domenica 25 gennaio 2009

Omicidi, strupri e altre diavolerie....

Alcuni anni fa, ascoltai un monologo di Jacopo Fo sulla violenza della civiltà contemporanea. La frase che rimase nella mia mente fu “Credo che , ormai , siamo agli ultimo colpo di coda “ , riferendosi alla violenza che ci segue dagli albori della nostra civiltà. Mi son sempre chiesto se avesse ragione; se i passi avanti compiuti dai romani, in cui trucidare persone al Colosseo era spettacolo, ad oggi (dove 5 uomini hanno aggredito una coppia e violentata a turno la donna) . Certo, c’è una bella differenza tra i due fatti, all’epoca romana certa violenza era accettata dalla popolazione. Il dubbio rimane perché nuove violenze sorgono (ad esempio le baby gang di Londra) .
Leggevo un altro libro di Morris, lo stesso autore della “scimmia nuda”, grazie al quale sono riuscito a capire alcuni punti sull’argomento e trarre alcune conclusioni.
Per spiegarlo bisogna fare un salto indietro e tornare all’epoca in cui vivevamo in piccole tribù. Per migliaia di anni l’organizzazione sociale dell’uomo era di piccoli gruppi di una cinquantina di individui che vivevano come cacciatori e raccoglitori. Quando la tribù superara certe dimensioni, una parte si staccava per andare a formare una nuova colonia. Questo lungo periodo ha profondamente formato i nostri istinti e i nostri bisogni innati.
Oggi viviamo in città con migliaia di abitanti, e non possiamo più definirli tutti membri della nostra tribù. I nostri veri membri sono quelli con cui viviamo gomito a gomito, che accogliamo a casa nostra con un sorriso , parenti, amici e colleghi di lavoro .
Per creare un sistema con tutti questi individui l’uomo si è dovuto autoregolamentare creando le leggi. Senza leggi una società si auto-distruggerebbe in poco tempo. Per questo è normale non conoscere il nome dei nostri vicini di casa, perché siamo impegnati a stringere legami con i membri nella nostra tribù. Ecco perché nei piccoli paesi e nelle campagne si conoscono tutti, per il numero di abitanti, che equivale a quello di una antica tribù. In città si vive a contatto con decine di persone che non appartengono alla nostra tribù, siamo costretti “difendere” la nostra proprietà da eventuali invasori.
Altro effetto delle società più evolute di oggi è la noia che possiamo avere. Non siamo occupati tutto il giorno a lavorare la terra o percorrere miglia per andare a caccia, così dobbiamo inventarci degli stratagemmi per occupare diverse ore della giornata. Le categorie più colpite sono gli adolescenti che vivono coi genitori, non devono preoccuparsi di andare al lavoro e hanno tutto. Un “tutto” che può diventare nulla. Tutto già visto, tutto già fatto allora bisogna ingegnarsi a creare nuovi giochi.
Per arrivare a parlare di violenza dei giorni nostri devo introdurre altre caratteristiche comportamentali. che fanno parte delle nostre importazioni genetiche, cioè l’istinto di emergere, competere e prevalere su qualcuno. Al giorno d’oggi le persone normali incanalano le loro forze per primeggiare in qualcosa dal campo del lavoro ad una attività fisica. Ognuno nel suo piccolo ha i suoi obbiettivi, che purtroppo speso non vengono raggiunti creando innumerevoli frustrati. La noia e la frustrazione sono i motivi principali di rabbia direzionata. Se rompiamo il piatto per sfogarci perché il nostro capo ci ha maltrattato, noi simbolicamente stiamo rompendo lui.
Ora abbiamo tutti gli elementi per capire alcune insensatezze dei giorni nostri. Ci sono persone (malate) che non incanalano la loro frustrazione o rabbia in attività sane , persone che non riescono a primeggiare quindi sfogano i loro istinti di dominazione sugli esseri più deboli donne e bambini in primis. Ecco spiegate le atrocità che apprendiamo dal giornale o dalla tv. Il discorso di baby gang riguarda invece l’istinto di aggregazione e la noia. I ragazzi si riuniscono in gruppi e aggrediscono chi non appartiene alla loro tribù.
Alla luce di quanto ho appreso credo che questo tipo di violenza individuale non avrà mai fine. Per ogni centinaia di individui che conducono la loro vita in modo regolare , c’è ne sarà uno malato che ci sorprenderà con le sue efferatezze.

   By Kirby

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1 commento:

  1. Non metto voce alla questione perché è troppo ampia per essere affrontata in un commento. E poi, vista l'ora insolita per me, ho urgente bisogno di caffeina.
    Nondimeno voglio condividere con te un punto della faccenda:
    Tra tutti i crimini violenti, quelli che rientrano nella sfera sessuale sono a mio avviso tra i più atroci.
    Inutile entrare nei dettagli e nelle motivazioni, basti sapere che nonostante la frequenza con la quale leggo/sento di questi atti, un moto di repulsione e di malessere fisiologico continua a travolgermi.
    La cosa mi diviene ancor più insopportabile quando mi sorprendo a rimuginare sull'ipotesi della castrazione come pena per chi ha commesso il crimine...

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