare prima questa lettera. Chi non ama la parmigiana di melanzane? Mmmmmmmmmm

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  3. l'avevo detto che questa era bellisssima! evviva la parmigiana e il nonno melanzane a funghetto! :)

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  4. Io adoro la parmigiana, hai il mio votoooooooo!!!!!!

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