lunedì 12 dicembre 2011

Puttane e carta igienica

Qualche settimana fa nella mia città è scoppiato lo scandalo delle escort. Un giro di prostituzione messo su da un negozio di cosmetica e una sala per le scommesse, con protagoniste, insospettabili casalinghe, sposate e con figli. Il tariffario e il tipo di clientela potrebbero far pensare a squillo di lusso, eleganti, acculturate e regine della seduzione pronte a soddisfare ogni tuo desiderio. Invece, a leggere le intercettazioni si percepiscono la cultura bassa delle ragazze e la poca “apertura mentale” a pratiche erotiche diverse dalla norma, ben differente dalle squillo di alto borgo rappresentate nei film.
Emblematici sono i discorsi in cui prostituta, parlando con una delle organizzatrici, avvertiva che il cliente pagava 150 per la prestazione, ma voleva fare anche le “cose sporche”. Posso sospettare che la cosa sporca sia il rapporto anale e mi risulta difficile pensare a una donna, che volontariamente si prostituisce, considerare con tale distacco una pratica consueta in questo lavoro.
Altra chicca era la perplessità della prostituta, quando il cliente esprimeva la volontà che anche lei godesse. Come se la prostituta che gode fosse un altro tabù.
Il punto più grottesco che queste telefonate, a mio avviso, raggiungono, avviene nella conversazione tra il proprietario del negozio di cosmetici e una prostituta, dopo essersi accordati per un cliente, lei gli chiede se può passare a casa sua per portargli una confezione di rotoloni e una di carta igienica.
Se qualcuno si aspetta che le donne erano spinte dalla povertà si sbaglia. Nelle telefonate si parla di denaro usato per comprare prodotti griffati, o per nascondere al marito che l’auto è stata sequestrata dal carro attrezzi.
L’impressione è di donne che si prostituivano per arrotondare e permettersi qualche sfizio in più senza nemmeno riflettere troppo sulla loro attività. Clienti di ceto medio - alto che cercavano la distrazione nella pausa pranzo o infatuati di una donna. Infine c’erano gli organizzatori di questo giro di prostituzione alla Brancaleone.
Penso che se la prostituzione sia arrivata a coinvolgere questo particolare tipo di donna, di mentalità chiusa, povero d’istruzione e non particolarmente bisognosa di denaro, sia stata completamente sdoganata.
La mia città non brilla certo per l’elevato quoziente intellettivo dei suoi abitanti, infatti, il partito più votato è il Pdl. oltre, il calcio, i programmi più seguiti sono quelli di distrazione di massa, tipo “uomini e donne”.
La cosa più interessante è capire come, attraverso i media, sia passato il messaggio, che la prostituzione non sia tanto male.
Probabilmente il famigerato Bunga-bunga ha fatto la sua parte da leone, ma per una volta non incolpiamo solo i soliti.


                       By Kirby
 

4 commenti:

  1.  "Posso sospettare che la cosa sporca sia il rapporto anale e mi risulta difficile pensare a una donna, che volontariamente si prostituisce, considerare con tale distacco una pratica consueta in questo lavoro"
    In Italia, oggi, anche le puttane son diventate bigotte.

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  2. ahaha
    andiamo bene, tra un pò indosserano pure il burca 

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  3. Beh io non sarei tanto sicura che si tratti di rapporto anale..
    cose sporce mi fanno pensare a feci o urine ecc..

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  4. conoscendo la mentalità di certe persone del mio paese crede che l'ipotesi di feci e urine non sia nemmeno contemplata; avrebbero gridato allo scandalo e al demonio in quel caso

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